In Breve (TL;DR)
- Gli easter egg sono nati come firma segreta per professionisti dell'informatica, ma oggi sono presenti in cinema, videogiochi e altri ambiti culturali.
- Il termine "easter egg" nasce nel 1979 in ambito informatico, ma il primo easter egg risale al videogioco Moonlander del 1973.
- Gli easter egg sono diventati una componente caratteristica della narrazione, presenti sia nel cinema che nei videogiochi, con esempi celebri in saghe come Indiana Jones e Marvel.
Gli easter egg sono nati come firma segreta rivolta a una fetta piuttosto ristretta di professionisti dell’informatica, per diventare via via dei protagonisti della cultura pop.
Oggi il mondo del cinema, quello dei videogames e, più in generale, quello dell’arte e della comunicazione, pullulano di “uova di Pasqua”: contenuti più o meno nascosti, che rimandano in maniera più o meno diretta ad altro.
Anche perché anche la destinazione degli easter egg è variata col passare degli anni: se, agli albori, erano una specie di traccia dello sviluppatore, oggi permettono di omaggiare anche brand, prodotti e personaggi esterni e addirittura universi narrativi estesi.
Come nascono gli easter egg
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Il termine “easter egg”, nella sua accezione più contemporanea, nasce in ambito informatico e pare sia stato coniato nel 1979 da un professionista che lavorava in Atari di nome Steve Wright.
All’interno del videogioco Adventure, rilasciato da Atari proprio nel 1979, era possibile trovare le iniziali nascoste dell’autore e sviluppatore Warren Robinett. Questa possibilità di cercare una sorpresa nascosta, con ogni probabilità, ha rievocato in Wright la memoria delle cacce all’uovo di Pasqua: un’attività simile alla caccia al tesoro, poco diffusa in Italia, ma particolarmente apprezzata in tanti altri Paesi del mondo.
Da qui l’idea di denominare questo segreto un “easter egg”, anche se, a onor del vero, quello di Adventure non è assolutamente il primo easter egg della storia dei videogame.
È il caso ad esempio di Fairchild Channel F e Starship 1: due titoli antecedenti al 1979, che permettevano ai giocatori di visualizzare informazioni relative ai loro programmatori.
Il termine “easter egg” nasce in ambito videoludico, per poi espandersi anche nel cinema, la letteratura e la comunicazione di massa.
E soprattutto di Moonlander (anche noto come Lunar Lander): un titolo datato 1973 che, ad oggi, risulta contenere il primo easter egg di sempre, nonostante sia stato scoperti in tempi recenti.
Col passare degli anni e delle scoperte di easter egg, il significato del termine è stato via via ampliato, venendo adattato a contesti diversi. Non a caso in questo momento storico gli easter egg sono contenuti non solo in videogiochi e programmi, ma anche in film, album musicali, serie TV, libri, fumetti e addirittura pubblicità o comunicazioni aziendali.
Oggi il termine easter egg viene utilizzato per denominare tante diverse tipologie di contenuto nascosto, generalmente caratterizzato da una certa componente di autoreferenzialità.
È possibile parlare di easter egg ogni qualvolta una persona, un personaggio o un brand esplicita la propria presenza all’interno di un prodotto: l’easter egg corrisponde può quindi essere paragonato a una specie di firma nascosta, che spesso può essere scoperta e compresa soltanto da una fetta ristretta di utenti.
Quali sono gli easter egg più famosi in ambito software
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Nonostante gli easter egg siano letteralmente nati all’interno dei videogiochi, sono poi traslati in tantissimi altri software, lasciando tracce indelebili nella memoria degli appassionati.
Impossibile non citare ad esempio il celebre Apple Macintosh SE: un dispositivo rilasciato nel 1987, che offriva la possibilità (ben nascosta a dire la verità) di guardare in faccia tutti i suoi progettisti. Per sbloccare questo easter egg era necessario lanciare la console di debug e poi digitare la sequenza alfanumerica “G41D89A”.
Restando in ambito Apple, per anni i Mac hanno contenuto un easter egg legato al mondo della mente. Gli utenti avevano infatti la possibilità di portare il dispositivo a “psicanalizzarsi” attraverso l’apertura dell’app Terminale e l’utilizzo della stringa “psychoanalyze-pinhead”.
Un’altra stringa di codice passata alla storia degli easter egg è quella che, ancora oggi, porta Google a realizzare un particolare grafico che potrebbe essere definito come… Pasquale! Per saperne di più è sufficiente incollare il testo che segue nella barra del motore di ricerca: 1.2+(sqrt(1-(sqrt(x^2+y^2))^2) + 1 - x^2-y^2) * (sin (10 * (x*3+y/5+7))+1/4) from -1.6 to 1.6.
Allo stesso modo il browser Firefox sviluppato da Mozilla permette agli utenti di incappare in interessanti easter egg scrivendo nella barra degli indirizzi “about:mozilla” piuttosto che “about robot”.
Spazio anche a Microsoft, che da decenni si diverte a disseminare i suoi software più famosi di easter più o meno stravaganti. Basti pensare che Word permetteva di richiamare automaticamente alcune righe del manuale utente di programma originario e che l’edizione 2000 di Excel nascondeva al suo interno un gioco di auto in 3D.
Quali sono gli easter egg più famosi del cinema e dei videogames
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Negli ultimi decenni gli easter egg sono diventati una componente caratteristica della narrazione in (quasi) tutte le sue forme, ragion per cui è molto complesso stilare una lista completa delle “uova di Pasqua” più famose e apprezzate di sempre.
Volendo parlare di cinema si può partire dalla saga di IndianaJones, in cui l’autore e regista George Lucas si divertì a omaggiare la sua stessa creatività: in una scena da I predatori dell’arca perduta è infatti è possibile osservare dei geroglifici che rappresentano C-3PO e R2-D2, i due celebri droidi della saga di Star Wars.
Impossibile poi non citare le produzioni Marvel, che hanno fatto degli easter egg un vero e proprio marchio di fabbrica. Film quali Avengers, Iron Man, Spiderman e simili sono ricchissimi di contenuti segreti, pensati appositamente per alimentare l’eccitazione dei fan più attenti.
Esistono poi addirittura dei casi di easter egg che hanno in qualche modo previsto il futuro: è il caso del film Io sono leggenda in cui, su un manifesto, appare una locandina che anticipa in tutto e per tutto l’incontro-scontro cinematografico tra Batman e Superman.
La lista degli easter egg è altrettanto lunga se, dal cinema, si passa ai videogiochi: a partire da casi storici come quello di Doom II, in cui gli utenti potevano imbattersi nel creatore John Romero.
Fino ad arrivare a New SuperMario Bros. per Wii, che permetteva ai giocatori più abili di vedere il protagonista Mario senza il suo classico cappello colorato. O alle saghe di Uncharted e The Last of Us, che si sono più volte citate a vicenda a colpi di easter egg.
Domande frequenti (FAQ)
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Qual è l'origine degli easter egg?Gli easter egg nascono in ambito informatico e il termine è stato coniato nel 1979 da un professionista di Atari di nome Steve Wright.
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Qual è stato il primo easter egg della storia dei videogame?Il primo easter egg della storia dei videogame si trova nel titolo Moonlander (Lunar Lander) del 1973.
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Quali sono gli easter egg più famosi in ambito software?Alcuni degli easter egg più famosi includono quelli presenti su Apple Macintosh SE, Google, Firefox e Microsoft Word ed Excel.