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AI ACT approvato, cosa cambia per l’intelligenza artificiale in Europa

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L’Unione Europea ha approvato l’AI ACT, la prima legge del mondo che regola l’utilizzo dell’intelligenza artificiale: cosa prevede e quali limiti imponi

AI ACT Shutterstock

L’intelligenza artificiale sta avendo una rapida evoluzione e ogni giorno viene impiegata in tantissimi ambiti, sia per eseguire delle attività private, sia per raggiungere degli obiettivi lavorativi e portare a termine delle mansioni più rapidamente e facilmente. Per questo motivo è stata avvertita la forte necessità di stabilire delle regole ferree, che potessero arginare i rischi derivanti dall’applicazione dell’AI e dal suo uso scorretto. Il Parlamento Europeo ha così approvatola prima legge sull’intelligenza artificiale, l’AI Act.

Si tratta di un regolamento europeo a cui tutte le aziende dovranno velocemente adeguarsi. L’AI Act elenca tutte le applicazioni vietate dell’AI, in particolar modo quelle che potrebbero ledere i diritti dei cittadini o limitarne la loro libertà. Scopriamo le nuove norme nel dettaglio e quando entreranno in vigore.

AI Act, cos’è e quando entra in vigore

523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni: è con questi numeri che il 13 marzo 2024 è stata approvata dall’UE la prima legge in fatto di intelligenza artificiale. Il testo, che presto verrà tradotto in 24 lingue e che sarà promulgato non prima di maggio, contiene tutte le pratiche basate sull’utilizzo dell’AI proibite. È un primo passo importante, considerato storico, per tutelare i lavoratori e i cittadini.

L’obiettivo è quello di proteggere i diritti fondamentali, la democrazia e la sostenibilità ambientale, tutelando dai rischi che l’intelligenza artificiale porta con sé. Le nuove leggi dovranno essere rispettate da tutti, sia dai soggetti pubblici che da quelli privati. 

Le aziende, anche quelle straniere che producono beni destinati al mercato europeo, e i soggetti pubblici avranno sei mesi per adeguarsi alla normativa e per valutare i rischi connessi alle proprie attività e ai modelli AI utilizzati. Entro un anno dovranno essere a norma anche tutte le intelligenze artificiali generative, che dovranno rispettare gli standard di trasparenza e sicurezza. Fra due anni l’AI Act sarà completamente in vigore e operativo, attraverso un sistema di sanzioni che prevede multe salate per chi non rispetta le regole.

AI Act, cosa dicono le nuove norme sull’AI

L’AI Act prende in considerazione tutti i rischi che derivano dall’impiego dell’intelligenza artificiale, quelli minimi e limitati e quelli alti e inaccettabili. Più il rischio cresce, più sono rigide le regole che vengono imposte.

Importanti limiti saranno applicati ai sistemi di categorizzazione biometrica, che potrebbero risultare discriminatori. Sarà impossibile estrapolare immagini faccialida internet e da sistemi di telecamere a circuito chiuso, non potranno essere utilizzati sistemi di riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle scuole e sistemi che, sfruttando fragilità e debolezze, manipolano il comportamento delle persone e riducono la loro libertà. 

Vietati sono, quindi, tutti quei sistemi a rischio inaccettabile. Le forze dell’ordine potranno utilizzare l’AI solo in casi specifici, previsti dalla legge.

In ogni caso, chi sfrutta sistemi basati sull’AI deve fare una precisa valutazione dei rischi, mirando alla loro riduzione, tenere dei registri d’uso, agire in maniera trasparente e garantire una sorveglianza umana.

Per saperne di più: Intelligenza Artificiale: cos'è e cosa può fare per noi

A cura di Cultur-e
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