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BMW apre le porte delle sue fabbriche ai robot di Figure

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Figure e BMW hanno siglato un contratto che prevede l’addestramento di robot umanoidi all’interno dello stabilimento produttivo di Spatanburg in Carolina.

robot figure Shutterstock

Un esercito di robot umanoidi entra all’interno di uno stabilimento produttivo. Non è la trama di un nuovo film di fantascienza, ma quanto sancito dal primo accordo commerciale di Figure con BMW

Figure è un’azienda fondata da Brett Adcock, che si occupa dello sviluppo di robot, con capacità di movimento fuori dal comune. Basti pensare che nelle ultime settimane è stato mostrato un video in cui il modello Figure 01 si dimostra in grado di preparare un caffè per un utente. 

Un’operazione semplice soltanto all’apparenza, considerato che richiede centinaia di movimenti complessi. E quindi un livello considerevole di coordinazione tra “mente” e corpo

Cosa prevede l’accordo tra Figure e BMW

Figure ha siglato un accordo commerciale con BMW, che porterà innanzitutto all’addestramento dei suoi robot presso il complesso industriale di Spatanburg in Carolina. Uno scenario che ricorda quello dell’agenzia per il lavoro Hubot

Il fondatore e CEO Adcock ha ammesso che da tempo sperava di confrontarsi con il mondo della produzione automobilistica. Soprattutto perché si tratta di un settore che si è già messo alla prova con gli umanoidi

Figure promette però di andare ben oltre la semplice automazione di processi. Portando robot in grado di eseguire operazioni manipolatorie di livello superiore. 

C’è ancora grosso riserbo sulle attività che verranno effettivamente affidate ai robot Figure 01. Ma alcuni rumors parlano di interesse particolare dell’azienda verso il ramo della carrozzeria.

Il piano prevede una prima fase di test, che impiegherà un numero esiguo di robot su una quantità specifica di operazioni. In caso di feedback positivo, l’idea è quella di scalare il processo: sia dal punto di vista del numero di umanoidi, sia da quello delle operazioni da affidargli. 

Parallelamente Figure prosegue i suoi obiettivi sul lungo periodo: uno su tutti ampliare il più possibile il range delle attività a disposizione dei loro robot. Con un’attenzione particolare al pubblico, che, spiega il Adcock, sarà sempre informato sui progressi fatti. 

Cosa aspettarsi in futuro dai robot

Il contratto siglato da BMW e Figure non è il primo a integrare i robot umanoidi nel mondo del lavoro. Si pensi in tal senso ad Amazon, che ha già portato avanti dei test con il modello Digit di Agility Robotics. O, restando in tema automotive, di Hondae Toyota

L’impressione è che i robot umanoidi verranno via via coinvolti in un numero crescente di settori e attività. Un’eventualità a cui alcuni esperti del settore guardano con entusiasmo, nell’ottica di macchine che potrebbero liberare l’essere umano dalla necessità di eseguire lavori fisici e faticosi. 

L’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale potrebbe giocare un ruolo chiave nell’evoluzione dei robot: soprattutto per migliorare le loro capacità di movimento. E per aumentare il numero di interazioni disponibili. 

Non a caso secondo Brett Adcock il ciclo di interesse verso i robot non ha affatto raggiunto il suo picco. Secondo il CEO questo genere di tecnologia è semplicemente in fase di decollo. Ed è convinto che nei prossimi anni il pubblico assisterà a tante altre novità inimmaginabili nel recente passato. 

Per saperne di più: IoT, l'Internet delle Cose: una nuova frontiera

A cura di Cultur-e
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