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Google Pixel 8, cosa si potrà fare con l’AI

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Google Pixel 8 e Google Pixel 8 Pro, tutte le novità messe in campo da Big G in tema di intelligenza artificiale e machine learning. Ecco quello che sappiamo

Google Pixel smartphone Mr.Mikla / Shutterstock.com

Come ben noto, Google presenterà ufficialmente nei prossimi giorni i nuovi e attesissimi Pixel 8 e Pixel 8 Pro.

Solo poche ore fa però, sul web sono trapelati alcuni video piuttosto interessanti che mostrano le potenzialità di questo dispositivo, focalizzandosi su alcune novità che potrebbero spingere gli utenti a scegliere i prodotti di Big G, senza pensarci due volte.

Ecco cosa sappiamo al riguardo.

Google Pixel 8, le novità in arrivo

Le prime novità mostrate da Big G mostrano la facilità del passaggio a uno smartphone della serie Pixel.

Sposare note, messaggi, contatti, musica, foto e video, quindi, dovrebbe diventare ancora più semplice in modo che gli utenti non perdano nulla nel passare dal loro vecchio device a uno nuovo.

Il trasferimento dei file, stando sempre alle indicazioni di Google, dovrebbe essere anche molto sicuro, proteggendo al meglio tutti i dati e i file personali.

Oltre a questo l’azienda ha mostrato anche l’ampia gamma di funzionalità della fotocamera, inclusi i molti e attesissimi strumenti di editing basati sull’intelligenza artificiale. 

Tra questi troviamo: lo strumento Gomma magica da utilizzare per rimuovere parti indesiderate di una foto, la riproduzione visiva di Real Tone e il nuovo strumento Best Take che consente di “mettere insieme” un'immagine realizzata cioè con più scatti per ottenere una foto migliore.

Naturalmente queste funzionalità sono dovute per buona parte al nuovo processore Tensor, realizzato da Google, nato per garantire prestazioni di altissimo livello, immaginate nello specifico per l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico.

Così facendo, questi processi avvengono direttamente sul dispositivo anziché essere trasferiti nel cloud, garantendo una maggiore affidabilità e ancora più sicurezza.

Secondo gli analisti, con il lancio del Tensor G3 che vedremo all'interno di Pixel 8 e Pixel 8 Pro, Google si spingerà ancora più in profondità nell'uso dell'intelligenza artificiale e del machine learning, con notevoli vantaggi soprattutto per gli utenti che potranno godere di esperienze completamente inedite.

Google Pixel 8 e Pixel 8 Pro, Android 14 farà la differenza

Giocherà un ruolo chiave in questo discorso anche Android 14, con i nuovi Pixel che saranno i primi telefoni a essere lanciati con l’innovativo sistema operativo che poi, naturalmente, arriverà anche per tutti gli altri device compatibili.

La nuova versione di Android arriva con due novità a cui prestare attenzione: la prima riguarda la decisione di Big G di estendere la finestra di supporto a sette anni. Diventeranno, quindi, sette gli anni di aggiornamenti del sistema operativo e le patch di sicurezza garantite dal colosso di Mountain View per i suoi dispositivi.

A fronte di questo, con le dovute cautele, è chiaro che un hardware del genere potrebbe resistere per decenni prima di diventare obsoleto, continuando oltretutto a garantire alti protocolli di sicurezza per tutta la sua vita.

Il secondo punto a favore di Android 14 è la flessibilità del sistema operativo con Big G che, negli anni, ha spinto sulle infinite possibilità di personalizzazione che i vari produttori possono rilasciare a bordo dei propri smartphone.

Con questo sistema è chiaro che Android resta sempre la base solida su cui costruire il proprio dispositivo, ma mantenendo intatta la propria individualità come azienda produttrice, aggiungendo una propria interfaccia proprietaria.

Con l’arrivo della nuova versione del suo sistema operativo, Big G ha reso ancora più integrate ad esso le applicazioni di terze parti, in modo che (soprattutto per i Pixel) la user experience sia ottimale e qualsiasi programma sia molto più comodo da usare.

E queste due novità di cui sopra, aggiunte all’hardware migliorato e alle grandi potenzialità dei nuovissimi Pixel 8, secondo Google, faranno avvicinare il consumatore all’ecosistema dell’azienda, portandolo non solo verso le soluzioni software (già molto utilizzate) ma anche verso i dispositivi proprietari che, pur avendo avuto un grande successo, non sono ancora ai livelli della concorrenza.

Per saperne di piùLa guida completa agli smartphone

A cura di Cultur-e
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