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Come fare un progetto Agile

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In un mercato iper-competitivo, dove il cambiamento è la regola e non l’eccezione, le aziende hanno la necessità di adottare una metodologia agile: scopriamo cos'è e come fare

persone di un team a lavoro

In un mercato sempre più dinamico e competitivo, le aziende devono essere pronte a modificare il loro modo di lavorare, di produrre e di offrire servizi ai clienti nella maniera più veloce possibile.

Devono, quindi, essere flessibili, reattive e pronte al cambiamento. Lo possono fare adottando una metodologia agile che permetta loro di rispondere a nuovi bisogni ed esigenze.

Il modello operativo agile è incentrato su una spinta ad un costante miglioramento, con una forte attenzione alla soddisfazione del cliente e una predilezione per la qualità dei prodotti e servizi offerti rispetto alla quantità.

Nato nel 2001 per la gestione dei progetti di sviluppo software, non si applica esclusivamente al settore IT, ma ha trovato ampia diffusione nel project management.

I vantaggi sono stati recepiti da moltissime aziende, che hanno deciso di utilizzare questo metodo per lo sviluppo di progetti. E saranno sempre di più quelle che in un futuro non lontano decideranno di adottarlo.

Le imprese, pertanto, devono cambiare mentalità e allontanarsi dai tradizionali modi di gestire i progetti, improntati su piani rigidi e immodificabili. Tale necessità si rende sempre più evidente di fronte alla trasformazione digitale, che chiede a tutte le attività di adeguarsi a nuovi strumenti repentinamente e con flessibilità.

  • 1. Metodologia Agile: l’attenzione per il cliente al primo posto
    Metodologia Agile: l’attenzione per il cliente al primo posto

    La metodologia agile è caratterizzata da alcuni caposaldi.

    Il primo è l'attenzione verso il cliente, che viene sempre messo al primo posto. L'azienda ascolta le sue esigenze ed è disposta ad adattarsi pur di soddisfarle. La collaborazione viene preferita all’applicazione di rigidi contratti o accordi. La sua soddisfazione è l’obiettivo principale e tutto il progetto viene elaborato per raggiungerla.

    L'aggiornamento è costante, perché i bisogni di un cliente cambiano e si evolvono continuamente nel tempo. Ciò che un giorno rappresenta per lui il massimo grado di soddisfazione, in futuro potrebbe diventare solo una minima parte di ciò che serve per rispondere alle sue richieste.

    L’ascolto deve essere costante. Si deve essere sempre pronti a capire il suo stato d’animo, i suoi gusti e le sue necessità. Ciò significa elaborare progetti a breve-medio termine, preferendoli a quelli a lungo termine, prevedendo intensi momenti di verifica e monitoraggio.

  • 2. Modello operativo agile: gestione adattiva del piano di progetto
    Modello operativo agile: gestione adattiva del piano di progetto

    Il cambiamento, oggi, è una costante e non più un evento raro a cui fare resistenza. Le aziende che vogliono restare competitive sul mercato devono imparare ad elaborare e attivare progetti flessibili, che non risentano degli imprevisti.

    La pianificazione, nel modello operativo agile, non deve più essere predefinita e dettagliata, come spesso accadeva in passato e come succede nelle aziende che ancora adottano una metodologia tradizione, ma diventa dinamica e strategica.

  • 3. Metodo agile: team piccoli e attenzione all’aspetto umano
    Metodo agile: team piccoli e attenzione all’aspetto umano

    Il metodo agile prevede una particolare attenzione alle persone, che prevale su quella dedicata ai processi. I lavoratori, le loro competenze e i loro bisogni vengono messi al primo posto, per far sì che si realizzano tutte le condizioni per incrementare la loro produttività e, di conseguenza, quella dell’azienda.

    Viene preferita la creazione di diversi team di piccole dimensioni e cross-funzionali. Ognuno è dedicato ad obiettivi specifici e tutti i componenti possono confrontarsi e collaborare tra di loro, con un conseguente rafforzamento delle relazioni. Scompare anche la figura di un leader inteso come capo gerarchico della squadra di lavoro in quanto questa tende ad autogestirsi.

    Puntando l’attenzione sulle loro qualità e sulle loro abilità, lavoratori vengono responsabilizzati. Il successo dell’azienda, così, diventa anche il loro. Questo porta ad un incremento della sensazione di benessere nell’ambiente di lavoro e ad un mantenimento di elevati livelli di performance.

  • 4. Metodologia agile: innovazione a piccoli passi
    Metodologia agile: innovazione a piccoli passi

    Lavorare secondo i principi del metodo agile significa essere pronti ad innovare velocemente. Ciò significa elaborare progetti più brevi, per rilasciare velocemente le novità. L’esperienza è un fattore importante e, per questo, non vanno sottovalutate le metodologie, le tecniche e i processi già collaudati.

    È necessario, tuttavia, anche farne una continua valutazione critica, restando sempre propensi al cambiamento e al miglioramento. Va pertanto lasciato spazio a piccoli esperimenti, monitorando l'impatto reale sull’attività dell’azienda.

  • 5. Metodologia agile: scrum, kanban e scrumban
    Metodologia agile: scrum, kanban e scrumban

    Per lavorare in maniera agile, possono essere utilizzate alcune tecniche che sono sempre più diffuse negli ambienti di lavoro. Tra queste vi rientrano scrum, che mira a velocizzare i processi di innovazione, kanban, che ha l’obiettivo di organizzare il lavoro in fasi, e un modello ibrido, scrumban.

    Il metodo scrum consiste nello svolgere l’intero lavoro in un breve periodo di tempo che può durare dalle due alle quattro settimane. Si fanno, quindi, delle intense sessioni di lavoro (chiamate sprint), organizzate in time-box, che portano a rilasciare velocemente nuovi prodotti o servizi per rispondere alle esigenze dei clienti.

    Con il metodo kanban, invece, si definiscono visivamente tutte le attività da fare, inserendole in alcune schede che sono visibili all’intero team di lavoro. In questo modo tutti saranno a conoscenza di ciò che va portato a termine e di quali sono le priorità. Infine, il metodo scrumban prevede un’integrazione dei due modelli a seconda delle esigenze avvertite dal team di lavoro, libero di autodeterminarsi e di agire con la massima flessibilità.

    Per saperne di più: Chi è e cosa fa il Project Manager

A cura di Cultur-e
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