In Breve (TL;DR)
- WhatsApp sta introducendo Chiedi a Meta AI, una nuova funzione pensata per aiutare gli utenti a verificare l’attendibilità dei messaggi ricevuti.
- Lo strumento offre un supporto immediato contro la disinformazione ma non sostituisce il lavoro dei fact-checker umani e richiede un uso consapevole.
WhatsApp ha avviato la fase di test di una nuova funzionalità chiamata Chiedia Meta AI e progettata per contrastare la diffusione della disinformazione all’interno della piattaforma di messaggistica.
Con questa iniziativa Meta, non solo vuole rendere più attendibili e sicure le informazioni che circolano su WhatsApp, ma vuole anche garantire a tutti i suoi utenti un ambiente più sicuro, lontano da fake news e disinformazione.
Come funziona Chiedi a Meta AI
Stando a quanto rivelato dai tester che stanno provando in anteprima la funzione, Chiedi a Meta AI permetterà di inoltrare direttamente a Meta AI eventuali messaggi sospetti ricevuti nelle chat, in modo che il chatbot possa offrire una “valutazione preliminare” sulla loro veridicità e attendibilità.
Una volta inoltrato il contenuto, l’intelligenza artificiale analizza il testo e fornisce un riscontro che aiuta a distinguere tra informazioni plausibili e potenzialmente fuorvianti.
Fulcro di questa nuova funzione è la velocità con cui gli utenti possono accedervi per ricevere un feedback, sarà infatti sufficiente tenere premuto sul link che si vuole analizzare e, dall’apposito menu, selezionare l’opzione Chiedi a Meta AI, inoltrando direttamente il messaggio all’AI.
Importante sottolineare, però, che nonostante i progressi tecnologici, l’AI di Meta (e quella dei principali competitor) non è ancora affidabile al 100% e potrebbe commettere errori di interpretazione o fornire valutazioni incomplete, soprattutto in caso di articoli complessi o ambigui.
Per questo motivo, l’azienda di Menlo Park suggerisce di utilizzare questo strumento come un punto di partenza e non come una conferma definitiva, preferendo se possibile fonti più affidabili e il parere degli esperti del settore.
Bisogna ricordare che, come chiarito da Meta, l’accesso a Chiedi a Meta AI è facoltativo e gli utenti devono scegliere volutamente di utilizzare la funzione. Inoltre, l’opzione è stata progettata per garantire il pieno controllo delle informazioni personali, rispettando le normative sulla privacy e con la massima attenzione verso la protezione dei dati.
L’introduzione di Chiedi a Meta AI rappresenta un passo importante nella strategia dell’azienda di Menlo Park contro la disinformazione, anche se non può essere ancora considerato risolutivo.
Ciò che si richiede ancora agli utenti, infatti, è un uso consapevole della piattaforma di messaggistica unito a una corretta educazione digitale, saranno due fattori determinanti per migliorare l’affidabilità delle conversazioni online e ridurre la diffusione di contenuti ingannevoli tramite WhatsApp.
Quando si potrà utilizzare Chiedi a Meta AI
Per ora, Chiedi a Meta AI è disponibile esclusivamente per un numero ristretto di beta tester di WhatsAppe sarà rilasciata pubblicamente e su larga scala solo in una fase successiva, anche se molto dipenderà dall’esito della sperimentazione.
Per saperne di più: Cosa sono Meta AI e LlaMa, la guida
Domande frequenti (FAQ)
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Come funziona Chiedi a Meta AI?Chiedi a Meta AI permette di inoltrare messaggi sospetti a un chatbot che fornisce una valutazione sulla veridicità delle informazioni.
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Qual è l'importanza di utilizzare Chiedi a Meta AI?Chiedi a Meta AI aiuta a distinguere tra informazioni plausibili e fuorvianti, offrendo un feedback rapido per contrastare la disinformazione.
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Chi può utilizzare Chiedi a Meta AI attualmente?Attualmente, Chiedi a Meta AI è disponibile solo per un numero limitato di beta tester di WhatsApp e sarà rilasciata pubblicamente in seguito, a seconda dei risultati della sperimentazione.