Wired Trends: il 2018 sarà l'anno del 5G e dell'intelligenza artificiale

Find out more
News 05/12/2017
5G e intelligenza artificiale al centro della seconda giornata dedicata alla tecnologia. Prossimo appuntamento mercoledì 13 dicembre

Intelligenza artificiale (e machine learning) e 5G. Questi i due grandi protagonisti della seconda giornata del Wired Trends 2018, tenutasi lo scorso 1 dicembre nel tutto-esaurito della Microsoft House di Milano. Un evento, quello organizzato da Wired e Ipsos con la collaborazione di Sky Italia, Fastweb, Adecco e Comieco, che vuole fornire dati e informazioni utili a decifrare le tendenze del mondo hi-tech per il 2018 e gli anni a venire.

Così, se nella prima giornata gli obiettivi sono stati puntati sul mondo della comunicazione, nel corso dell'appuntamento del 1 dicembre si è parlato di tecnologia, dello sviluppo e dell'impatto economico dei sistemi di intelligenza artificiale, e dell'arrivo della nuova connettività 5G.

Per l'appuntamento del 13 dicembre il tema sarà "Nuove Economie, Nuovi lavori".

Un nuovo modo di comunicare in movimento

I prossimi 12 mesi saranno fondamentali per il mondo delle telecomunicazioni. Già a partire da gennaio, infatti, il nostro Paese sarà protagonista di una sperimentazione destinata a cambiare (nuovamente) il modo in cui comunichiamo. Con un progetto pilota che riguarderà le città di Milano, Prato, L'Aquila, Bari e Matera, alcuni operatori tecnologici (tra i quali figura anche Fastweb) daranno vita alle prime reti 5G in Italia. Un esperimento cui guardano con interesse anche gli operatori tecnologici di altri Paesi: l'Italia, in questo caso, è più avanti rispetto a molti altre nazioni europee e potrebbe presto diventare un polo tecnologico fondamentale per lo sviluppo e la definizione degli standard della nuova rete 5G.

"In questi casi – ha affermato Mario Mella, CTO di Fastweb – alla sperimentazione tecnologica si affiancherà l'esperienza di reti diverse che condividono una stessa infrastruttura di base, con applicazioni in ambiti come l'attività portuale, la sicurezza, la sorveglianza, le smart city, il settore automotive e anche la cultura e i musei. Mentre ancora sta maturando il processo di standardizzazione per il 5G, stiamo già iniziando a costruire l'infrastruttura su cui dovrà operare".

Insomma, il 5G porterà novità non solo nel mondo delle telecomunicazioni, ma avrà un impatto a 360°. Garantendo una migliore copertura del territorio e una velocità di connessione superiore (da un punto di vista teorico) a 1 gigabit al secondo, la quinta generazione della telefonia mobile consentirà finalmente il pieno sviluppo dell'Internet of Things; offrirà nuovi canali comunicativi alle auto connesse e a guida autonoma; e sbarcherà all'interno degli impianti produttivi, diventando fondamentale per l'attuazione dei principi dell'Industria 4.0.

Sempre più intelligenti

Lo sviluppo di reti comunicative sempre più potenti e "capienti", sarà fondamentale anche per lo sviluppo (e l'applicazione pratica) dell'intelligenza artificiale. Come sottolineato da Davide Casaleggio, presidente della Casaleggio e associati, "il mercato dell'intelligenza artificiale è valutato in 13 miliardi di euro, ma crescerà di molti ordini di grandezza da qui al 2025: è l'innovazione con più impatto sia a livello aziendale sia sulle tecnologie globali, perché entrerà pesantemente in settori quali il marketing, le vendite, la manutenzione predittiva e organizzazione interna aziendale".

Non è un caso, dunque, se un po' tutti (a partire dai big della Silicon Valley) stanno investendo con convinzione nello sviluppo di sistemi e algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning. È dalla combinazione di queste due tecnologie, e dalla possibilità di poter attingere ad archivi di Big Data sempre più capillari ed estesi, che potranno arrivare le novità più interessanti nel corso dei prossimi 12 mesi. Si pensi, ad esempio, alle possibili applicazioni in campo medico, dove l'intelligenza artificiale, machine learning e Big Data già cooperano per diagnosticare tumori al seno con un'accuratezza superiore a quella di un medico specialista.

Il rapporto degli italiani con la tecnologia

La tecnologia, però, può fare anche paura. Come sottolineato da Nando Pagnoncelli, presidente dell'istituto di ricerca Ipsos, sempre più persone sono afflitte da una sorta di sentimento di sopraffazione derivato dallo scoramento generale e dal senso di insoddisfazione che ormai pervade il Paese da più di qualche anno. E anche la tecnologia non è esente da questa tendenza, nonostante lo sviluppo e il progresso ci assicurino un costante miglioramento della nostra qualità di vita.

Per combattere questa ansia da tecnologia, che ci porta a nutrire sentimenti di insicurezza e paura nei confronti delle soluzioni hi-tech, è necessario intraprendere la strada del racconto. "Bisogna ricordarsi – sostiene Pagnoncelli – di dare spazio al racconto di come interi settori come la diagnostica, la scuola e le aziende siano beneficiando dell'avanzamento tecnologico, da trend come la dematerializzazione dei documenti fino all'utilizzo dei tablet per i bisogni educativi speciali".