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Come cambia il digital marketing con l’intelligenza artificiale?

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Dall’analisi dei dati alla personalizzazione del customer journey. Dall’upselling e gli sconti extra sugli ecommerce, agli eventi “potenziati” dall’AI

digital marketin e AI Shutterstock

Il digital marketing racchiude tutte quelle attività di promozione di un brand, un prodotto o un servizio, che vanno a toccare i diversi canali digitali. Si tratta di un settore storicamente legato al mondo dell’analisi dei dati e dunque è lecito pensare che lo sviluppo dell’AI sia destinato a rivoluzionarlo. 

L’intelligenza artificiale è in grado di abilitare la personalizzazione delle diverse attività promozionali: dalla vendita di prodotti fisici a quella di servizi virtuali o di eventi. Così come è in grado di ripensare il customer journey dell’utente all’interno degli e-commerce: sia in ottica di ingaggio che di upselling.

L’impatto dell’AI sull’analisi dei dati 

Digital marketing e ai

Shutterstock

Il mondo dell’intelligenza artificiale si muove di pari passo con quello del machine learning: la pratica di apprendimento automatico che porta alla creazione e allo sviluppo di interi sistemi sempre più performanti. 

Il machine learning a sua volta nasce per visionare, catalogare e utilizzare i cosiddetti big data: grandi o grandissimi volumi di dati non strutturati, che necessitano di organizzazione per portare beneficio alle aziende.

L’analisi dei dati è alla base di ogni attività di marketing o digital marketing: a partire dalle operazioni più tradizionali, fino ad arrivare alle strategie più avveniristiche

Con i giusti algoritmi, un sistema di intelligenza artificiale è in grado di sfruttare i dati a proprio piacimento, evidenziando gli elementi di maggiore interesse per l’utente. 

E nel caso delle AI con interfaccia chatbot, tutto sta nel caricare il giusto prompt: un comando chiaro ed esaustivo, che indirizza la macchina verso l’esecuzione delle operazioni richieste.

L’AI è in grado di potenziare l’analisi dei dati, fornendo informazioni vitali per il digital marketing

Pagine Internet, social network e piattaforme oggi raccolgono grandissime quantità di dati relativi all’esperienza d’uso dell’utente. Lo stesso discorso vale per la stragrande maggioranza dei prodotti o servizi che vengono acquistati online.

Si pensi in tal senso a informazioni sulla navigazione talmente approfondite da seguire il customer journey in tutti i suoi step. Magari visualizzando rapidamente quanti utenti si fermano a ogni singolo step di un possibile funnel o percorso di upselling.

Ma anche alle interazioni sul web legate alla dichiarazione di determinati interessi social. O addirittura all’utilizzo di determinate parole chiave nelle diverse attività di comunicazione pubblica. 

L’intelligenza artificiale applicata al digital marketing permette di organizzare tutte le informazioni di cui sopra (e tantissime altre) per ottenere risultati in linea con le esigenze della singola azienda

Ad esempio la profilazione di uno o più target ideali. Ma anche la reportistica che può seguire il lancio di un prodotto su un e-commerce, piuttosto che l’organizzazione di eventi.

Usare l’AI per migliorare l’esperienza dell’utente

Digital marketing e ai

Shutterstock

Nei capoversi precedenti si faceva riferimento all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi di analisi dei dati del digital marketing. Con l’obiettivo di raccogliere informazioni utili all’organizzazione di operazioni e strategie successive. 

Molte di queste attività hanno ormai a che fare con una personalizzazione sempre più completa dell’esperienza di ogni singolo utente sul web. 

Ciò vuol dire, ad esempio, partire dalle informazioni relative ai suoi comportamenti sul web per fargli visualizzare esclusivamente advertising in linea con i suoi interessi

Ma anche programmare email dinamiche che tengano davvero conto dei desideri di coloro a cui si rivolgono. E in questo senso l’AI è in grado di cambiare radicalmente la natura di tutto ciò che oggi conosciamo come newsletter o Direct Email Marketing (DEM).

L’AI permette di personalizzare il customer journey, ma anche le newsletter o l’assistenza. 

Infine l’analisi dei dati può fare evolvere ulteriormente diversi campi che si incrociano spesso e volentieri con il digital marketing. Specie quelli legati al contatto con l’utente

In questo momento storico diverse aziende utilizzano strumenti AI o chatbot AI per fornire assistenza, piuttosto che per moderare i commenti sui social. In entrambi i casi i dati possono permettere alla macchina di personalizzare comportamenti, obiettivi e strategie in base a chi ha di fronte. 

Anche in questo senso la profilazione dell’utente diventa un abilitatore fondamentale. Si pensi in tal senso a due profili agli antipodi: da una parte un utente che ha acquistato prodotti e servizi dell’azienda. E che magari ha persino partecipato ai suoi eventi. 

Dall’altra un utente che non si è mai interessato al brand in questione. O che magari ha aperto dei reclami a seguito di esperienze col brand non soddisfacenti. 

Con i giusti prompt, i chatbot potrebbero venire addestrati per accompagnare ogni utente in un viaggio in linea con i suoi bisogni. Spianando la strada per eventuali attività di upselling ove possibile.

Altre applicazioni dell’AI al digital marketing

 

ai

Shutterstock

Le opportunità analizzate fino a qui rappresentano soltanto la punta dell’iceberg delle possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale al mondo del digital marketing. Anche perché le potenzialità dell’AI e dell’AI generativa sono ancora tutte da esplorare. 

Innanzitutto è lecito pensare che l’analisi dei dati sposterà sempre più il fuoco delle operazioni dal monitoraggio ex post alle previsioni su comportamenti futuri. In modo da orientare campagne e strategie aziendali in maniera ancora più approfondita. 

Anche l’esperienza di personalizzazione del customer journey supererà i limiti che conosciamo adesso. Si pensi in tal senso a un ecommerce in grado di ingaggiare maggiormente gli utenti che passano molto tempo su una scheda prodotto senza concludere l’acquisto: magari proponendo loro un extra sconto, o suggerendo un’alternativa in tempo reale.

Lo stesso approccio potrebbe rivoluzionare la vendita online anche in ottica di upselling. Ad esempio gli utenti con uno storico di acquisti nel settore degli eventi, potrebbero venire invitati a vivere esperienze ancora più immersive: attraverso la selezione di posti VIP, piuttosto che di pass meet-and-greet.

Per saperne di più:

A cura di Cultur-e
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