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Come funziona una scheda SIM

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Storia, caratteristiche e modalità d’uso della scheda deputata all’archiviazione dell’identità utente e l’attivazione dei servizi di telefonia mobile

Sim card Shutterstock

In Breve (TL;DR)

  • Le SIM card sono fondamentali per l'identità e il funzionamento dei dispositivi mobili, conservando l'IMSI dell'utente e permettendo agli operatori telefonici di associare il profilo cliente al dispositivo in uso.
  • Le SIM card sono costituite da tre moduli di memoria (ROM, RAM ed EEPROM) che svolgono funzioni specifiche per il corretto funzionamento della scheda.
  • È importante conoscere e tenere sempre a mente i codici PIN e PUK associati alla SIM card per garantirne il corretto utilizzo e la sicurezza dei dati.

Tutti i proprietari di smartphone, tablet e, più in generale, dispositivi mobile hanno quotidianamente a che fare con le SIM card: quelle schede che custodiscono l’identità utente e che, di fatto, abilitano i servizi di un operatore telefonico.

A prescindere dal fatto che si possegga una scheda SIM tradizionale, una mini SIM, una micro SIM o una nano SIM, il funzionamento del circuito integrato è comunque basato sull’interazione dei tre moduli ROM, RAM ed EEPROM.

La procedura da seguire per attivare e utilizzare una SIM card è molto rapida e semplice. Attenzione però a non perdere mai di vista i due codici necessari al suo corretto funzionamento: codice PIN e codice PUK.

Quando nasce e a cosa serve la SIM card

Shutterstock

L’acronimo SIM sta per Subscriber Identity Module, traducibile in italiano come modulo di identità dell’abbonato. La SIM card, anche nota come carta SIM o scheda SIM, serve infatti a custodire e garantire l’identità delle persone che utilizzano un dispositivo mobile.

Dal punto di vista fisico si tratta effettivamente di una card, da inserire all’interno del proprio smartphone o tablet, con l’obiettivo di archiviare il cosiddetto IMSI: un altro acronimo che sta per International Mobile Subscriber Identity e indica l’identità internazionale di un utente di telefonia mobile.

Per ricostruire la storia delle SIM card bisogna tornare indietro fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso: il periodo in cui, per la prima volta, si inizia a ragionare sulla possibilità di incorporare dei circuiti integrati in silicio su schede di plastica.

Le informazioni contenute all’interno degli antenati delle schede SIM utilizzavano tipologie di memoria informatica EEPROM, ovvero di sola lettura programmabile, cancellabile elettronicamente.

La prima scheda SIM viene realizzata nel 1991. Il primo ordine di SIM card da parte di un operatore telefonico fu di appena 300 pezzi.

I primi prototipi di SIM così come le conosciamo ancora oggi vengono invece realizzati negli anni ’90, mentre veniva sviluppato il GSM, ovvero Global System for Mobile Communications: uno standard per le comunicazioni mobili aperto, che avrebbe raggiunto e collegati oltre 3 miliardi di persone in tutto il mondo.

Il produttore di questa scheda SIM era il tedesco Giesecke & Devrient, che seguita gli standard stabiliti dall’European Telecommunications Standards Institute.

Successivamente, con lo sviluppo del sistema mobile universale di telecomunicazioni UMTS, lo standard per le SIM card sarebbe stato rivisto e preso in carico dal consorzio 3GPP, costituitosi attorno all’omonimo accordo di collaborazione e standardizzazione dei sistemi di telecomunicazione siglato nel dicembre del 1998.

Il primo operatore ad avere utilizzato le schede SIM è stato il finlandese Radiolinja, con un ordine da 300 pezzi. Un numero, all’epoca, straordinario, che però non è neanche lontanamente paragonabile agli standard attuali. Basti pensare che oggi, soltanto in Italia, circolano decine di milioni di SIM.

Come è fatta una SIM card

Shutterstock

Una scheda SIM tradizionale è costituita da un circuito integrato contenente tre diversi moduli di memoria: il modulo ROM, il modulo RAM e il modulo EEPROM.

Il modulo ROM ha dimensioni che variano tra 64 e 512 KB e ospita il sistema operativo della SIM card. Il modulo RAM ha dimensioni che variano tra 1 e 8 KB, memorizza i dati temporanei che permettono il funzionamento della scheda.

Infine il modulo EEPROM ha una memoria che generalmente va da un minimo di 16 a un massimo di 512 KB ed è deputato alle cosiddette personalizzazioni. Contiene, ad esempio, informazioni relative alla rubrica telefonica, ai settaggi del centro SMS e alla sicurezza della scheda SIM.

Come già accennato nei capoversi precedenti, la SIM conserva l’IMSI dell’abbonato, permettendo in questo modo agli operatori telefonici di associare il profilo cliente al dispositivo mobile in cui è inserita la SIM card.

In questo modo, l’identità viene poi associata ai cosiddetti numeri MSISDN, ovvero i numeri che vengono effettivamente digitati per entrare in contatto con l’utente in questione.

Le SIM card contengono tre moduli di memoria, il cui compito è archiviare l’identità dell’utente e collegarla a un numero MSISDN.

Nel corso degli anni, l’aspetto delle SIM card è cambiato radicalmente: i primi modelli in commercio, identificati come ID-1 o IFF, avevano dimensioni paragonabili a quelle di una carta di credito: 85,6 mm di lunghezza, 53,98 mm di larghezza e 0,76 mm di spessore.

Le successive mini SIM, note anche come iID-100 o 2FF, presentano una disposizione dei contatti molto simile a quella precedente, ma vengono inserite all’interno di un modulo rimovibile di 55 mm di lunghezza per 15 mm di larghezza.

Successivamente le micro SIM, anche note come 3FF, riducono ulteriormente larghezza e lunghezza (15 mm x 12 mm), pur mantenendo spessore e disposizione dei contatti identici rispetto al modello precedente.

Infine le nano SIM, anche note come nano-card o 4FF, eliminano gran parte del rivestimento plastico lasciando soltanto un piccolo bordo di materiale isolante attorno l’area di contatto. Il risultato è un prodotto con lunghezza di 12,3 mm, larghezza di 8,8 mm e uno spessore di 0,67 mm.

A queste SIM card fisiche si aggiungono poi le cosiddette eSIM: schede virtuali che possono venire installate all’interno dello smartphone e che permettono di attivare diversi servizi di telefonia.

Come si usa una SIM card

Shutterstock

L’utilizzo di una scheda SIM passa innanzitutto per la scelta di un modello adatto allo slot presente nel dispositivo mobile che andrà ad ospitarla.

Una volta inserita, la card viene di solito riconosciuta automaticamente dall’operatore, ma lo smartphone o il tablet in uso potrebbero ancora venire riconosciuti in “idle”, ovvero in stato di inattività.

L’utente in questo caso deve fare richiesta per l’espletamento di un servizio, ad esempio la telefonia piuttosto che l’uso di dati. L’operatore a questo punto assocerà il numero seriale della SIM all’identità dell’utente e al credito disponibile, accettando o rifiutando la richiesta di servizio.

Quando si utilizza una SIM card bisogna necessariamente ricordare due codici: il codice PIN e il codice PUK. Il codice PIN, Personal Identification Number, viene assegnato dall’operatore telefonico, anche se può essere modificato a proprio piacimento, e va inserito per sbloccare lascheda.

Anche il codice PUK, PIN Unblocking Key, viene fornito dall’operatore, ma non può essere modificato. Quest’ultimo serve infatti a recuperare la SIM card nel caso in cui l’utente sbagli per tre volte l’inserimento del codice PIN.

Per saperne di più: La guida completa agli smartphone

Domande frequenti (FAQ)

  • Cos'è una SIM card e a cosa serve?
    Una SIM card è una scheda che custodisce l'identità dell'utente e abilita i servizi di un operatore telefonico.
  • Quali sono i moduli di memoria presenti in una SIM card?
    Una SIM card contiene tre moduli di memoria: ROM, RAM ed EEPROM, che gestiscono il sistema operativo, i dati temporanei e le personalizzazioni della scheda.
  • Come è nata la SIM card e qual è la sua evoluzione storica?
    La prima SIM card è stata realizzata nel 1991, evolvendo poi con lo sviluppo del GSM e dell'UMTS. Oggi esistono diverse tipologie di SIM card, dalle tradizionali alle nano SIM e alle eSIM.
  • Quali sono i codici importanti da conoscere per utilizzare una SIM card?
    I due codici fondamentali sono il PIN (Personal Identification Number) e il PUK (PIN Unblocking Key), che servono rispettivamente per sbloccare la scheda e recuperarla in caso di blocco.
A cura di Cultur-e
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