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Interoperabilità, cosa cambia per WhatsApp e Messenger con il DMA

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Meta è pronta a garantire l’interoperabilità tra Messenger e WhatsApp e applicazioni di terze parti, ma il discorso sulla crittografia resta comunque centrale

WhatsApp e Messenger Wachiwit/Shutterstock

Con le norme imposte dal Digital Markets Act (DMA) Europeo, tutte le più grandi società che operano in contesti digital hanno dovuto ripensare i propri servizi per proteggere i consumatori.

Tra i vari punti del DMA, quello sull’interoperabilità che riguarda le piattaforme di messaggistica e che consente agli utenti di inviare messaggi su WhatsApp e Messenger, anche senza avere il relativo account e sfruttando, ovviamente, il proprio profilo su una delle altre app disponibili, come Telegram ad esempio.

Pochi giorni fa, Meta ha spiegato agli utenti e agli sviluppatori come intende muoversi per garantire quanto richiesto dall’UE, mantenendo come obiettivo principale la massima protezione da spam e truffe. Scopriamo di più al riguardo.

WhatsApp e Messenger, come funziona l’interoperabilità

Come precedentemente confermato da Meta, l’interazione con chat di terze parti è una questione molto delicata che, anzitutto deve tutelare gli utenti, e poi dovrà passare necessariamente attraverso degli accordi ben definiti da sottoscrivere con le varie società.

Perciò le aziende coinvolte nella cosa, dovranno prendere a modello il protocollo Signal (ritenuto da Meta estremamente affidabile) e garantire le stesse misure di sicurezza. Se questo venisse meno, cadrebbero le basi per l’interoperabilità e, naturalmente, i presupposti per consentire alle app di terze parti di inviare messaggi a WhatsApp e Messenger.

Al momento, il protocollo Signal viene utilizzato per la crittografia sia da WhatsApp che da Messenger, perciò è chiaro che Meta voglia tutelare i propri utenti con misure difensive in grado di proteggere a dovere ogni messaggio in transito sulle piattaforme, garantendo a chiunque privacy e sicurezza.

Per questo motivo, le app di terze parti che interagiscono con Meta saranno direttamente responsabili di tutto ciò che viene inviato verso WhatsApp e Messenger, con la possibilità da parte dell’azienda di Zuckerberg di collegarsi ai server delle altre aziende e scaricare tutti i file multimediali di cui sopra.

Cosa cambia per gli utenti

Secondo il colosso della tecnologia per gli utenti WhatsApp e Messenger non cambierà nulla, perché le conversazioni e tutti i media condivisi rimarranno sempre privati e al sicuro.

Tuttavia, dall’altra parte è l’azienda stessa a sollevare dubbi al riguardo perché, nonostante il protocollo Signal, non si può essere sicuri al 100% sul comportamento dei fornitori di terze parti, suggerendo dunque che l’interoperabilità potrebbe non essere totalmente affidabile, invitando i consumatori a utilizzare solo piattaforme di messaggistica ritenute attendibili.

In poche parole quindi, Meta, pur garantendo l’interoperabilità, continua a sostenere che Messenger e WhatsApp sono comunque infrastrutture migliori.

Comunque la società ha confermato anche di essere al lavoro su misure di protezione aggiuntive per tutelare i suoi utenti ma che avranno bisogno di ulteriori “punti di incontro” con le altre parti prima di arrivare sul mercato.

Oltretutto, queste “aziende esterne” dovranno anche firmare un accordo con Meta prima di accedere all’interoperabilità, un ulteriore passaggio per garantire maggiori tutele e (forse) rendere un po’ meno immediata questa collaborazione.

Per saperne di più: Guida a WhatsApp: come usare e installare WhatsApp 

A cura di Cultur-e
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