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Il web universale tra connettività diffusa e app

La diffusione di massa di Internet ha permesso di accelerare ulteriormente l'evoluzione del mondo informatico. Ecco cosa ci aspetta in futuro

Web

Se il settore dell'automobile si fosse evoluto come quello dell'informatica, ha affermato Bill Gates in uno dei suoi discorsi, oggi guideremmo auto che costano 25 dollari e capaci di percorrere 500 chilometri con un litro di benzina. Al di là delle polemiche scatenate (botta e risposta tra il fondatore di Microsoft e alcuni costruttori di automobili), questa affermazione descrive una realtà difficilmente negabile: nella sua relativamente breve storia, l'informatica moderna ha conosciuto tassi di crescita, evoluzione e sviluppo mai sperimentati da qualunque altra industria o settore produttivo nato dalla mente umana.

Ciò che l'uomo più ricco al mondo non ha potuto prevedere (la frase citata risale al 1999) è che negli anni a seguire, lo sviluppo e l'evoluzione sarebbero stati ancora più veloci. La massificazione di Internet (nata come rete militare e universitaria per collegare i più importanti centri di ricerca degli Stati Uniti) e la creazione del World Wide Web hanno notevolmente esteso le potenzialità dei computer e degli altri dispositivi informatici, fornendo agli internauti strumenti informativi sempre nuovi e sempre più "automatizzati".

 

Connettività e web sono sempre più spostati verso dispositivi mobili

 

Oggi ci troviamo in piena fase di transizione da una piattaforma fissa e localizzata-localizzabile (i computer) a una piattaforma mobile e caratterizzata da una connettività sempre più estesa. Se l'era dell'Internet of Things è alle porte, quella dell'Internet of Everything è già all'orizzonte.

Le ere del web

Analizzando l'evoluzione nel tempo della Rete, e del world wide web in particolare, è possibile individuare tre "ere" caratterizzate da altrettanti comportamenti distintivi.

La prima è quella dei portali: Internet come una rivista o un quotidiano interattivo e sfogliabile online. In questa prima fase di sviluppo sono scienziati, redattori e giornalisti ad avere in mano le chiavi della "macchina": rispetto alla rivista specializzata o al quotidiano cartacei cambia ben poco, sia nei contenuti sia nel linguaggio utilizzato. L'unica differenza, dettata dalla connettività globale, è nelle modalità di distribuzione della notizia, affidata a bit digitali anziché a inchiostro e carta.

 

Google ha contribuito a cambiare faccia al web

 

L'ingresso in scena dei motori di ricerca dà il via alla seconda era del web. I contenuti non sono più (solamente) accessibili attraverso i portali di informazione: l'utente ha la possibilità di ricercarli, accedendo a immensi database nei quali i contenuti sono categorizzati, catalogati e conservati.

 

Blogger

 

Oggi viviamo nella terza era, quella del web 2.0 e dei contenuti creati e aggregati dagli utenti stessi. Le fonti "ufficiali" hanno perso parte della loro affidabilità lasciando spazio ai contenuti ripresi e rielaborati (a volte anche contestati) dai singoli internauti che li rendono disponibili tramite blog e social network. In questo scenario giocano un ruolo fondamentale le piattaforme social  in grado di rendere universalmente accessibili le informazioni generate dagli utenti (user generated content), amplificandone la portata e, in alcuni casi, anche il significato (si pensi ai casi emblematici del fenomeno delle petizioni online o del crowdfunding).

A questo panorama si aggiungono, più di recente, le app per smartphone, sempre più importanti e decisive nel delineare forma e dimensioni attuali e future del web.

L'era della connettività universale

La prossima era del web, la quarta, inaugurata dall'Internet of Things e basata sugli schermi e display di smartphone, tablet e smartwatch, è quella della connettività universale e onnipresente. Se per i trentenni la differenza tra online e offline è ancora fondamentale, per i millennials questa differenza non esiste più. Tutto è online, tutto è connesso, tutto è digitale: grazie a reti Wi-Fi sempre più estese e affidabili e alla connettività dati del 4G LTE e del 5G ci si può connettere ovunque ci si trovi, anche su un aereo in volo.

 

Internet of things

 

Stiamo per entrare in un'era in cui la connettività permette di creare collegamenti tra oggetti di diversa natura (controllare il nostro frigorifero dal nostro tablet) dove tutto sembrerà connesso e a portata di dito (e display). Internet passa così in secondo piano, diventando un "tessuto connettivo" del tutto, abbandonando il suo precedente ruolo di "distributore" unico dei contenuti digitali.

L'importanza della comunicazione

In questo panorama, le app di messaggistica istantanea diventeranno sempre più importanti e decisive. Con store digitali sempre più affollati e dai quali è sempre più difficile "emergere", le varie WhatsApp, Telegram, Facebook Messenger e WeChat si sostituiscono ai sistemi operativi mobili, fornendo agli utenti tutto ciò di cui si ha bisogno.

 

Bot telegram

 

Fondamentali, a questo scopo, i bot: le piattaforme di messaggistica integrano al loro interno dei software di intelligenza artificiale in grado di interpretare le richieste degli utenti e interagire con loro in maniera quasi umana. I bot possono acquistare beni o servizi al posto degli internauti; possono ordinare loro la cena e automatizzare i flussi di lavoro in ambiti molto differenti. Nel medio-lungo periodo i bot prenderanno il posto delle app e renderanno ancora più semplice l'utilizzo dello smartphone e del web: funzionalità e siti saranno accessibili interagendo direttamente con programmi di intelligenza artificiale a cui sarà possibileporre domande sempre più complesse, sicuri di ricevere risposte pertinenti (trend già iniziato: si pensi ai vari software assistenti vocali come Siri, Google Now e Cortana).

 

Piattaforma app

 

Circa venti anni fa, il paradigma informatico "dominante" è passato dall'accoppiata sistema operativo + programmi al duo browser + portali web. Oggi si sta assistendo a un nuovo cambio di paradigma: i bot prenderanno il posto delle app e le piattaforme di messaggistica (non più i sistemi operativi mobili) saranno la nuova interfaccia con la quale l'utente dovrà confrontarsi.

A cura di Cultur-e
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