La disinformazione viaggia veloce: che siano social network, app di messaggistica, o post su blog dall’attendibilità dubbia, spesso vengono pubblicate a supporto delle fake news immagini false o ritoccate per supportare tesi fantasiose certo, ma soprattutto dannose per l’informazione o ancora per la salute. Per suffragare le tesi degli autori di bufale, le immagini e le foto sono editate ad arte. I più smaliziati possono facilmente intuire che non si tratta di materiale autentico, ma ai meno avvezzi con la tecnologia, certi elementi possono sfuggire.
In aiuto arrivano però strumenti come la ricerca inversa di Google o di simili strumenti gratuiti disponibili sul Web. Il funzionamento di questi tool è molto semplice e spesso comune per tutti. La maggior parte delle volte è necessario salvare l’immagine “incriminata” di dubbia autenticità, caricarla sul sito o sul tool di ricerca di immagini e scoprirne “i segreti”. I dati che si possono consultare sono spesso molto interessanti, come ad esempio se è stata ritoccata, come e addirittura quando è stata scattata, ma anche quali siti o testate l’hanno utilizzata in precedenza e se vi sono differenze tra le varie immagini.
Il metodo è spesso utilizzato dai fact checker per smentire le fake news e contrastare la disinformazione che ruota intorno all'immagine che accompagna messaggi fuorvianti o falsi. Alle volte questo procedimento è anche consigliato per verificare che il potenziale partner conosciuto su un’app di dating, non stia usando una foto falsa trovata sul Web. Spesso è possibile utilizzare i tool insieme, poiché complementari.
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1. Google Immagini
Uno degli strumenti consigliati è offerto proprio da Google, ovvero quello che viene definita la Google Immagini, e in particolare lo strumento di ricerca inversa tramite immagine. Semplice da utilizzare, basterà cercare nella stringa di ricerca del browser o del motore di ricerca di Mountain View “Google Immagini”; si aprirà una scheda con una nuova barra di ricerca che ospita tre icone, ovvero una fotocamera, un microfono e una lente d’ingrandimento. Premendo l’icona della fotocamera, si aprirà un riquadro con due opzioni: “Incolla URL immagine” o “Carica un'immagine”. Nel primo caso basterà copiare l’URL dell’immagine pubblicata su un determinato sito, forum o simili, diversamente si potrà salvare un’immagine sulla propria scrivania/desktop e caricarla nella seconda opzione.
Google inizialmente proverà ad interpretare l’immagine a seconda di “ciò che vede” nella prima parte della pagina, in basso invece troverà “Immagini visivamente simili” che hanno una certa coerenza con l’immagine di partenza. Infine ci sarà una sezione chiamata “Pagine che contengono immagini corrispondenti”, in cui saranno elencati in ordine cronologico tutti gli URL che utilizzano quella determinata foto, modificata o meno. L’ordine per data può essere utile a capire se quella foto è stata pubblicata prima o dopo un determinato avvenimento, di cui si potrebbe parlare nella potenziale fake news o se la persona ritratta è reale o un modello per un sito stock per la vendita di immagini. Questo caso risulta molto utile specialmente se abbiamo dubbi riguardo ad una persona che abbiamo conosciuto sui social network o le app di dating.
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2. TinEye
TinEye è un’alternativa a Google Immagini. Il suo compito è quello di cercare per tutto il Web quali siti utilizzano una determinata foto, la data precisa in cui è stata caricata in quell’URL e persino nome, risoluzione e peso dell’immagine. Lo strumento è anche utile per i fotografi al fine di verificare che una propria foto non sia stata rubata o utilizzata senza permesso dalle varie piattaforme, ma vale ovviamente anche per i grafici e illustratori.
Il principio è il medesimo, cliccando su Upload si potrà caricare un’immagine, oppure incollare l’URL nello spazio apposito. In pochi secondi saranno mostrate decine se non centinaia di pagine che ospitano suddetta foto. Consultando i vari link è possibile giungere a conclusioni rilevanti per la propria ricerca e porre una valutazione su quella che può essere ritenuta una fake news o meno.
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3. Exif Data Viewer
Tra i vari strumenti utilizzabili per risalire all’attendibilità di un’immagine, troviamo Exif Data Viewer. Il tool prende il nome dai dati EXIF (Exchangeable Image File), una serie di parametri che vengono memorizzati quando si acquisisce una fotografia, utilizzando la compressione JPEG. La maggior parte delle fotocamere digitali e degli smartphone si avvalgono dei dati EXIF, nei quali vengono registrati la velocità dell’otturatore allo scatto e altri dati tecnici utili ai fotografi e photo editors. Ma alcune fotocamere sono in grado di registrare anche le informazioni GPS per scoprire dove sono state scattate le immagini e soprattutto la data e l’ora.
In questo modo, sarà possibile scoprire se la foto è stata modificata e come, e se cronologicamente è stata acquisita prima o dopo un avvenimento di cui si parla nella notizia di dubbia autenticità. Una volta raggiunto l’URL dello strumento, si potrà caricare l’immagine e consultarne i rispettivi dati. La lista dei dati offerti è molto lunga, specialmente se l’immagine è stata acquisita con una reflex e in seguito editata con un software apposito. Unendo le informazioni di questo tool, che riporta la data di scatto, insieme ad uno che esegue la ricerca inversa per immagini, è possibile confrontare il materiale e stabilire quale delle immagini sia modificata o autentica.
Per saperne di più: Sicurezza informatica: guida alla navigazione sicura sul web