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I migliori gadget tecnologici degli anni '80

Computer, videogiochi, accessori e strumenti musicale hanno fatto la storia dei gadget tecnologici: ecco i migliori lanciati sul mercato negli anni Ottanta

gadget anni 80

Gli anni ‘80 sono stati quelli che più hanno regalato gadget tech a chi, per la prima volta, si affacciava sul mondo ancora inesplorato - almeno per i giovani di allora - della tecnologia. Computer, videogiochi, accessori e strumenti musicali elettronici potevano entrare nelle case dei più, anche grazie a dei prezzi che pian piano iniziavano a diventare accessibili per le famiglie medie. Molti di questi gadget non sono altro che i nonni - o i bisnonni - delle nostre controparti attuali ma non per questo smettono di avere su di noi il fascino vintage dell’oggetto di culto che ha saputo precorrere i tempi. Quali sono i migliori gadget tech anni ‘80 che ancora ci fanno sognare? Scopriamolo insieme.

Apple Macintosh 128K

gadget anni 80È stato il primo personal computer di Apple e il suo leggendario spot pubblicitario è stato girato da Ridley Scott in persona, nel 1984. Lo storico Apple Macintosh 128K poteva contare allora su un processore realizzato da Motorola, il modello 68000, con una ram da 128K (altro che i nostri GB) e tutto il sistema operativo contenuto su un chip ROM da 64KB. Niente a che vedere, ovviamente, con le performance dei giorni nostri ma per il 1984 si trattava di un gioiello venduto, peraltro, a caro prezzo. Il papà dell’attuale iMac è stato lanciato sul mercato alla ragguardevole cifra di 2.495 dollari, circa 5000 euro di oggi ma, nonostante ciò, nei primi quattro mesi sul mercato venne raggiunta la cifra di 70 mila esemplari venduti.

Nintendo NES

gadget anni 80Altro che PlayStation o XBox. Il 1983 è stato l’anno del debutto della Nintendo Entertainment System (NES), ovvero la console di gioco giapponese pilastro del mondo del gaming at home. Tra i giochi che hanno reso grande questa console nel corso degli anni, ma collocati storicamente proprio nella penultima decade del secolo scorso, è impossibile non citare la saga dedicata a Super Mario Bros., The Legend of Zelda o il divertente Duck Hunt. La console a 8-bit è ancora particolarmente apprezzata dagli amanti dei giochi retrò, tanto da aver dato vita nel corso degli anni a diversi modelli rivisti e corretti. Di certo, l’originale è quella a racchiudere in sé la fetta di apprezzamenti più ampia, così da spingere alla realizzazione di numerosi emulatori dei giochi che l’hanno resa immortale.

Polaroid Sun 660

gadget anni 80È stato tra i modelli più venduti della serie 600, grazie al flash integrato e all’autofocus che consentiva finalmente di realizzare foto a fuoco evitando lo spreco delle pellicole non proprio a basso prezzo (un’altra storia rispetto alle raffiche di scatti di fotocamere digitali e smartphone) pronte a pochi minuti di distanza. La Polaroid Sun 660 ha avvicinato al mondo della fotografia un’intera generazione. Inoltre, tra le altre caratteristiche che le hanno permesso di farsi strada tra i competitor dell’epoca, vi era la correzione automatica della luminosità in caso di scatto in un’area particolarmente buia o scarsamente illuminata. Niente di avanzato come accade oggi ma, per i tempi, una novità assoluta.

Yamaha DX7 e Roland TR-808

gadget anni 80Nel campo musicale, gli anni ‘80 hanno dato a (quasi) tutti la possibilità di mettere le mani su due tipologie di strumenti che hanno fatto la storia del tempo: i sintetizzatori e le drum machine. Su tutti, due strumenti ancora riescono ad affascinare gli esperti del settore: il synth Yamaha DX7 e la drum machine Roland TR-808. Il primo è stato venduto, in tutta la sua vita, in ben 200mila unità; ancora oggi viene utilizzato da quei fortunati che lo posseggono o emulato, non certo con lo stesso fascino, da molti strumenti più moderni. Dalla sua, questo synth aveva ben 61 tasti, sensibilità alla pressione e aftertouch oltre alle pitch e modulation wheel. Uno strumento iconico e tutt’ora dal suono inconfondibile. E poi c’era la drum machine. Non un sostituto del batterista, ma uno strumento in grado di creare pattern ritmici dal suono ricco e futuristico: una novità destinata a passare alla storia. Tantissimi musicisti introdussero all’epoca la TR-808 all’interno delle proprie produzioni musicali, creando delle atmosfere che ancora riescono a distinguersi dalla massa per la loro particolarità.

Orologio Casio con calcolatrice

gadget anni 80Calcolatrice, sveglia, calendario e cronometro al polso, tutto in un solo orologio. Altro che i moderni smartwatch: l’orologio Casio con calcolatrice è stato il primo vero e proprio esemplare di indossabile avanzato della storia. E, di certo, un valido supporto per gli studenti dell’epoca, almeno fin quando gli insegnanti di matematica non iniziarono a rendersi conto della loro presenza e decisero di bandirli dalle lezioni in classe. Nonostante le dimensioni piuttosto contenute, all’incirca quelle dei comuni orologi intelligenti di oggi, questi orologi avevano un display semplice ma leggibile e tasti fisici per tutte le operazioni. Inoltre, insieme all’orario completo (benvenuti, secondi!), i re dei gadget anni ‘80 erano in grado di mostrare il tempo nel formato 24 ore, senza più doversi limitare al vecchio AM e PM. Decisamente una novità.

Grillo Parlante

Ora i bambini iniziano a utilizzare computer e smartphone sempre prima, tanto che a pochi anni di età già possono lanciarsi nell’utilizzo dei primi software di programmazione creati e strutturati in modo da poter permettere loro di apprenderne i primi rudimenti. Negli anni ‘80, però, questo non era così comune e, per i più fortunati, il primo approccio con il mondo della tecnologia era quello con il Grillo Parlante. Dotato di display, tastiera e altoparlante per riprodurre lettere, parole o produrre brevi frasi vocali, questo mini computer dedicato ai bambini dai tre anni in su consentiva non solo di imparare a leggere e scrivere, ma anche di toccare con mano i primi esemplari di dispositivi informatici personali. Diversi erano i giochi disponibili, oltre alla possibilità di imparare le lingue straniere.

A cura di Cultur-e
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