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Un mouse per tutti i gusti

Due pulsanti e una rotellina. Non è possibile descrivere più brevemente il mouse. Ma siamo sicuri che sia solamente questo? Perché girando per la Rete se ne trovano di esemplari a dir poco curiosi

Un mouse in tutta la sua splendida semplicità

 

Ormai è entrato a far parte della nostra quotidianità, ma prima di riuscire ad affermarsi nel campo dell’informatica ha impiegato qualche anno. Un po’ perché, agli albori dell’informatica, i computer erano considerati roba da smanettoni, un oggetto misterioso tutto-codice, senza bisogno di alcuna interfaccia grafica “umana”. A chi serviva, quindi, uno strumento per facilitare l’interazione tra uomo e computer se già si aveva la tastiera? Poi perché, detto con molta franchezza, le persone non sembravano così entusiaste di tenere tra le mani un oggetto che assomigliava a un topo morto. Il mouse, che proprio a questa sua strana somiglianza deve il suo nome, ha avuto bisogno di oltre un decennio per passare dall’essere un geniale brevetto di Douglas Engelbart (1965) a una periferica essenziale per il funzionamento dell’Apple Lisa (1979), primo computer con interfaccia grafica prodotto dalla casa di Cupertino. Da allora, il mouse ha acquisito la giusta considerazione, fino a diventare un oggetto trendy o una simpatica idea regalo.

Ma non sempre il “topo morto” si caratterizza per la sobrietà e l’eleganza delle linee. A volte i designer si sbizzarriscono, finendo  per tracimare nel kitsch più sfrenato. Tanto che, da oggetto semplice qual è – due pulsanti e una rotellina – si trasforma in modo tale da far fatica a riconoscerlo.

 

Prodotto dalla giapponese Decokichi, costa circa 135 dollari

 

Esemplare in questo senso è il Decokichi Swarovski Mouse, venduto nel 2006 dalla giapponese Decokischi per una cifra che si aggira attorno ai 135 dollari. Segni particolari? Può funzionare sulla sabbia, su pietre e sull’argilla poiché implementa la tecnologia “space recognition”, ma non è esattamente comodo da impugnare. Come emerge chiaramente dalla foto, infatti, la parte superiore è tempestata da piccole pietre cristalline, che lo rendono sicuramente chic (o kitsch, a seconda dei gusti), ma poco ergonomico.

 

Un mouse molto… corporeo

 

E, rimanendo in tema di forme strane, questo mouse ha sicuramente la sua da dire. Le sinuose forme del Pat-Say-Now Mouse sono quelle di una pin up e i due tasti… beh, potete immaginarlo da  soli. Costa 25 dollari e se siete amanti dei gadget informatici strambi, non potrà di certo mancare nella vostra collezione.

 

Il mouse preferito dagli aficionados di WoW

 

Ma in fatto di design nulla supera lo SteelSeries World of Warcraft Mouse. Realizzato in acciaio, presenta ben 15 pulsanti programmabili, uno per ognuna delle vostre tre mano. Avete capito bene tre…quando si dice abbondanza. Presenta, inoltre, un led “sottocutaneo” configurabile in oltre 16 milioni di configurazioni e tre livelli di intensità.

 

Il mouse/telefono presentato da Sony

 

Sony, invece, primeggia nel settore di mouse-non-più-mouse. Con il suo VN-CX1 ha realizzato un mouse che all’occorrenza può trasformarsi anche in telefono voip da utilizzare con Skype e altri programmi simili.

 

Il mouse/calcolatrice di Canon

 

Canon, però, non ha voluto essere da meno e con il suo LS-100TKM incorpora, in un unico prodotto, un mouse e una utilissima calcolatrice con tanto di schermo lcd. E sulla stessa scia si posiziona la Adesso che, con il suo AKP-170 può dotare di tastierino numerico qualsiasi computer che ne fosse sprovvisto.

 

Più mouse di così... si muore

 

Se poi volete avere un vero mouse tra le mani, allora vi consigliamo di seguire questa guida. Vi porterà passo, passo a trasformare il vostro topolino da compagnia in una comoda pelliccia per il vostro mouse da computer. Creando così il mouse mouse. Un po’ terrificante. Vero?

 

23 novembre 2012

A cura di Cultur-e
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