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OpenAI offre 20.000 dollari per chi trova bug nelle sue AI, anche ChatGPT

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Il Bug Bounty Program dà indicazioni chiare su quale genere di errore va segnalato. Gli utenti sono chiamati a visionare ChatGPT, ma anche gli altri strumenti di OpenAI

OpenAI Iryna Imago / Shutterstock.com

Da oggi gli utenti possono ricevere fino a 20.000 dollari nel caso in cui individuino e segnalinobug interni a ChatGPT. Ma non solo, considerato che la società OpenAI ha aperto un vero e proprio programma che copre tutti i suoi software basati su intelligenza artificiale. 

Il Bug Bounty Program è stato lanciato ufficialmente nei giorni scorsi e punta a premiare chiunque scoprirà vulnerabilità o bug all’interno dei prodotti OpenAI. 

Le ricompense variano a seconda del livello di gravità dell’errore segnalato e del suo possibile impatto sull’esperienza dell’utente. Si parte con un minimo di 200 dollari, fino ad arrivare a un massimo di ben 20.000.

Come cercare i bug su ChatGPT

OpenAI crede fermamente nel ruolo degli utenti e per questo ha deciso di premiare la loro passione. feedback e le segnalazioni esterne sono di vitale importanza per chi si occupa di sicurezza e possono apportare un beneficio concreto a tutta l’azienda.

Detto questo esistono molteplici approcci alla segnalazione dei bug e non tutti sono in linea con le richieste di OpenAI. Per questo l’organizzazione ha voluto fornire delle indicazioni specifiche: una sorta di canovaccio per aiutare chiunque voglia collaborare a indirizzare il proprio lavoro in maniera corretta ed efficace

Ad esempio OpenAI ha invitato espressamente i partecipanti al Bug Bounty Program a non considerare i problemi di sicurezza di GPT. Più in generale l’azienda chiede di non segnalare tutti quei bug individuali e discreti che possono venire risolti rapidamente. 

O meglio, chiede di segnalarli senza però passare per il Bug Bounty Program. Tra gli altri bug che non rientrano nel programma è possibile segnalare i bypass di sicurezza e i jailbreak: manovre utilizzate per chiedere a ChatGPT di ignorare alcune misure di sicurezza. 

Sicurezza e collaborazione

Il successo crescente di strumenti come ChatGPT ha spinto OpenAI a considerare l’idea di chiedere aiuto agli utenti. I sistemi di intelligenza artificiale sono tendenzialmente sicuri e protetti, ma le vulnerabilità sono sempre dietro l’angolo. 

Da qui il cambio di mentalità che ha portato OpenAI a guardare alla sicurezza come a un tema collettivo e collaborativo. Anche perché un bug di un’intelligenza artificiale rischia di generare conseguenze pericolose. 

Si pensi in tal senso a tutti quegli hacker o malintenzionati che provano a usare AI come ChatGPT per scrivere programmi malevoli. Ma anche per diffondere fake news o organizzare svariate tipologie di truffa online.

In tal senso proprio OpenAI è stata vittima suo malgrado di un problema significativo legato alla privacy. Un errore risolto, che però ha portato il Garante italiano a vietare l’uso di ChatGPT su suolo nazionale per tutta la durata delle indagini. 

Questo presupposto aiuta a capire quanto OpenAI sia interessata a prevenire situazioni simili. Anche chiedendo aiuto alla community di utenti appassionati di intelligenza artificiale.

Per saperne di piùChatGPT, cos'è, come funziona, a cosa serve, come usarla gratis

A cura di Cultur-e
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