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Controlli aeroporto, presto potrebbero essere fatti con il Wi-Fi

Una team di ricerca statunitense ha provato a utilizzare normali router Wi-Fi per scoprire esplosivi e liquidi nascosti in sacche. I risultati sono incoraggianti

Il sistema messo a punto dagli studiosi statunitensi

Negli Stati Uniti è uno dei maggiori problemi (se non il maggiore in assoluto) per la sicurezza privata e l'incolumità di ogni cittadino. Nel resto del mondo non si tratta di un problema così sentito, anche se la paura scaturita dagli attentati terroristici del novembre 2015 ha fatto alzare il livello di guardia su queste tematiche. Fatto sta che la paura di armi da fuoco e possibili ordigni esplosivi in luoghi pubblici e affollati è ormai un fattore con cui molti hanno imparato a convivere. O quanto meno provano a farlo.

Le tecnologie oggi utilizzate per rilevare esplosivi, come quelle montate ai controlli aeroportuali o in altri luoghi sensibili, sono particolarmente costose e ingombranti. Gli impianti basati su telecamere di videosorveglianza, macchine a raggi X o scanner a banda ultralarga hanno infatti un costo molto elevato sia per l'acquisto sia per l'utilizzo e la successiva manutenzione.

Una possibile alternativa a queste tecnologie è rappresentata dal Wi-Fi: come dimostrato da un team di ricerca composto da studiosi delle università Rutgers University New Brunswick, Indiana University–Purdue University Indianapolis e Binghamton University (tutte negli Stati Uniti), le onde radio del Wi-Fi possono svolgere un ruolo analogo a quello degli scanner a banda ultralarga o delle macchine a raggi X a una frazione del costo e senza che siano necessari macchinari voluminosi.

 

Controlli in aeroporto

 

Perché il Wi-Fi contro gli esplosivi

Come già visto in altre occasioni, le onde Wi-Fi possono essere utilizzate per il rilevamento di persone oltre ostacoli fisici come mobili o muri, e per monitorarne movimenti all'interno di spazi chiusi come stazioni o centri commerciali. In questo caso, invece, gli apparati solitamente utilizzati per la connettività senza fili sono sfruttati per rilevare oggetti potenzialmente pericolosi nascosti all'interno di borse e sacche di vario genere.

Le onde radio del Wi-Fi, infatti, reagiscono in maniera differente a seconda se passano attraverso borse di tessuto, sacche di plastica o se sono "riflesse" da liquidi, materiali plastici e metalli. Se adeguatamente configurate, le onde radio trasmesse da un router Wi-Fi sono in grado anche di rilevare il volume di liquidi (come acqua, acidi, alcol e altri agenti chimici potenzialmente utilizzabili per realizzare attentanti incendiari) nascosti all'interno di zaini o valige.

Come usare il Wi-Fi per scoprire esplosivi e liquidi pericolosi

Negli esperimenti condotti dal team di ricerca statunitense sono stati utilizzati normalissimi router e ripetitori Wi-Fi collegati a dei PC portatili. Il rilevamento dei materiali esplosivi o liquidi pericolosi è affidato a particolari algoritmi che, andando ad analizzare le caratteristiche delle onde radio che "rimbalzano" sulle sacche e gli oggetti nascosti al loro interno, sono in grado di riconoscere la composizione chimica delle sacche e delle buste e i materiali presenti al loro interno.

 

Il sistema messo a punto per rilevare sostanze pericolose con il Wi-Fi

 

Nei test di laboratorio, il sistema messo a punto nelle università dell'Indiana ha mostrato un'accuratezza del 99% nell'individuare oggetti pericolosi, 98% di accuratezza nell'individuare metalli e 95% di accuratezza per i liquidi. Ovviamente il sistema deve essere ancora perfezionato, ma già in queste condizioni le performance del sistema sono più che accettabili.

Dove usare il Wi-Fi come mezzo per scoprire esplosivi

Come fatto intuire inizialmente, e come detto dagli stessi autori della ricerca, sistemi di questo tipo possono essere utilizzati nei controlli aeroportuali, dove andrebbero a sostituire gli scanner e i rilevatori a raggi X in uso attualmente. Anche se i rilevatori a Wi-Fi non eliminerebbero la necessità del personale addetto al controllo, permetterebbero comunque di ridurre le dimensioni dei macchinari installati ai varchi sicurezza negli scali di tutto il mondo e ridurre le spese sostenute per implementare i nuovi strumenti di rilevamento.

A cura di Cultur-e
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