Per alcuni medici psicologi è paragonabile in tutto e per tutto a una dipendenza. Delle peggiori specie, tra le altre cose. L'utilizzo dello smartphone ha, su molte persone, l'effetto di una droga: si cade quasi in uno stato di catalessi e si finisce per estraniarsi da tutto ciò che ci circonda. Non importa che si sia a cena o pranzo, ad un aperitivo con i colleghi o nel corso di un'importante riunione di lavoro: il richiamo del cellulare è così forte che si finisce per cadere in tentazione e perdere decine di minuti – se non ore – a controllare il proprio account social, scambiare messaggi con amici e giocare con l'ultima app virale del momento.
Le dimensioni del fenomeno
La dipendenza da cellulare colpisce molte più persone di quanto si possa immaginare. Una ricerca condotta dal portale Flurry individua gli addicted (letteralmente “dipendenti”, rivolto solitamente a chi ha una dipendenza da stupefacienti) in quelle persone che lanciano le applicazioni installate sul loro smartphone, tablet o dispositivo indossabile più di sessanta volte al giorno (mentre l'utente medio lancia e utilizza circa 10 app al giorno). Stando ai dati raccolti dal portale, nel mondo ci sarebbe ben 176 milioni di dipendenti dallo smartphone, con un aumento del 123% rispetto a dodici mesi prima, quando erano stati contati “appena” 79 milioni di persone “drogate” dal cellulare.
A questi si aggiungono i 440 milioni di super-user, utenti capaci di lanciare applicazioni dalle 16 alle 60 volte nell'arco di 24 ore. Le categorie a rischio – nemmeno a dirlo – sono i teenager e gli studenti in genere (dai 13 ai 24 anni) e, un po' incredibilmente, la categoria dei genitori (dai 35 ai 54 anni).
Non finisce qui: i cosiddetti “drogati” del cellulare arrivano a sbloccare il cellulare (magari anche solo per controllare se ci siano nuove notifiche, vedere l'orario o fare una chiamata) più di 110 volte al giorno. Ovvero uno sblocco ogni 10 minuti, che diventano 6 nelle ore serali. Insomma, si passa più tempo con gli occhi incollati sul display dello smartphone che a parlare.
I rimedi
Volendo, però, si può guarire anche da questa forma di dipendenza. Ci sono diverse strade da seguire per riuscire ad allentare la morsa dai cellulari e, piano piano, disintossicarsi dal loro utilizzo. Alcune soluzioni sono drastiche e indicate per i casi più gravi; altre sono tarate su casi meno gravi e sono, per così dire, meno invasive.
Disattivare le notifiche
Utili, ma tra i principali fattori di distrazione. Le notifiche push sono necessarie per ricevere gli aggiornamenti dalle app: nuovi post e messaggi privati su Facebook, quadri sbloccati nei giochi, messaggi di posta elettronica in arrivo e così via. Allo stesso tempo, però, portano l'utente a prendere tra le mani il cellulare per controllare. Sono, quindi, delle potenziali bombe a orologeria: la “visita” potrebbe durare da pochi secondi a svariati minuti.
Disattivare le notifiche push, quindi, potrebbe essere un'ottima soluzione per riuscire a disintossicarsi un po' dallo smartphone. Per Android sarà necessario modificare le impostazioni applicazione per applicazione: una procedura sicuramente più lunga, ma che permetterà di selezionare accuratamente quali notifiche lasciare attive e quali disattivare. Accedere alle Impostazioni, aprire la sezione App e attendere che si carichi l'elenco delle applicazioni installate. Per disattivare le notifiche basterà premere sull'applicazione e, all'interno della schermata informativa, togliere la spunta dalla voce Mostra notifiche. Gli utenti iOS, invece, potranno disattivare le notifiche accedendo alle Impostazioni, premendo su Centro notifiche e successivamente Impostazioni modifiche. Qui togliere la selezione dalla voce Ricevi notifiche e il gioco è fatto.
Disinstallare le applicazioni
Se la soluzione appena proposta non dovesse essere sufficiente – la tentazione di aprire l'applicazione è ancora troppo forte – si sarà costretti a disinstallare l'applicazione. Una misura drastica, ma necessaria per tentare di uscire dalla propria dipendenza.
Attivare la Modalità aereo
Se l'utilizzo del cellulare non accennerà a diminuire, si dovrà ricorrere alla più drastica delle soluzioni: tenere attivata per gran parte della giornata la “Modalità aereo” dello smartphone. In questo modo tutte le connessioni del cellulare saranno spente – dalle connessione GSM alla Wi-Fi, dalla connessione dati a quella Bluetooth – e il dispositivo sarà virtualmente “morto”. Nessuna notifica – neanche quelle lasciate attive – nessuna chiamata, nessuna possibilità di connettersi alla Rete: in questo modo le possibilità di distrazione saranno minime.
Chiodo scaccia chiodo
Nonostante tutto le app continuano ancora a “bussare alla porta”? Allora bisogna adottare la tattica del “chiodo scaccia chiodo”. Ovvero, installare sul proprio smartphone delle app che inducano (costringano) a utilizzare sempre meno il dispositivo portatile.
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BreakFree. Disponibile per iOS e Android, BreakFree permette di tenere sotto controllo l'utilizzo del cellulare in maniera semplice e intuitiva. L'applicazione tiene conto delle volte che si sblocca il dispositivo, delle app che si aprono e dei minuti spesi su ogni app. In base a questi dati assegna una “Valutazione di dipendenza” dal cellulare e, grazie a un sistema di notifiche intelligenti, aiuta a capire quando si sta esagerando. Grazie agli strumenti di gestione del telefono, inoltre, è possibile ridurre al minimo le distrazioni provenienti dal cellulare: si possono disattivare le notifiche e i suoi, disattivare la connessione dati e riagganciare automaticamente tutte le chiamate in ingresso, rispondendo con un SMS preimpostato
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App Detox. Il nome dice già tutto: disintossicante dalle applicazioni. Questa utility per Android permette di impostare regole personalizzate per impedire l'uso di ogni applicazione che si ha installata sullo smartphone. Si imposta giorno della settimana e ora di divieto e, anche volendo, sarà impossibile lanciare l'applicazione
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Moment. Disponibile solo sull'App Store, Moment agisce in background e tiene conto di quanti minuti al giorno si utilizza il melafonino. L'applicazione permette di tracciare geograficamente l'utilizzo dello smartphone, così da scoprire dove e come viene utilizzato maggiormente, e di impostare un limite massimo di utilizzo giornaliero. Nel caso in cui si stia per superare la soglia si riceveranno delle notifiche push; nel caso si ecceda con l'utilizzo del cellulare, l'applicazione lancerà un allarme sonoro per ricordare che non ci si è comportati come dovrebbe
NoPhone
Batteria infinita, nessun bisogno di aggiornamenti, resistente all'acqua, alle cadute e alla polvere. Non ha una fotocamera, né una connessione Bluetooth. Permette, però, di superare lo stress dovuto alla mancanza di contatto con lo smartphone in poco tempo. NoPhone ricorda in tutto e per tutto un cellulare: stesso peso, stessa sensazione tenendolo in mano. Come accennato, però, non ha alcuna delle funzioni basilari dei dispositivi mobili: non fa chiamate, non invia SMS, non ha nemmeno un display. Molto più semplicemente, è un antistress tecnologico (sulla scorta delle palline di gommapiuma) per tutti coloro che accusano una dipendenza grave da cellulare.