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La storia di Apple, 40 anni di successi

Nata in un garage dalle menti di Steve Jobs e Stephen Wozniak, sostenuti dal socio di minoranza Ronald Gerald Wayne, la €Mela morsicata' è oggi una delle società più avanzate nel campo della tecnologia

Steve Jobs e Steve Wozniak

È il 1 aprile 1976. Steve Jobs e Stephen Wozniak, all'anagrafe 21 e 25 anni, fondano la Apple Computer Inc a Cupertino, in California. Come logo i ragazzi decidono di utilizzare l'immagine di Newton sotto a un albero di mele: è questo il papà della famosa mela morsicata che da lì a qualche anno avrebbe fatto il giro del mondo. Un terzo socio di minoranza li accompagna in questa avventura, si tratta di Ronald Gerald Wayne. A finanziarli è un ex dirigente di Intel, Clifford "Mike" Makkuula Jr, che investe 250 mila dollari.

 

Apple e Isaac Newton

 

Apple I e II

Appassionati di elettronica, Jobs e Wozniak si conoscevano dai tempi della scuola e già nei primi anni Settanta avevano lavorato insieme a un dispositivo chiamato "Blue Box" per telefonare gratuitamente. Nel 1975 Wozniak inizia a progettare il suo primo computer e Jobs ne coglie subito l'applicazione commerciale. Il progetto è completato l'anno successivo e viene battezzato Apple I.

 

Apple I

 

Con una CPU Mos Technology 6502 di 1MHz e una RAM da 8 KB, viene venduto a 666,66 dollari. I suoi pregi sono la semplicità dei componenti, la potenza e il fatto di collegarsi a un televisore, visto che all'epoca erano rari i dispositivi video. Il prodotto però non viene capito subito: il computer è in realtà una scheda madre, chi lo compra deve poi aggiungere una tastiera, un case e un alimentatore. Il negozio The Byte Shop ne ordina 50 esemplari, ma chiede che vengano completati degli accessori. Questo fa nascere tensioni tra i soci, tanto che Wayne cede le sue quote. Jobs e Wozniak non si perdono d'animo e assemblano i 50 computer a mano, nel garage di casa di Steve.

 

Apple II

 

L'affare va bene, tanto che nell'aprile del 1977 viene lanciato l'Apple II. Questa volta il computer è completo di case, tastiera e grafica a colori. Il prodotto arriva nelle scuole e nelle università, e per molte persone è il primo computer della loro vita.

La Mela morsicata

Per il lancio dell'Apple II Jobs decide di cambiare il logo e chiede al grafico Rob Janoff di creare qualcosa di più semplice. Il risultato è una mela morsicata con i colori dell'arcobaleno invertiti. Sui significati della scelta esistono diverse versioni. La prima si collega alla mela di Newton, raffigurato nel primo simbolo dell'azienda. Il morso sarebbe un'aggiunta del grafico per distinguerla da un pomodoro o da altra frutta.

 

Logo Apple

 

Si dice, altrimenti, che sia in omaggio ad Alan Turing, il padre degli studi moderni sull'intelligenza artificiale, trovato morto suicida accanto a una mela morsicata  e avvelenata con cianuro di potassio. Un'altra ipotesi richiama gli anni in cui Jobs lavorava presso una piantagione di mele. Infine, il morso del frutto richiamerebbe il mondo dell'informatica, nel gioco di parole "bite" (in inglese morso), la cui pronuncia è simile a quella di "byte". Qualsiasi sia la verità, il logo risulta particolarmente appropriato alla filosofia dell'azienda, perché coniuga desiderio e conoscenza (la mela) a speranza e anarchia (l'arcobaleno con colori inversi).

Apple quotata in borsa per cambiare il mondo

Nel 1978 Apple compie un passo decisivo per la sua storia. Si avvicina all'azienda Xerox che sta svolgendo studi su nuove interfacce in grafica (GUI) e sull'aggiunta di un nuovo dispositivo, chiamato mouse, per controllare i computer. La Mela di Cupertino coglie al volo l'occasione: compra i brevetti e assume le persone che li avevano sviluppati.

 

 

E così nel 1980 esce Apple III, con un processore da 2 Mhz, la RAM fino a 256Kb, un Hard Disk esterno opzionale e un nuovo sistema operativo, più avanzato. Costa dai 4.340 ai 7.800 dollari, in base alle prestazioni. Purtroppo non ha molto successo: un po' per il prezzo, un po' perché il computer non è dotato di ventole di raffreddamento. Nonostante il fallimento, la società entra in borsa. Dopo un anno le azioni aumentano del 1700% e la Apple diventa l'azienda che cresce più rapidamente nella storia. Sulla scia del successo, Jobs contatta John Sculley, presidente di PepsiCo, per proporgli il posto di CEO. Si dice che lo abbia convinto con queste parole: "Vuoi continuare a vendere acqua zuccherata per il resto della tua vita? Oppure vuoi cambiare il mondo?"

La rivoluzione del Macintosh

Il 1984 è l'anno del primo Macintosh, in cui l'interfaccia grafica utilizza icone di facile comprensione come cartelle, documenti e cestino. Compatto, con uno schermo integrato a nove pollici, dal design d'avanguardia, è dotato di 128Kb di memoria, mentre gli altri computer ne possiedono 64Kb.

 

Il primo Macintosh

 

È una vera rivoluzione, in cui il 'Mac' diventa il computer a misura d'uomo ed entra in rivalità con Ibm, il computer a misura d'azienda. Per introdurlo nel mercato, la Apple escogita una trovata vincente: manda in onda lo spot "1984? durante il Super Bowl, seguitissimo dagli americani.

 

 

Steve Jobs si dimette: inizia il declino

Il successo porta agli scontri. Nel 1985 Wozniak lascia la società e Sculley toglie a Jobs tutte le responsabilità operative. Ormai Steve non conta molto e a settembre rassegna le dimissioni. Sculley promette un futuro migliore senza di lui, ma in realtà per la Apple è l'inizio di una crisi profonda, determinata da prodotti non convincenti e strategie sbagliate. Tra tutte, il contratto con Microsoft in cui Apple permette l'uso di elementi grafici dell'interfaccia Mac. Tra il 1994 e il 1995 arriva il momento più difficile: la società è in grave crisi finanziaria, vende solo prodotti per uso professionale, dedicati soprattutto alle aziende. Il nuovo amministratore delegato, Gil Amelio, tenta una via di fuga concedendo in licenza il sistema operativo ad altri computer.

La rinascita di Apple

Per far fronte alle difficoltà economiche e rilanciare i prodotti, la Apple decide di acquistare l'azienda con il sistema operativo migliore e più innovativo sul mercato. Si chiama NeXT Computer Inc. ed il suo fondatore è Steve Jobs. L'acquisizione permette a Jobs di rientrare in Apple e di farla rinascere.

 

Bill Gates e Steve Jobs

 

Per scongiurare il fallimento, nel 1997 chiede addirittura al rivale Bill Gates di acquistare l'azienda. Gates ne compra il 7-8%. Le strategie di Jobs risultano vincenti e vengono premiate con la sua nomina a CEO, dopo le dimissioni di Amelio. Per il consiglio di amministrazione non può che essere lui la persona più adatta, ma a una sola condizione: deve guadagnare simbolicamente solo l'1% annuo.

Think Different

Il ritorno di Jobs viene siglato da uno slogan, che diventa la filosofia dell'azienda: 'Think Different'. È il momento di cambiare: vengono eliminati molti prodotti che secondo Jobs confondono il cliente e sono inutili, se non fallimentari. Viene rinnovato il personale, si abbandona la politica di dare in licenza il sistema operativo e si reinveste su un design innovativo e compatto. Anche il logo cambia, passando dai colori dell'arcobaleno alla mela bianca. I computer, invece, diventano colorati.

 

iMac del 1998

 

L'era Apple

Con una nuova immagine e un gruppo di lavoro all'avanguardia, Jobs lancia una serie di novità che fanno entrare la Apple nell'Olimpo della tecnologia. Nel 1998 nasce l'iMac, senza dischetto e solo con cd-rom. Nel 1999 esce l'iBook, il portatile a basso costo, dotato di tecnologia wireless per il collegamento a Internet. Il 2000 è l'anno del Mac OS X, mentre il primo iPod è dell'ottobre 2001. Nel 2003 un accordo con le cinque maggiori case discografiche permette alla Mela più famosa del web di vendere musica online tramite gli iTunes Music Store. Al loro lancio vengono acquistate 2 milioni di canzoni in soli 16 giorni.

 

Steve Jobs nel 2007

 

Il 9 gennaio 2007, al Macworld Conference & Expo di San Francisco, Jobs presenta il nuovo Apple TV - una periferica per la fruizione di contenuti multimediali su televisori domestici - e l'iPhone, che introduce un nuovo modo di telefonare e di navigare: a tatto. Il successo è mondiale e solo nel 2010 l'azienda vende 15 milioni di smartphone. L'anno è fortunato, perché viene lanciato anche l'iPad, il primo tablet a ottenere un successo di vendite mondiali. Ormai il trend di crescita è inarrestabile, tanto da superare Microsoft ed Exxon per capitalizzazione azionaria e diventare nel 2012 la prima azienda in classifica, con una crescita degli utili del 94%. La malattia e la successiva morte di Steve Jobs (5 ottobre 2011) rappresentano un colpo durissimo per la società e per milioni di clienti, ma l'innovazione tecnologica della mela morsicata continua.

 

Steve Jobs presenta l'iPad nel 2011

 

Il dopo Jobs

A dir la verità, Steve Jobs aveva da tempo lasciato il timone del comando a Tim Cook. Il passaggio di consegne ufficiali avviene nell'agosto 2011, quando il fondatore di Apple si dimette dal suo ruolo di CEO per passare la palla al suo "delfino" designato da tempo. I primi mesi dopo la morte di Steve Jobs non sono stati dei più semplici: l'azienda vive un periodo di profondo cambiamento e necessario "riassetto". Il tutto si traduce in un ricambio dei vertici societari che coinvolge alcune delle figure chiave della Apple degli ultimi 15 anni. L'obiettivo è quello di incrementare la collaborazione tra i dipartimenti hardware, software e servizi per uno sviluppo più efficiente dei nuovi prodotti della mela morsicata.

 

Tim Cook

 

Il 29 ottobre 2012 Tim Cook annuncia l'addio di Scott Forstall, responsabile per il lancio di iOS (iPhone OS al tempo della prima release): al suo posto è chiamato Craig Federighi (a capo dei team di sviluppo di iOS e OS X) mentre Jony Ive diventa il capo del dipartimento Human Interface (design delle interfacce utente dei vari prodotti e dispositivi Apple), con Eddy Cue chiamato a dirigere i servizi online (inclusi Siri e Maps). Pochi mesi dopo il ricambio ai vertici Apple lancia iOS 7, la prima versione del sistema operativo mobile supervisionata da Jony Ive e la prima a utilizzare un design drasticamente differente rispetto ai suoi predecessori.

 

iPhone con iOS 7

 

Ritmo forsennato

Dopo un attimo di sbandamento e qualche inciampo di troppo, Apple torna a macinare nuovi prodotti e utili in bilancio. In questo periodo sono rilasciati i primi iPhone con schermo superiore ai 3,5 pollici (l'iPhone 5), con sensore biometrico (il Touch ID) e i primi iPad con Display Retina (tecnologia successivamente applicata anche ai display di MacBook e iMac) e un tablet dalle dimensioni simili a quelle di un tablet (iPad Pro).Non solo: il 9 settembre 2014, dopo continui annunci e smentite, la società di Cupertino presenta l'Apple Watch, prima linea di prodotti lanciata ex novo dopo la morte di Steve Jobs.

 

Apple Watch

 

Il dopo-Jobs, però, è contrassegnato anche da una serie di acquisizioni che consentono alla società di allargare il proprio "bacino di influenza" anche in settori notoriamente lontani dal suo core business. È un esempio l'acquisizione di Beats Electronic (conclusa il 28 maggio 2014 per una cifra di circa 3 miliardi di dollari), tra le più celebri produttrici di periferiche audio della scena mondiale. Una politica che permette ad Apple di aumentare il proprio valore sul mercato: la capitalizzazione raggiunge cifre mostruose e da tempo la società di Cupertino domina la classifica delle aziende di maggior valore di Wall Street.

 

23 novembre 2012 (aggiornato 31 marzo 2016)

A cura di Cultur-e
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