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Come condividere documenti in rete in sicurezza

Non tutti i servizi che permettono di condividere file online utilizzano gli stessi sistemi di sicurezza. Ecco quali sono i migliori

wetransfer

Sin dalla sua nascita negli anni Sessanta del secolo scorso, quando ancora si chiamava Arpanet e aveva dimensioni minuscole rispetto ad oggi, la rete Internet è stata uno strumento di condivisione: di conoscenza, prima, di contenuti, dopo. E, recentemente, anche di contenuti creati dagli utenti e non solo dalle aziende. Oggi tramite Internet non solo è possibile, ma è anche estremamente facile e spesso gratuito, condividere un file con uno o più persone.

Servizi come Firefox Send, Dropbox, WeTransfer, Google Drive, Microsoft OneDrive, iCloud o SendAnywhere ci danno la possibilità di archiviare su un server remoto i nostri file e di usare quel server come ponte, per permettere a qualcun altro di scaricare quei file (previa nostra autorizzazione, naturalmente). Ma qual è il livello di sicurezza di questi servizi? Possiamo usarli per condividere file in sicurezza? Oppure qualcuno può mettersi in mezzo tra noi e il servizio, o tra il servizio e il destinatario, tramite un attacco "man-in-the-middle" e "sbirciare" tra i nostri file?

Tutti questi servizi offrono sistemi e protocolli di protezione dei dati più o meno avanzati ma, paradossalmente, la trasmissione di un file è di solito meno sicura rispetto all'invio di un messaggio tramite una delle tante app di messaggistica istantanea presenti sul mercato. Dove sta la differenza? Nella crittografia.

Condivisione dei file e crittografia: cosa devi sapere

La crittografia è il metodo (anzi, l'insieme dei metodi) più usato per aumentare la sicurezza online. Tutti i servizi citati offrono la crittografia dei dati sia in transito sia in archiviazione. Ma non si tratta (tranne che in un caso) della famosa crittografia "end-to-end". Questo tipo di crittografia, ormai standard nella messaggistica, impedisce anche a chi gestisce la piattaforma di guardare dentro i dati che scambiamo. In altre parole: se condividiamo o archiviamo un file su una piattaforma cloud un hacker non potrà guardarci dentro, ma chi gestisce il servizio sì.

Quindi se le forze di Polizia, il Governo o altre autorità pubbliche vogliono accedere ai nostri dati non ci metteranno molto a riuscirci: ordineranno a chi gestisce la piattaforma dove li abbiamo archiviati di dargli la chiave crittografica, in modo da decodificarli e leggerli senza problemi. Se la crittografia fosse "end-to-end", invece, il gestore del servizio non avrebbe nulla da fornire all'autorità: la chiave non ce l'ha nemmeno lui.

Firefox Send

Questo ragionamento vale per tutti i servizi citati tranne uno: Firefox Send. Il servizio di archiviazione e condivisione di Mozilla, infatti, è in teoria il più sicuro di tutti. Mozilla, d'altronde, nasce con la privacy e la sicurezza dei suoi utenti come missione e lo sviluppo costante del browser Firefox lo dimostra. Firefox Send, inoltre, è molto semplice da usare e non richiede il browser di Mozilla per funzionare né di un account Firefox. Possiamo usarlo per condividere file fino a 2,5 GB di dimensioni ed è completamente gratuito.

Il problema, però, è solo uno: dai primi di luglio 2020 Firefox Send non è più attivo, è stato sospeso da Mozilla per non meglio specificati "problemi di sicurezza". L'ipotesi di molti è che, essendo così sicuro e inviolabile, Firefox Send sia stato usato per condividere malware e tonnellate di materiale illegale.

Dropbox

dropbox

Dropbox è tra le piattaforme per condividere file in rete più famose e usate nel mondo. Offre la possibilità di archiviare file gratuitamente, per un massimo di 2 GB, e di condividere file fino a 100 MB di dimensioni con Dropbox Transfer. Chi vuole di più può scegliere un piano a pagamento: con il Plus si sale a 2 GB, con il Professional a 100 GB. I piani aziendali invece permettono di trasferire fino a 100 GB di dati. È anche possibile inviare file in modalità solo lettura, o con differenti autorizzazioni per la modifica.

WeTransfer

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WeTransfer è un altro notissimo sistema per inviare file in sicurezza tramite Internet. Può essere usato anche senza creare un account e di default il link per la condivisione scade dopo una settimana. La versione free permette di trasferire fino a 2 GB di dati, la Pro fino a 20 GB e offre anche 1 TB di spazio di archiviazione e tool per monitorare accuratamente se i file inviati sono stati scaricati, quante volte in totale e da chi.

Google Drive

google drive

Google Drive è lo spazio di archiviazione e condivisione gratuito di Google, offerto automaticamente a chiunque attivi un account con Big G. Lo spazio gratuito è pari a 15 GB, da dividere però per tutti i servizi di Google: Gmail, Drive, Docs, Foto. Dentro quei 15 GB, quindi, vanno a finire tutte le nostre e-mail di Gmail e tutte le nostre foto se abbiamo attivato la sincronizzazione sul nostro smartphone Android.

Quando si tratta di condividere un file Google Drive si rivela uno strumento molto potente e discretamente semplice da usare, anche se la frammentazione dei servizi Google non aiuta l'utente a capire esattamente in che modalità sta condividendo il file e se verrà archiviata una copia del file sul proprio spazio cloud. Ma poiché tutti, o quasi, gli utilizzatori di Android sono anche utenti Google è chiaro che Drive è uno dei sistemi più usati al mondo per condividere file in modo sicuro.

iCloud

icloud

Discorso speculare a quello fatto per Google Drive si può fare per iCloud: chiunque abbia un AppleID ha anche un account iCloud. Ma la qualità del servizio offerto da Apple non è stata a lungo all'altezza di quella offerto da Google e dagli altri concorrenti. La possibilità di condividere cartelle, oltre che singoli file, è arrivata ad esempio solo con iOS 13.4 e macOS Catalina 10.15.4 (fine marzo 2020). Oggi iCloud è un sistema abbastanza intuitivo ma offre appena 5GB di spazio gratuito e prezzi per i piani premium ben più alti della concorrenza.

SendAnywhere

sendanywhere

SendAnywhere è un servizio per condividere file e cartelle in sicurezza molto semplice e veloce, che può essere usato in due modi: o condividiamo i file tramite un link o tramite un codice a sei cifre. Nel secondo caso dovremo comunicare il codice al destinatario, che dovrà usarlo entro dieci minuti. Se usiamo il metodo del link possiamo condividere file fino a 10 GB, se usiamo il codice non ci sono limiti di grandezza dei file. Per condivisioni sporadiche il piano gratuito di SendAnywhere è più che sufficiente, ma con il piano "Sendy PRO" abbiamo anche 1TB di spazio di archiviazione e possiamo inviare file di qualunque dimensione anche tramite link.

A cura di Cultur-e
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