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Quali sono i lavori del futuro che richiedono competenze tecnologiche e di sicurezza

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Il mondo del lavoro si modifica costantemente e sempre più velocemente: nuove professioni emergono, mentre altri ruoli diventano obsoleti e tendono a scomparire, ecco cosa succede

I lavori del futuro che richiedono competenze tecnologiche e di sicurezza

Benché sia impossibile prevedere esattamente come i mercati di tutto il mondo si riprenderanno dalla crisi innescata dal Covid-19, ora aggravata dalla guerra in Ucraina, che aggiunge ulteriori margini di incertezza a uno scenario già difficile da interpretare, manager e imprenditori hanno la responsabilità di capire in anticipo dove porterà tutto questo e preparare le loro aziende ai prossimi dieci anni.

Nuovi ambiti e nuove figure professionali sono sempre pronti a sorgere e di conseguenza, nuovi percorsi universitari e formativi si concretizzano.

Se vuoi saperne di più e scoprire alcune delle professioni del futuro più richieste, visita STEP FuturAbility District.

Indice dei contenuti
  • 0. I trend che definiranno i lavori del futuro

    una strada che segna il futuro

    Secondo gli esperti del World Economic Forum, sono quattro i principali trend che definiranno gli impieghi dei prossimi anni.

    Il primo è il lavoro da remoto (più o meno “smart”), entrato di prepotenza nelle nostre vite, sotto forma di lavoro da casa, a causa dello scoppio della pandemia, che in questo caso ha fatto da acceleratore di una tendenza che fino a due anni fa aveva appena iniziato a manifestarsi. 

    Altro “trending topic” è la crisi climatica che si manifesta in eventi meteorologici sempre più estremi e i conseguenti “lavori verdi” che sono nati e nasceranno, per cercare di mitigarne gli impatti. Infine, la gig-economy, l’“economia dei lavorettie l’automazione basata sulla intelligenza artificiale. Quattro macro-aree che ridefiniscono, ognuna a suo modo, il futuro del lavoro e i lavori del futuro.

    Ciascuno di questi trend può essere visto come una minaccia, ma anche come un’opportunità per la nascita e l'evoluzione di nuove professioni sempre più legate alla tecnologia.

    Ed è in questa seconda prospettiva che raccontiamo alcune delle professioni tutte in ambito tech e security che probabilmente sperimenteranno una crescita di richiesta da parte del mercato del lavoro.

  • 1. Il VR Designer simula e progetta mondi digitali immersivi

    vr designer

    Shutterstock

    Le nuove soluzioni allo studio nei settori dell'aeronautica, dell'automotive, dell'hi-tech, del lusso, dei servizi bancari, della salute, dei sistemi ospedalieri sono molto complesse e hanno bisogno di essere immaginate, pensate, create e virtualmente simulate prima della loro attuazione.

    L'emergere della realtà virtuale pone le basi per un nuovo tipo di esplorazione in questo dominio offrendo la possibilità di simulare particolari situazioni con scale, costi e rischi impossibili da affrontare nel mondo reale.

    Qui si inserisce il ruolo del VR Designer o progettista di realtà virtuale che sfrutta tutte le possibilità offerte dagli strumenti 3D (realtà aumentata, realtà virtuale, realtà mista, visori, ologrammi) per simulare e modellare in mondi digitali immersivi le complesse interazioni di oggetti e servizi tra loro e con l'utente.

    La possibilità è quella di progettare uno strumento didattico pratico per un'operazione chirurgica salvavita o assistere i nuovi piloti replicando scenari del mondo reale in un simulatore di volo.

    Per approfondimento: Di cosa si occupa il VR Designer

  • 2. Boom della Smart home e scatta il bisogno di un Designer

    Smart Home Designer

    Shutterstock

    L’interesse verso la domotica e le soluzioni IoT (Internet of Things) sta vivendo un momento di crescente interesse, grazie anche alle iniziative di colossi come Google, Amazon, Apple e Microsoft e alle loro proposte per assistenti vocali in grado di gestire tutti i dispositivi smart della casa.

    Ne conseguono prospettive positive per tutto il mercato coinvolto con un rispettivo incremento nella richiesta di professionalità preparate come quella dello Smart Home Design Manager

    La rete di una casa oggi è più complessa di quella di una piccola impresa di 10 anni fa: router e ripetitori mesh e apparecchi intelligenti sempre connessi che usano diversi standard spesso in competizione tra loro. Per gestire questa complessità, serve un designer che aiuti a progettare e gestire la smart home

    Lo Smart home Design Managerè una nuova professionalità al confine tra tecnica e creatività che non deve solo sapere quali sono gli accessori “cool” del momento, ma deve soprattutto analizzare i bisogni, pianificare l’infrastruttura e la gestione, sapersi muovere tra installazione e configurazione di reti cablate e senza fili, e scegliere i prodotti più adatti allo stile di vita dei proprietari. Ancora, sapere quali standard e fornitori scegliere e come tutelare sicurezza e privacy.

    Per approfondimento: Il lavoro dello Smart Home Designer

  • 3. L’Ethical hacker previene e mitiga i cyber attacchi

    hacker etico con smartphone

    Shutterstock

    La diffusione esponenziale di attacchi informatici ai danni di enti pubblici e aziende ha portato negli ultimi anni alla moltiplicazione delle figure esperte di sicurezza informatica. Tra queste, vi è quella dell’Ethical Hacker, un professionista con sofisticate conoscenze in ambito Cybersecurity, in grado di individuare e prevenire le vulnerabilità che possono minacciare un’infrastruttura informatica.

    Conosciuto anche con il nome di White hat (antagonista dei cosiddetti Black hat), l’Ethical Hacker è un esperto di sicurezza informatica capace di simulare, anticipare e prevenire attacchi informatici.

    Più nello specifico, l’Ethical Hacker simula attacchi al sistema informatico dell’azienda di riferimento al fine di individuare eventuali falle.

    L’Ethical Hacker è dunque in grado di infiltrarsi in reti protette senza autorizzazioni (penetration test), di testare l’efficacia dei sistemi di sicurezza aziendale e di valutare l’efficacia delle misure adottate fino a quel momento.

    Per approfondimento: Quali sono le competenze per diventare un Ethical Hacker

  • 4. Dati e salute, per interpretarli serve il Fitness Commitment Counselor 

    persona che monitora attività fisica col digitale

    Shutterstock

    Con il lockdown che impediva la frequentazione delle palestre, gli allenamenti si sono spostati nel salotto di casa: è nato così l’home sport che poco dopo è stato soppiantato nuovamente dal sistema palestra ideale come conosciuto finora. Non si tratta solo di un fattore ambientale, della condivisione degli esercizi: in palestra c’è, e ci dovrebbe essere sempre quando si fa sport, chi è capace di interpretare i dati che gli attrezzi producono in gran quantità.

    Soprattutto considerando che il contraltare degli home sport sono i personal device che registrano ogni movimento o, anche, la qualità del sonno, quei dati che disegnano la roadmap per raggiungere la forma migliore, devono anche essere interpretati correttamente per evitare infortuni e, peggio, conseguenze estreme. 

    E così il World Economic Forum, che già nel 2021 aveva rilevato una crescita del 28,7% della domanda di operatori capaci di “abbinare i freddi dati alle reali potenzialità di una persona”, assicura che questa evoluzione del Personal Trainer in Sports Data Analyst è uno dei mestieri del futuro.

  • 5. Con la Precision Agriculture in campo, occorre uno specialista

    agricoltura digitale

    Shutterstock

    Produrre di più con una quantità inferiore di risorse e mantenendo alti standard di qualità: questo è l’obiettivo finale dell’agricoltura di precisione con cui si intendono una serie di strategie mirate che permettono di ottimizzare e aumentare qualità e produttività del suolo.

    Viene detta “di precisione” perché grazie alle più moderne tecnologie è possibile realizzare l’intervento giusto, nel posto giusto, al momento giusto, rispondendo alle esigenze specifiche delle singole colture e di singole aree del terreno, con un livello di precisione elevato.

    Le tecnologie vengono impiegate prima di tutto per raccogliere dati e informazioni che servono a prendere decisioni su come migliorare la produzione e in secondo luogo a mettere in atto le correzioni necessarie per raggiungere tale obiettivo.

    I Precision Agriculture Specialist forniscono supporto e assistenza tecnica ai coltivatori che utilizzano tecnologie di precisione nelle loro fattorie. Implementano il lavoro effettivo dei sistemi di posizionamento globale differenziale per il campionamento del suolo, nonché lo sviluppo di mappe informative e di raccomandazione.

    I Precision Agriculture Specialist saranno responsabili della formazione di altri dipendenti in agricoltura di precisione, della assistenza nella gestione dei problemi e dei reclami dei clienti.

    Infine, forniscono servizi agronomici sul campo utilizzando app o software di scouting e partecipano al business plan e alle strategie.

    Per approfondimento: Precision agriculture technical: di cosa si occupa

  • 6. Il futuro di Internet e il Designer Web 3.0

    web 3.0

    Shutterstock

    Parlare di Web 3.0 significa parlare della creazione di contenuti altamente interattivi, di video tridimensionali immersivi, di app ogni giorno più performanti. Se il Web 1.0 era “read-only web” nel senso che l’utente si limitava a “leggere” e non poteva avere alcun genere di ruolo attivo; nel Web 2.0, il “read-write web”, l’utente può sia “leggere” che “scrivere”.

    Il Web 3.0 propone un rapporto ancora più approfondito tra uomo e macchina.

    Non a caso si parla di “read-write-interact web”: un web in cui l’utente potrà “leggere”, “scrivere”, ma anche “interagire” in maniera più ampia e libera.

    E così come l’esplosione del web ha portato alla diffusione della figura del Web Designer, il metaverso apre nuove opportunità per i professionisti che sviluppano e realizzano ambienti di VR e AR.

    Si tratta di metodi e competenze che derivano dal mondo dei videogiochi e che richiedono di tenere in considerazione non solo un’esperienza di navigazione in 2D ma anche ambienti 3D che interagiscano con la dimensione fisica del mondo reale ed offline. I Designer del Web 3.0 avranno un ruolo fondamentale nel dare una “forma” ai nuovi spazi digitali che abiteremo.

  • 7. Organizzatore di eventi nel metaverso

    persona con il VR

    Shutterstock

    In questi anni di progresso massiccio tecnologico, il metaverso, un mondo iperconnesso basato su una realtà tridimensionale popolata da avatar, sta rivoluzionando anche l’organizzazione degli eventi con la possibilità di ospitare esperienze immersive che annullano del tutto la distanza con la realtà fisica.

    Nonostante si tratti di una tecnologia in fase di sviluppo, sono tanti i brand e le imprese che hanno iniziato ad esplorare e conoscere le potenzialità di questo nuovo mondo esperienziale in cui sperimentare nuove strategie di engagement per i consumatori.

    Conferenze e meeting nel metaverso avranno il grande vantaggio di essere fruibili e accessibili da ogni tipo di piattaforma, non solo tramite strumenti di AR e VR ma anche tramite computer, smartphone e console di gaming, offrendo user experience complete e soddisfacenti.

    Il metaverso è considerato la nuova frontiera dell’interazione online, sarà utile integrarlo nelle strategie di marketing e comunicazione del futuro in quanto potrebbe rivoluzionare le tradizionali tecniche pubblicitarie, garantendo benefici esclusivi sia al brand che ai clienti.

    Per approfondimento: Lavori nel Metaverso: organizzatori di Eventi

  • 8. I lavori del Metaverso: di cosa si occupa il Designer Web3

    persona designer web3

    Shutterstock

    L’avvento del Web 3, della Blockchain e dell’Intelligenza artificiale, ha portato alla nascita di nuove figure professionali in grado di cavalcare l’onda delle tecnologie di ultima generazione. Al contempo, i lavori tradizionali si vanno modificando, dando vita a profili più specifici e specializzati. 

    Se prima una società aveva bisogno di un consulente legale, di un ingegnere, di uno sviluppatore o di uno UX designer, con l’emergere del Metaverso, tra le figure professionali più ricercate ci sarà quella del Designer del Web3.

    Il metaverso fa riferimento a un nuovo universo digitale, che simulerà gli aspetti del mondo fisico e permetterà agli utenti di vivere esperienze immersive e condivise.

    Il design gioca un ruolo importante nell'adozione di questo paradigma: visto che la maggior parte degli utenti verrà integrata nel mondo della blockchain tramite App, il modo in cui viaggiano attraverso questo spazio può essere ostacolato o supportato dalla progettazione.

    I Designer del Web3 avranno un ruolo fondamentale nel dare una forma ai nuovi spazi digitali 3D che abiteremo: si occuperanno di creare mondi immaginari coinvolgenti e multidimensionali, credibili, esplorabili e interattivi. 

    Il designer del Web3 si occuperà di:

    • disegnare concetti e idee per il mondo della realtà virtuale
    • tracciare luoghi e attività che l’utente incontra nell'esperienza immersiva
    • utilizzare la progettazione assistita da computer (CAD) per convertire i disegni in modelli 3D
    • collaborare con gli sviluppatori per tradurre in codice i progetti
    • progettare funzionalità VR interattive che coinvolgono ed educano gli utenti
    • partecipare a sessioni di testing e apportare modifiche al design sul feedback degli utenti

    Per approfondimento:  Come diventare designer di realtà virtuale e realtà aumentata

  • 9. Perché imparare a programmare

    programmare

    Shutterstock

    La programmazione rappresenta tutte quelle istruzioni che permettono agli utenti di comunicare direttamente con un PC o uno smartphone.

    In questo modo è possibile interfacciarsi direttamente con la macchina e fare in modo che esegua determinate operazioni tramite un processo di istruzione lineare e logico.

    Quella del developer, può essere considerata già da oggi una delle professioni del futuro, con decine di aziende sempre più interessate alla creazione di un team IT interno per ogni evenienza.

    La cosa, naturalmente, non sorprende, e questo è dovuto in buona parte all’ormai utilizzo quotidiano dell’informatica sul lavoro e nella vita di tutti i giorni.

    Perciò in un contesto lavorativo sempre più orientato a questo tipo di specializzazioni il mercato ha un continuo bisogno di professionisti formati e competenti; dunque un percorso di studi in informatica e programmazione, rappresenta un ottimo investimento per il proprio futuro lavorativo.

    Dato il proliferare dell’informatica in tutti i livelli della vita quotidiana, il lavoro del programmatore può essere considerato una delle professioni del futuro.

    All’interno dell’attuale tessuto aziendale la conoscenza di uno o più linguaggi di programmazione è un valore aggiunto. Sapersi muovere agilmente in ambito tecnologico è un modo per sviluppare abilità indispensabili nel mondo del lavoro e nella vita di tutti i giorni; due qualità che rendono gli sviluppato tra i professionisti più ricercati.

    A questo bisogna aggiungere pazienza, concentrazione, grande cura per i dettagli e una spiccata attività al problem solving; tutti elementi indispensabili per risultare competitivi a livello lavorativo.

    Diventare programmatore, però, non è un percorso semplice e c’è bisogno di molte competenze verticali orientate verso tutto ciò che riguarda l’informatica.

    Per chi parte da zero, tra i linguaggi più ricercati al momento troviamo: JavaScript, Python, C++, SQL, Java, PHP, Typescript, GO, C#, HTML e CSS.

    Questi rappresentano una buona base di partenza per garantire un inserimento rapido nel mondo del lavoro; tuttavia è anche opportuno ricordare che l’informatica è una disciplina piuttosto mutevole, cosa che rende difficile intercettare le tendenze del futuro,

    Naturalmente questo discorso dovrà essere orientato al contesto a cui ci si riferisce, con l’utente che dovrà sviluppare le proprie competenze in base a quello che è il suo settore di interesse.

    Per approfondimento: Perchè imparare a programmare

  • 10. Ruolo del cyber security analyst

    persona che lavora nella sicurezza digitale

    Shutterstock

    In materia di tecnologia e innovazione il Cyber Security Analyst è già considerato uno dei lavori del futuro.

    In un settore produttivo orientato alla trasformazione digitale, fa seguito anche una crescita degli attacchi informatici, che negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente,

    La sicurezza informatica è diventato un discorso centrale per le imprese, che cercano specialisti del settore per costruire network sicuri e affidabili. 

    Il compito principale del Cyber Security Analyst è individuare e prevenire eventuali minacce informatiche, sviluppando protocolli di difesa efficienti e reattivi.

    La priorità è quella di mettere in sicurezza infrastrutture e dati sensibili da intrusioni esterne e cercare di scovare e correggere le falle nei sistemi.

    Per fare questo occorre monitorare costantemente la rete identificando e valutando tempestivamente i pericoli e anticiparli prima che possano nuocere.

    É, perciò, fondamentale una corretta educazione aziendale che renda consapevoli i lavoratori su quelle che sono le insidie e le criticità del mondo digitale.

    Formazione e aggiornamento continuo, rappresentano le ultime due responsabilità del Cyber Security Analyst, che dovrà sempre essere informato sui cambiamenti e le minacce in arrivo.

    In un contesto produttivo sempre più a rischio di attacchi informatici, la figura del Cyber Security Analyst è fondamentale per tenere al sicuro le infrastrutture aziendali.

    Trattandosi di uno dei lavori del futuro, diventare analyst richiede studi e competenze in ambito tecnologico e informatico.

    Tra queste troviamo: la conoscenza dei sistemi informatici, delle reti e di tutte le minacce che possono minarne la sicurezza; sistemi operativi e linguaggi di programmazione; capacità di analisi; protocolli e strumenti per la sicurezza informatica.

    Tutte qualifiche che è possibile sviluppare con un diploma o un percorso di laurea specifico.

    Molto apprezzati, lavorativamente parlando, i corsi di specializzazione in digital security; tra questi quello della Fastweb Digital Academy, che garantisce una formazione necessaria per diventare un professionista del settore.

    Le altre competenze comprendono: propensione al problem solving e alla pianificazione; creatività; doti comunicative; cura dei dettagli e capacità di lavorare in team.

    É altresì indispensabile l’esperienza sul campo per dimostrare il vero valore delle conoscenze a livello pratico e non solo teorico.

    Data la digitalizzazione “prepotente” a cui stanno andando incontro le aziende, non sorprende la grande richiesta di professioni come quella del Cyber Security Analyst.

    Per cui, riorientare il proprio Curriculum Vitae in questa direzione potrebbe essere la scelta migliore per risultare competitivi in un settore produttivo in fortissima crescita.

    Per approfondimento: Il ruolo del Cyber Security Analyst

  • 11. Cosa fa un Cripto Artist?

    Cripto artist

    Shutterstock

    Il crypto artist è l’anello di congiunzione tra arte e blockchain; è un artista nel senso più classico del temine ma si muove su canali “non convenzionali”, cosa che rende le sue opere la naturale evoluzione dell’arte. 

     Questa figura professionale deriva dal mondo della computer grafica, dal web design e dal game design, riorientando tutte queste discipline verso il mondo delle arti visuali.

    In un contesto del genere cambiano le tecniche e gli strumenti, ma resta inalterata la voglia di espressione e di esplorazione di nuovi canali comunicativi legati alla creatività.

    Il mondo della crypto art ha un rapporto stringente con quello della blockchain che permette transazioni sicure e l’acquisto di opere autentiche e verificate.

    L’artista crea una sorta di carta d’identità dell’opera, contenente al suo interno tutto ciò che c’è da sapere sulla creazione, sul creatore e sul proprietario.

    Quindi l’appassionato d’arte non acquisterà l’opera fisicamente ma l’NFT che gli garantiscono la proprietà esclusiva e tutti i relativi diritti. Un fattore importantissimo nel web, dove le immagini vengono diffuse ovunque e a più riprese a discapito anche dei diritti d’autore.

    La crypto art è un nuovo modo di intendere l’arte associandola al mondo della tecnologia e dell’innovazione, rendendola fruibile attraverso canali non convenzionali.

    Per acquistare opere d’arte digitale bisogna andare su specifici marketplace dove generalmente si utilizzano come moneta di scambio le criptovalute; parliamo di un settore in grandissima crescita che nel giro di poco potrebbe raggiungere i numeri del “mercato convenzionale”.

    La cripto arte viaggia di pari passo con l’idea di metaverso, che diventa terreno fertile per reimmaginare l’arte in una forma innovativa.

    In un contesto del genere, blockchain e NFT hanno portato alla diffusione del lavoro di tanti artisti sconosciuti fino a pochi anni fa che, finalmente, hanno trovato la loro collocazione nel mondo dell’arte.

    Non si tratta proprio di un circuito convenzionale, ma comunque è un contesto coerente e pronto ad accogliere le nuove arti digitali diffondendole al grande pubblico.

    Perciò la crypto art può essere intesa come un qualcosa capace di far (ri)avvicinare le persone all’arte, partendo però da una forma più innovativa.

    In questo senso, sono due le caratteristiche che definiscono questo settore: accessibilità e innovazione.

    L’accessibilità definisce le modalità attraverso le quali le persone fruiscono dell’arte; la seconda è l’attenzione e la consapevolezza di come la tecnologia possa essere anche cultura e ispirazione.

    Per approfondimento: Cosa fa un Cripto Artist?

  • 12. Designer di Avatar

    Avatar

    Shutterstock

    Il designer di Avatar è un professionista in grado di ricreare digitalmente gli utenti del metaverso; il suo compito è quello di riprodurre le fattezze e le caratteristiche individuali creando tutti quei personaggi che andranno a popolare questo nuovo mondo virtuale.

    Le sfide più importanti alle quali dovrà andare incontro sono quelle che riguardano l’animazione e realizzazione di un modello quanto più naturale possibile che possa muoversi agilmente in rete ed interagire con ciò che lo circonda.

    Tuttavia nel metaverso è possibile essere chiunque, dando libero sfogo alla fantasia; starà quindi al designer riuscire ad assecondare il committente creando figure uniche, proprio come avviene nel mondo reale.

    In un contesto simile, dove la creatività è parte integrante dell’esperienza, non ci può essere alcun limite alla fantasia.

    Bisogna, però, rispettare regole prestabilite, come i limiti imposti dal corpo umano e quelli della fisica terrestre; ma oltre questo ognuno è libero di diventare ciò che vuole e richiedere un avatar quanto più stravagante possibile. 

    Nel metaverso non c’è limite alla creatività e gli utenti possono decidere di personalizzare il proprio avatar come preferiscono

    Nel metaverso, in materia di “gemelli digitali”, contano due caratteristiche: la personalizzazione e la flessibilità.

    La prima porta gli utenti ad acquistare oggetti e accessori per rendere unico il proprio avatar; la seconda impone a chi crea questi personaggi di renderli perfettamente integrati e capaci di muoversi liberamente nello spazio.

    Naturalmente non esiste una sola tipologia di avatar, ma possiamo trovarne diverse con caratteristiche ben definite.

    Ci sono gli avatar 2D che rappresentano bidimensionalmente l’utente e si muovono in ambienti “piatti”, a due dimensioni.

    Quelli 3D che rappresentano fedelmente gli utenti e possono muoversi all’interno del metaverso con estrema facilità.

    Gli avatar VR, che garantiscono un’esperienza in prima persona e sono pensati come una tecnologia completamente immersiva.

    In ultimo ci sono gli avatar a corpo intero, che sono i più complessi congegnati fino a questo punto e utilizzano dei sensori lungo tutto il corpo per riprodurre fedelmente l’utente in rete.

    A fronte di tutte queste particolarità, è chiaro, che quello del designer di avatar è uno dei lavori attualmente più ricercati e già una delle professioni del futuro; proprio per l’arduo compito di popolare il metaverso con utenti che siano unici e possano muoversi “naturalmente” all’interno di esso.

    Per approfondimento: Designer di Avatar: ecco come funziona una delle professioni del futuro

  • 13. Gli architetti nel mercato immobiliare virtuale

    Architetto virtuale

    Shutterstock

    Design e metaverso sono due realtà che procedono di pari passo.

    Complice anche l’emergenza sanitaria, abbiamo assistito a una graduale commistione tra i due elementi, con l’incontro di spazi fisici e virtuali.

    Tra i settori in crescita, quello immobiliare che può trarre grandissimi benefici dalle nuove tecnologie digitali.

    Con lo sviluppo del web 3.0, il mercato immobiliare digitale sta già registrando numeri importanti, con milioni di dollari in NFT spesi per l’acquisto di terreni e proprietà virtuali.

    A beneficiare di questa evoluzione, la figura dell’architetto; uno dei lavori del futuro, a cui verrà affidata la progettazione e la realizzazione del nuovo mondo immaginato da Mark Zuckerberg.

    Vedranno la luce case, uffici, gallerie d’arte, cinema, sale da concerto e tutte quelle altre infrastrutture che già utilizziamo comunemente nel mondo reale.

    Poco importa se gli utenti solcheranno tali spazi grazie alla realtà virtuale o la realtà aumentata; ciò che conta è che, ancora una volta, la tecnologia sarà una parte fondamentale nella costruzione del futuro.

    Le parole d’ordine in questo senso sono: interattività, per creare luoghi e strutture visitabili e con cui poter interagire; creatività, per dare vita a mondi e idee strabilianti; libertà, per svincolarsi dai limiti fisici, materiali e temporali che, al momento, ancora bloccano l’architettura nel mondo reale.

    L’evoluzione di design e metaverso procede di pari passo, con gli architetti che hanno la possibilità di costruire da zero un nuovo mondo completamente digitale

    La risultante è qualcosa di nuovo ma saldamente ancorato alle cose che conosciamo e agli spazi che viviamo comunemente. L’unica differenza sostanziale sta nel fatto che tale geografia diventa digitale piuttosto che fisica.

    Per tali motivi l’architetto, pur restando fermo sulle sue competenze, dovrà svilupparne di nuove; capacità in materia di programmazione e di conoscenza delle tecnologie di realtà virtuale e aumentata.

    La differenza col mondo reale, nozioni a parte, sta nel fatto che nel metaverso, non ci sono limiti e con una buona dose di creatività, l’uomo potrebbe assistere alla prossima fase del dell’architettura; con i bit che diventeranno i mattoni per il nuovo rinascimento digitale.

    Ad ogni progresso (tecnologico e non) fa seguito la nascita di nuovi flussi economici e innovativi modelli di business. 

    Non sorprende, quindi, che il mercato del design e dell’architettura digitale stia crescendo a ritmi vertiginosi, con investimenti sostanziosi da parte di chi vuole contribuire a plasmare il metaverso, immaginando gli sviluppi futuri.

    Per approfondimento: Gli architetti nel mercato immobiliare virtuale

  • 14. Metaverso: cosa significa per progettisti, architetti e costruttori

    progettisti e architetti per il Metaverso

    Shutterstock

    Se nel 2020 la dimensione del business del Metaverso si attestava attorno ai 50 miliardi di dollari, già nel 2024 dovrebbe raggiungere un valore di 800 miliardi, per toccare quota 1.000 miliardi poco dopo. Una buona parte degli investimenti si concentrerà sul reclutamento di “mani” e “menti” da impegnare nella sua crescita. 

    Il Metaverso è una sorta di replica virtuale del mondo in cui viviamo, dove i rapporti sociali saranno dominati dalla realtà aumentata e virtuale, dalla blockchain, dalle criptovalute e dagli NFT (Non Fungible Token). Tutti i presupposti del Web 3.

    I Big del tech, ma non solo, stanno investendo miliardi nello sviluppo di questi mondi digitali immersivi, dove incontrarsi e divertirsi, lavorare e organizzare eventi

    Ma prima di animarlo, il Metaverso andrà creato e poi “governato”. Così si sta trasformando in una fucina di opportunità lavorative. Non solo mestieri generati ad hoc, ma anche versioni futuristiche di lavori tradizionali, basati sulle tecnologie di ultima generazione.

    Tra i mestieri pronti a cambiare volto, gli Architetti del Metaverso sono le figure creative incaricate di immaginare e ideare mondi nuovi e coinvolgenti. Poi ci sono i Costruttori del Metaverso che si occupano di sviluppare l’infrastruttura alla base del metaverso, tramutando la visione degli architetti in realtà.

    Ma architettare e ingegnerizzare il metaverso non significa solo progettare negozi, uffici, case e locali. Significa dare forma a qualcosa che non c’è ancora, disegnare il futuro a partire dalla possibilità di estendere le esperienze tra fisico e virtuale. 

    All’interno del Metaverso verranno riproposte le professioni esistenti nel mondo reale, che però avranno come denominatore comune le competenze digitali

    Il ruolo dei designer nel metaverso sarà duplice. Da un lato potranno contribuire a costruire visioni, immaginando spazi che possano sollecitare l’utente, creando alternative in 3D con scenari immersivi. Dall’altro, per l’assenza di gravità, il Metaverso diventa interessante per i progettisti come  laboratorio di ricerca e sviluppo, per sfidare le leggi della fisica. 

    Si pensi a blocchi di vetro morbidi, a elementi che producono energia, a superfici che cambiano a seconda di come le si tocca, o modificano la temperatura al tatto. Se dalle Università arriva qualche proposta per i tecnici che vogliono specializzarsi nel Metaverso, in gran parte degli studi professionali italiani si guarda con diffidenza al mondo digitale come occasione di lavoro, ma le opportunità sono enormi.

    Per approfondimento: Progettisti, architetti e costruttori di mondi del Metaverso

  • 15. Il futuro dell’Innovation Manager nel Metaverso

    Innovation manager

    Shutterstock

    Man mano che si consoliderà, il Web 3.0 diverrà uno snodo evolutivo cruciale per le aziende di ogni tipo e dimensione. L’Innovation Manager entrerà in gioco in qualità di esperto sia teorico che pratico, con il compito di aiutare le organizzazioni a sfruttare le opportunità del Metaverso, della realtà virtuale e aumentata e della blockchain, guidando i processi di trasformazione per rinnovare i modelli aziendali ed aprire nuove opportunità di business in spazi inesplorati.

    Secondo gli Osservatori Digitali del Politecnico di Milano, l’Innovation Manager è un esploratore, perché seleziona partner con cui l’azienda può collaborare, valuta opportunità di crescita e analizza il contesto di mercato. Come evangelista dell’innovazione introduce nei processi aziendali tecnologie disruptive che cambiano la cultura dell’impresa. Nella funzione di abilitatore valuta i progetti attivi in azienda e si relaziona con i dipendenti promuovendo il cambiamento culturale a tutti i livelli.

    In sostanza, l’Innovation Manager è un professionista IT, in grado di mettere in atto i processi necessari alla riorganizzazione delle aziende nel percorso verso la digitalizzazione

    Nell’attuale scenario di continui cambiamenti tecnologici, l’Innovation Manager è una figura fondamentale per le aziende che desiderano innovarsi e adattarsi al meglio ai nuovi scenari di mercato, sfruttando la sua capacità di interpretare il cambiamento. Non esiste un percorso di studi per diventare Innovation Manager, ma non si può improvvisare.

    Essendo una figura poliedrica, ciò che fa la differenza è l’esperienza maturata sul campo in uno degli ambiti della digitalizzazione. La maggior parte dei professionisti dell’innovazione fonda il proprio background formativo nel settore ICT. Altre ottime esperienze per il ruolo dell’Innovation Manager sono il settore della Ricerca e Sviluppo, del Marketing e della Consulenza.

    Nella lista dei lavori del futuro, l’Innovation Manager sarà un esperto teorico e pratico del Web 3.0 che aiuterà le aziende a sfruttare le opportunità del Metaverso e della Blockchain

    L’Innovation Manager è un vero e proprio leader dell’innovazione il cui ruolo è saper contribuire all’organizzazione e alla gestione dei processi di accelerazione tecnologica delle aziende, con le quali si rapporta impiegando specifiche soft skill per migliorare contesti aziendali ostili e poco avvezzi al cambiamento. Tra queste: leadership, visione strategica, creatività e curiosità, change management storytelling.

    Per approfondimento: Quale ruolo avrà l'Innovation Manager nelle aziende?

  • 16. Chief Virtual Officer: chi è e cosa fa

    Chief virtual officer lavoro

    Il Metaverso è l’attrazione del momento. E mentre il concetto è ancora in via di sviluppo, le grandi aziende tecnologiche come Meta e Roblox hanno già iniziato a fornire agli utenti esperienze in questo specchio virtuale della realtà. Dati i recenti sviluppi, non sorprende che il Chief Virtual Officer possa diventare il prossimo grande ruolo di leadership a farsi spazio tra i lavori del futuro perché in grado ditrasformare in realtà le innovazioni guidate dal Web 3.

    Il vCIO collabora e fornisce consulenza ai dipartimenti IT dei clienti svolgendo le stesse funzioni di un CIO (Chief Information Officer) convenzionale. Tali compiti includono la formulazione di obiettivi IT strategici, la pianificazione del budget IT, l'analisi e la rielaborazione dei processi aziendali e l'identificazione di opportunità per promuovere l'innovazione. 

    La principale differenza tra un vCIO e altri servizi di consulenza tecnica è che il virtual CIO ha una visione più ampia, concentrandosi sull'allineamento tra business e IT. Per questo, aiuterà le aziende a mantenere il passo del cambiamento dettato dall’innovazione tecnologica. Tra le capacità da ricercare in un vCIO anche forti capacità interpersonali e flessibilità rispetto al cambiamento degli obiettivi di business.

    Sempre più richiesti nel futuro, i virtual CIO aiuteranno le imprese, soprattutto le piccole, a implementare strategie tecnologiche basate sul Web 3.0

    Il ruolo chiave del Chief Virtual Officer nella crescita aziendale è lo specchio fedele della sempre maggiore centralità delle Information Technologies (IT) in termini di innovazione, efficienza e semplificazione dei processi. Come i CIO interni, i vCIO devono avere un'ampia conoscenza della tecnologia e delle competenze trasversali per navigare in ambienti aziendali in continua evoluzione. Ma rispetto alle figure più tradizionali, scegliere un CIO virtuale presuppone una serie di vantaggi.

    Per quanto riguarda le risorse umane, l'azienda evita il lungo e spesso costoso processo di assunzione di un CIO. La disponibilità del supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 è un altro vantaggio di lavorare con un vCIO che può anche offrire una maggiore obiettività, perché meno soggetto alle politiche interne di un'organizzazione, come portare nuove prospettive e idee ai problemi della tecnologia legacy. Infine, possono fornire un livello più elevato di competenza IT alle PMI ad un costo inferiore rispetto a un CIO tradizionale.

    Per approfondimento: Un lavoro del futuro: Chief Virtual Officer

  • 17. Ruolo e compiti del Network Security Architect

    Network security

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    L’ambito della sicurezza digitale è uno dei più ricchi quando si parla di possibili lavori del futuro. In tal senso una delle figure più quotate di questo periodo storico è il Network Security Architect: un professionista che ha il compito principale di proteggere l’azienda da eventuali minacce esterne

    Detto questo il Network Security Architect deve essere dotato di diverse competenze e skills. Tutto inizia con una solida preparazione in termini di informatica e tecnologia: dalla configurazione e implementazione dei sistemi, all’utilizzo di device attivi e passivi come firewall o IDS (Intrusion Detection System). 

    Al tempo stesso deve avere una preparazione più vicina a quella del manager che a quella del tecnico. Un Network Security Architect deve individuare le minacce e deve saper creare strategie risolutive in tempi brevi

    Ma deve anche fare da raccordo con altri reparti dell’azienda: redigere presentazioni e spiegare i propri piani, tenendo conto di tutta una serie di fattori. Dalle politiche aziendali alle norme nazionali o internazionali del caso. 

    Il Network Security Architect si occupa di sicurezza digitale e gestione delle minacce, relazionandosi agli altri reparti aziendali

    In sintesi un Network Security Architect è dotato tanto di hard skills legate alla sicurezza digitale, quanto di soft skills come problem solving, pensiero critico e team working. Competenze che dovrebbero venire rinfrescate e approfondite nel tempo, attraverso aggiornamenti professionali costanti. 

    Il mix di conoscenze che caratterizza il Network Security Architect aiuta a capire come mai questa figura professionale non venga formata attraverso percorsi univoci. In linea di principio i laureati in materie scientifiche quali Informatica, Ingegneria, Matematica o Data Science sono candidati ideali per questo lavoro

    Allo stesso tempo è possibile creare un solido background di sicurezza digitale, sicurezza informatica e tecnologia dell’informazione anche senza frequentare un’Università. Lo stesso discorso vale per il know how aziendale e quello tecnico: dall’analisi dei sistemi alla pianificazione; dallo sviluppo di applicazione alla gestione di rischi. 

    Per approfondimento: Ruolo e compiti del Network Security Architect

  • 18. Come diventare Ingegnere hardware dei dispositivi per la realtà virtuale

    Ingegnere metaverso

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    Con l’affermarsi sempre più compiuto delle tecnologie di realtà aumentata e virtuale, gli ingegneri che sviluppano dispositivi hardware in questo campo, come smart glasses, visori, caschi, auricolari, guanti, fino alle più recenti cyber tute, sono sempre più richiesti nelle aziende.

    AR e VR sono tecnologie emergenti con applicazioni nel mondo reale in campi che vanno dall'assistenza sanitaria alla guida autonoma all’industria 4.0. Con l'aumento degli investimenti e un gran numero di startup che perseguono la realtà virtuale o la realtà aumentata, quella dell'Hardware Design Engineer è una specializzazione emergente e un'area di crescita per gli ingegneri.

    Gli ingegneri hardware svolgono un ruolo sempre più importante nel mondo del business, che procede sempre più spedito verso una realtà tridimensionale. 

    L’esperienza della realtà virtuale richiede di indossare dispositivi, come occhiali, guanti, visori smart, in grado di simulare un ambiente che si sostituisce a quello reale, coprendo il campo visivo.

    Viceversa, la realtà aumentata aggiunge dettagli al campo visivo effettivamente percepito dall’utente, proiettando immagini solo in un’area limitata davanti ai propri occhi, oppure mostrando sul display dello smartphone o del tablet informazioni aggiuntive.

    Per questo, gli ingegneri AR/VR hanno bisogno di competenze di sviluppo 3D, progettazione software e linguaggi di programmazione come C++. 

    Potrebbe essere necessario avere familiarità con IDE (ambiente di sviluppo integrato) come Unity e Unreal 3D engine. I compiti principali di un ingegnere AR/VR possono includere la progettazione, l'analisi, il debug e lo sviluppo di prototipi AR e VR.

    Per approfondimento: Come diventare Ingegnere hardware dei dispositivi per la realtà virtuale

  • 19. Diventare avvocato del metaverso

    avvocato nel metaverso

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    Al di là del tempo che ci vorrà affinché l’evoluzione del mercato dei servizi legali determinata dal metaverso si renda apprezzabile, di fatto, questa realtà rappresenta una game changing opportunity e nel futuro prossimo, la necessità di aprire una sede virtuale costituirà una top priority.

    Creare e scambiare oggetti sarà al centro del metaverso e oggi, l’accelerazione èpiù che mai spinta dalla blockchain e dai crypto asset. Una declinazione degli NFT (non-fungible token) è proprio quella di associare un valore e una proprietà agli oggetti che popoleranno il metaverso. 

    Anche i diritti possono essere tokenizzati: chi compra una terra acquista un token che è un certificato di proprietà, che gli consente poi di emetterne uno per la locazione di una determinata land.

    Ma per instaurare rapporti economici nel metaverso fra utenti e aziende occorre saper utilizzare le criptovalute

    Rispetto al passato gli utenti hanno più scelta e possono scambiare valore anche attraverso più metaversi. Si crea così un’economia decentralizzata, distribuita e globalizzata, il che comporta una maggiore responsabilizzazione dell’utente che deve interagire con smart contract e gestire il proprio digital wallet.

    C’è anche una questione di fiscalità: erogando beni o servizi digitali e incassando valute digitali, si dovranno fare i conti con la fiscalità ordinaria e dunque, comprendere dove e come si pagheranno le tasse.

    Oltre agli aspetti legati allo scambio e alla compravendita di oggetti, è interessante osservare la tutela della proprietà intellettuale. Anche nel metaverso si possono presentare vari problemi di contraffazione. Per questo, servirà un’attività di monitoraggio continua per verificare che non venga utilizzato il proprio brand senza il dovuto consenso.

    Per approfondimento: Diventare avvocato del metaverso

  • 20. Guide turistiche per il metaverso

    Guida turistica nel metaverso

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    Metaverso e turismo sono due idee che possono coesistere.

    In un settore che include servizi diversi, dagli alloggi all’intrattenimento; traslare queste attività in digitale è una delle prospettive più interessanti per il lavoro del futuro

    Con l’emergenza sanitaria è apparso evidente a tutti che il mondo del turismo stesse cambiando. Tra chi resta saldamente ancorato al classico e chi, invece, ha abbracciato il cambiamento, l’indotto sta ottenendo numeri importanti e la cosa è innegabile.

    In questo senso, si parla di attività meno impattanti sul territorio, con spostamenti limitati di veicoli e meno persone a gravare sui luoghi di interesse. Così facendo si riescono a preservare le varie realtà particolari che subiscono uno stress molto minore e senza perdere visitatori.

    L’intuizione rappresenta anche un cambiamento sociale non indifferente, con uno sguardo attento a tutti quegli utenti che per motivi di salute o economici non possono spostarsi fisicamente. Una forma di intrattenimento costruita sulla realtà aumentata e la realtà virtuale è uno dei più grandi vantaggi del web 3.0 e una soluzione democratica e alla portata di tutti.

    Ma il punto focale del discorso riguarda le opportunità di business che si verranno a creare e le nuove figure professionali pronte a lavorare in questo nuovo settore.

    Turismo e metaverso, due intuizioni che devono coesistere e che possono dare vita a nuove modalità di intrattenimento democratiche e poco impattanti sul pianeta.

    Tra questi, il VR designer avrà un ruolo centrale, perché si occuperà di creare fisicamente le attrazioni e tutto ciò che il metaverso può offrire. Le parole chiave del discorso saranno: immersività, per garantire esperienze sempre più realistiche; interattività, per consentire alle persone di muoversi liberamente in questi ambienti; libertà, per sottolineare le infinite possibilità che derivano da un tipo di intrattenimento del genere. 

    Un’altra figura fondamentale sarà quella del creatore di Avatar che avrà il compito di popolare il metaverso e realizzare personaggi che siano unici nel loro genere.

    Ultimo ma non ultimo, avranno un ruolo centrale tutti professionisti che si occuperanno dell’organizzazione e della gestione dei flussi turistici. Tra questi albergatori digitali, guide turistiche e tutti i fornitori di servizi.

    Secondo un recente sondaggio di Gartner, entro il 2026 circa il 25% degli utenti passerà almeno 1 ora nel metaverso; numeri destinati a crescere che evidenziano le infinite possibilità di questo mondo e i grandissimi risvolti economici che ne deriveranno.

    Per approfondimento: Guide turistiche per il metaverso

  • 21. Software con intelligenza umana: se ne occupa l’Artificial Intelligence Developer

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    Data la rapida crescita dell'intelligenza artificiale e delle sue future applicazioni in ogni settore e attività, gli Artificial Intelligence Developer saranno figure molto richieste nel mondo del lavoro. Secondo alcune stime, il mercato del software AI-based è cresciuto del 54% nel 2022 e si prevede che crescerà del 40% entro il 2023.

    Uno Sviluppatore di Intelligenza Artificiale si occupa di progettare, sviluppare, implementare e monitorare i sistemi di intelligenza artificiale che in sostanza, sono in grado di simulare le capacità cognitive umane, come l'apprendimento, il ragionamento, la percezione e la risoluzione dei problemi e possono essere utilizzati in molti modi diversi: chatbot conversazionali, auto a guida autonoma, assistenti intelligenti come Alexa e Siri, mappatura delle malattie, monitoraggio dei social media.

    L’Artificial Intelligence Developer è un programmatore che scrive codice e costruisce algoritmi che consentono alle macchine di risolvere problemi complessi usando le informazioni fornite da enormi database usati per l’apprendimento

    In genere, gli Artificial Intelligence Developer costruiscono i propri sistemi servendosi di linguaggi di programmazione come Java e Python e altri strumenti tra cui tool di profilazione e analisi, librerie di deep learning e piattaforme cloud.

    Oltre alle competenze tecniche, un buon Artificial Intelligence Developer deve possedere skills di problem solving, logical thinking e collaborazione. Non devono mancare, doti di leadership, una buona capacità comunicativa e una solida etica del lavoro.

    Nella maggior parte dei casi, è richiesta una laurea per le posizioni di livello base con una specializzazione in informatica, intelligenza artificiale, robotica, ingegneria o un campo correlato. Un master può sicuramente aiutare a guadagnare un vantaggio rispetto ad altri candidati.

  • 22. Il Cloud Architect progetta e gestisce il cloud computing

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    Se c’è una figura professionale da tenere sott’occhio per i prossimi anni, è il Cloud Architect: un architetto che si occupa di progettare e costruire ambienti cloud scalabili e resilienti, facilmente gestibili e che si adattano il più possibile alle esigenze di business di un’impresa. Inoltre, valutano regolarmente le prestazioni del cloud e sviluppano soluzioni tecniche per superare le sfide di qualsiasi componente del cloud (inclusi hardware, software o applicazioni) che interferisce con il suo utilizzo.

    È una figura sempre più apprezzata e ricercata che funge da “facilitatore” nel complesso processo di trasformazione digitale che le aziende stanno vivendo e che le porta a migrare i propri dati all’interno del cloud.

    Per intraprendere la carriera di Cloud Architect, è fondamentale un’accurata conoscenza del funzionamento del web e dei suoi strumenti (client systems, applicazioni, networking, linguaggi di programmazione, database e big data) in modo da fornire alle aziende soluzioni sicure, capaci di mitigare i rischi delle infrastrutture cloud.

    Il cloud computing offre scalabilità, sicurezza, alta disponibilità e altri benefici che un Cloud architect aiuta a ottimizzare sperimentando continuamente nuovi sistemi tecnologici

    In ambito IT, collabora con i Project Manager nel sviluppare le applicazioni “mission critical”, basate sulle tecnologie cloud-oriented, affianca i team di progetto nel rispetto delle linee guida e nel troubleshooting.

    Il Cloud Architect deve anche saper parlare di affari e quindi, identificare il ROI di una soluzione cloud per una determinata organizzazione, valutare metriche e abitudini degli utenti, in modo da quantificare il vantaggio di business per l’azienda.

    Non si tratta solo di un esperto di programmazione, ma anche di una persona di grande apertura mentale che fin da subito deve capire che gruppo di lavoro si trova di fronte e avere una visione di insieme, comprendendo come si interfacciano i componenti, come comunicano le procedure e come interagiscono tutti gli elementi dell’ambito in cui deve agire.

  • 23. Chief Digital Officer guida le migliori aziende nella sfida digitale

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    La più grande responsabilità di un Chief Digital Officer (CDO) è guidare un’azienda nella trasformazione digitale, pianificando obiettivi, strumenti e tempistiche e accompagnarla nell’adozione degli strumenti tecnologici più adatti per raggiungere più rapidamente obiettivi di miglioramento e crescita aziendale.

    Si tratta di un manager con una lunga esperienza nel proprio settore, che vede nel digital la sfida da vincere per portare l’azienda ad un livello superiore di efficienza, rapidità di risposta alle esigenze del mercato ed esperienza degli utenti che interagiscono con essa. Un CDO possiede forti capacità multidisciplinari e di leadership, solide basi di project management, consumer service, ICT, HR, marketing, vendite.

    Un buon CDO non impone l’utilizzo di determinati strumenti in modo repentino, al contrario, cerca prima di conoscere e analizzare le abitudini dei team di lavoro e solo in un secondo momento introduce gli strumenti utili al miglioramento dei processi in modo graduale, accompagnando le persone nella trasformazione e facendo percepire i vantaggi di utilizzare nuovi sistemi.

    Un Chief Digital Officer non solo invita all’uso di determinate tecnologie, ma aiuta ad attuare un vero cambiamento culturale all’interno dell’azienda, a partire dalle persone che lavorano per essa

    Per farlo, il CDO deve riuscire prima di tutto a coinvolgere i collaboratori, con una mission condivisa e una leva emotiva. Solo quando il processo culturale interno sarà abbracciato da tutti, sarà possibile affrontare il cambiamento esterno, utilizzando gli strumenti per assolvere alla roadmap del CDO.

    Il Chief Digital Officer può essere un manager interno all’azienda o una figura esterna che si pone alla guida del cambiamento solo in modo temporaneo, finché la sua missione non è arrivata al termine, per poi spostarsi in una nuova azienda e portare il cambiamento anche lì.

    In ogni caso, deve essere abbastanza vicino al CEO in modo da avere piena fiducia degli apparati dirigenziali e portare a termine la sua mission in autonomia e con il budget necessario.

  • 24. Quando il gioco diventa professione: il Videogame Designer

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    La crescita esponenziale del settore videogames, complice la pandemia globale, ha ampliato notevolmente le possibilità lavorative, donando prospettive di carriera a tutte le figure professionali coinvolte: dal Grafico 3D e Concept artist, al Giornalista videoludico fino al Videogame Developer e Videogame Designer.

    Il Videogame Designer è il vero regista creativo di un videogioco. Ha il compito di dirigere l’intero progetto creativo sotto diversi punti di vista. Ne analizza i punti deboli e di forza e spesso prende decisioni sul destino del videogioco stesso, creando un prospetto per il lancio sul mercato. Lavora di concerto con altri professionisti, che si occupano di realizzare il gioco vero e proprio (ad esempio grafici, level designer, programmatori).

    Utilizzando la propria conoscenza ludica, il Videogame Designer sfrutta le sue abilità per creare un gioco di successo studiando la piattaforma su cui verrà veicolato, il genere e il pubblico di riferimento

    Un Videogame Designer deve avere padronanza delle dinamiche, della struttura e delle regole non solo dei videogiochi, ma anche dei giochi tradizionali. Deve conoscere le basi della programmazione e di alcuni strumenti per la grafica, come Photoshop e Illustrator, ma anche possedere qualche nozione di matematica e statistica (per eventuali analisi di dati e bilanciare le componenti di gioco). Imprescindibili una spiccata creatività e un’ottima conoscenza della lingua inglese.

    Il Pitch e il GDD (Game Design Document) sono i mezzi comunicativi chiave per concretizzare la propria idea creativa e proporla a un potenziale investitore o Game Publisher e vederla realizzata. Se il Pitch vuole essere l’idea in sintesi del progetto in divenire, il Game Design Document descrive minuziosamente le componenti del progetto da realizzare.

    Un Videogame Designer può lavorare come freelance, o essere assunto all’interno di aziende che si occupano di progettazione e sviluppo di videogiochi per diverse console e dispositivi. A seconda delle dimensioni della realtà, si può essere affiancati da altri professionisti oppure lavorare in autonomia.

  • 25. Mansioni e competenze del Cloud Engineer

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    Un Cloud engineer è responsabile di varie attività e processi relativi al cloud, tra cui valutare l'infrastruttura dei sistemi tecnologici di un'organizzazione ed effettuare le migrazioni necessarie al cloud. Supervisionare gli standard di funzionamento dei sistemi basati sul cloud e apportare miglioramenti qualora necessario. Configurare correttamente i vari processi, compresi i sistemi informatici, di rete e della sicurezza. Ancora, formare colleghi e stakeholder all'uso corretto della tecnologia basata sul cloud.

    Un buon Cloud Engineer deve avere una buona padronanza dei sistemi operativi, competenze generali di programmazione, DevOps (un framework per l'ingegneria del cloud), delle reti virtuali e delle funzioni generali di gestione della rete. La conoscenza di aspetti quali sicurezza web, risorse informatiche, applicazioni software e del mercato in cui opera l'azienda sono vantaggi importanti. 

    I professionisti IT con conoscenze specialistiche nel cloud come il Cloud Engineer saranno sempre più richiesti poiché la dipendenza dall'accesso remoto continua a crescere a livello globale

    Un buon Cloud Engineer è in grado di comunicare efficacemente con le altre persone, comprese quelle con un background meno tecnico. Collaborare con la dirigenza per l'acquisto e l'installazione di nuovi hardware e software rappresenterà una parte importante del lavoro, così come negoziare con i fornitori l'acquisto o il noleggio di hardware e sistemi di archiviazione. Inoltre, anche le figure più valide in questo ambito dovranno avere una mentalità improntata all'apprendimento continuo.

    Per la candidatura a ruoli di Cloud Engineer, spesso è richiesto un diploma di laurea, preferibilmente in discipline come ingegneria informatica, sistemi informativi aziendali, informatica, tecnologia dell'informazione o ingegneria. Ulteriori qualifiche in ambiti connessi al cloud rappresentano un vantaggio.

  • 26. L'intelligenza artificiale generativa e la figura dell'AI artist

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    Mentre alcuni artisti celebrano le immense possibilità dell'intelligenza artificiale nel mondo dell'arte, altri sono alle prese con questioni creative ed etiche. Ma negli ultimi anni i sistemi di IA in grado di creare contenuti artistici originali come immagini, musica e persino animazioni hanno preso piede.

    Questi sistemi di IA generativa sono addestrati su grandi set di dati di opere d'arte esistenti e utilizzano algoritmi avanzati di apprendimento automatico per generare opere nuove e uniche che a volte possono imitare la creatività umana.

    Possono variare molto nel livello di raffinatezza e nella qualità dell'arte che producono, ma alcuni hanno raccolto un'attenzione significativa per la loro capacità di produrre opere visivamente sorprendenti e stimolanti.

    Spesso questi algoritmi rientrano nella classi delle reti generative avversarie (o Generative adversarial network, GAN) perché se da un lato generano immagini casuali, dall'altro imparano a imitare questi input, producendo una gamma di immagini di output.

    Anche se il processo di creazione è lasciato alla macchina, gli esseri umani svolgono un ruolo importante perché sono responsabili della raccolta dei dati per il training degli algoritmi e della scrittura delle istruzioni per l'uso della macchina.

    Sebbene l'IA possa generare idee innovative, non può ancora replicare i complessi processi coinvolti nella creatività umana. Da qui l’importanza dell’AI Artist

    Si potrebbe dire che gli AI Artist scrivono algoritmi per "insegnare" un'estetica specifica analizzando migliaia di immagini. L'algoritmo cerca quindi di generare nuove immagini in aderenza all'estetica che ha appreso.

    Per iniziare, l'artista sceglie una raccolta di immagini per alimentare l'algoritmo (pre-curation) e poi deve vagliare le immagini in uscita e selezionare quelle che desidera utilizzare (post-cura). Inoltre, potrebbe modificare l'algoritmo secondo necessità per generare i risultati desiderati.

    Oggi esistono diversi generatori online che creano arte AI gratuitamente. Tuttavia, quella di qualità richiede tempo, impegno e professionalità. Occorre fare esperienza e conoscere il prompt corretto per creare i risultati desiderati.

  • 27. Chi è e cosa fa il Natural Language Processing (NLP) Engineer

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    II Natural Language Processing (NLP) Engineer è responsabile della progettazione e dello sviluppo di sistemi di elaborazione del linguaggio naturale. Si serve di tecniche di deep learning per insegnare alle macchine a comprendere ed elaborare il linguaggio umano e ne misurano l'accuratezza per migliorarne continuamente l’efficienza.

    Tra le responsabilità di un ingegnere di elaborazione del linguaggio naturale: definire set di dati appropriati per l'apprendimento delle lingue, usare rappresentazioni testuali efficaci per trasformare il linguaggio naturale in funzioni utili, trovare e implementare gli algoritmi e gli strumenti giusti, addestrare il modello NLP sviluppato ed eseguire esperimenti di analisi e valutazione per migliorarlo.

    Oggi gli algoritmi di NLP vengono usati nei motori di ricerca, nei servizi di traduzione online, negli assistenti digitali e nelle chatbot

    A livello tecnico si richiede esperienza nei linguaggi di programmazione (Python, Java e R), abilità nell'analisi statistica e familiarità con i Big Data (Spark, Hadoop), conoscenza dei metodi di apprendimento automatico e dei framework e librerie di machine learning. Le competenze trasversali sono altrettanto desiderate: i datori di lavoro cercano professionisti che siano giocatori di squadra, risolutori di problemi ed eccellenti comunicatori.

    Un gran numero di NLP Engineer proviene da un background accademico. In genere, è preferibile una laurea in ingegneria, informatica, matematica, scienze, fisica o simili. Un master in materie correlate come la scienza dei dati o l'intelligenza artificiale o un dottorato di ricerca con un focus sulla NLP è richiesto per posizioni di alto livello.

    Una certa esperienza nel settore NLP e nell’ingegneria del software, nonché nella gestione dell'analisi statistica su grandi set di dati potrebbe essere un sostituto sufficiente della laurea, A seconda dell'azienda o dell'organizzazione, un NLP Engineer potrebbe lavorare con altri ingegneri, data scientist, designer e sviluppatori front-end.

  • 28. Full-stack developer, il guru della programmazione

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    Il Full-stack developer conosce tutti gli aspetti della programmazione, sia front end che back end. In pratica, sa muoversi agilmente tra i diversi aspetti di un’applicazione, conoscendo le tecnologie principali della programmazione front end (HTML, CSS, JavaScript, jQuery ecc.) e almeno un linguaggio back end (come JAVA, PHP, C#, Python ecc.), riuscendo a gestire le chiamate lato server e client, e le integrazioni con il database.

    Tra le attività principali di un Full-stack developer: implementare il design di una pagina web, formattare gli elementi web grafici, statici e dinamici, ottimizzare velocità, stabilità e scalabilità di server e codice, creare e integrare API, implementare soluzioni di archiviazione dati, aggiornare e mantenere il codice, analizzare e risolvere problemi di testing e debugging.

    Altre competenze necessarie riguardano framework e librerie (come Spring, Hibernate, Django, Laravel), database (ad esempio MySQL, MariaDB, MongoDB) e modellazione dati e principi di design, user experience e user interface (UI/UX).

    Il Full-stack developer è un programmatore in grado di gestire autonomamente client, server e database, un one-man-band in grado di realizzare in autonomia un progetto dall’inizio alla fine

    Il percorso formativo di un Full-stack developer può aver seguito i tracciati dell’educazione tradizionale (diplomi e lauree di stampo tecnico/informatico), così come aver sfruttato uno dei corsi professionalizzanti che consentono di entrare nel mondo del lavoro ICT.

    La carriera di un Full-stack developer è varia. In alcuni casi rappresenta un punto di partenza, con una progressione lineare che, grazie all’accumulo di esperienza e competenze, vede un Junior full-stack developer progredire fino alla posizione di Senior full-stack developer. In altri casi la posizione può rappresentare un punto di arrivo per chi arriva da una carriera come sviluppatore front end o back end.

    Ma può succedere anche l’opposto: pur avendo competenze da Full-stack, è possibile specializzarsi in una delle due componenti principali della programmazione web, e sviluppare la propria carriera in quel campo.

A cura di Cultur-e
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