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Safer Internet Day, la giornata per navigare sicuri online

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Il Safer Internet Day, la giornata per l’utilizzo consapevole del web, si celebra il 7 febbraio: ecco i consigli degli esperti per aiutare i ragazzi a navigare in rete in maniera responsabile

bambina usa lo smartphone Shutterstock

Il Safer Internet Day è la Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete, un evento nato per focalizzare l’attenzione delle persone sui rischi e sui pericoli del web.

Si parla di un tema estremamente attuale, che corre su due binari paralleli: da una parte quello che mostra le incredibili potenzialità, che ormai tutti conoscono, di questa tecnologia. Dall’altra quello più oscuro, con tutte quelle attività illegali che hanno trovato terreno fertile in questo nuovo contesto digitale.

E a cadere sempre più spesso vittime della rete sono i bambini e i ragazzi.

Per proteggerli dai pericoli del web occorre fornire loro gli strumenti adatti per esplorare questo mondo virtuale in maniera consapevole e accorta.

Scopriamo di più al riguardo.

Safer Internet Day: le stime del MOIGE

Secondo le stime del MOIGE, il 22% dei minori passa più di 5 ore al giorno connesso in rete e, di questi, il 63% naviga senza alcuna supervisione da parte degli adulti.

Con dati del genere sono aumentati negli ultimi anni gli episodi di cyberbullismo con un incremento sostanzioso di casi rispetto al passato.

Dalle indagini è emerso anche che circa il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenza, contro il 50% per le ragazze. Si tratta di offese verbali e psicologiche, mene frequenti sembrano essere, invece, le violenze fisiche.

 Il 34% dei giovani partecipanti al sondaggio ha dichiarato di conoscere qualcuno che ha subito prepotenze di varia natura.

Questi numeri sono sintomo, anzitutto, della maggiore permanenza dei ragazzi sul web ma sono anche una conseguenza diretta dei mesi di lockdown che hanno incentivato milioni di ragazzi a vivere la loro vita dietro uno schermo.

Sono statistiche allarmanti e hanno bisogno di risposte decise da parte delle autorità e, ovviamente, da parte dei genitori che dovrebbero monitorare con più attenzione ciò che succede dietro gli schermi.

Safer Internet Day: come tutelare i più giovani dai pericoli del web

Per questo motivo gli esperti del settore hanno stilato una lista delle buone abitudini da tenere sul web per aiutare, soprattutto i più giovani, a non cadere vittima di ciò che accade in rete.

Tra i primi suggerimenti per tutelare bambini e ragazzi spicca quello di monitorare le loro abitudini di gioco online e le interazioni. 

Un consiglio importante, soprattutto vista la rapidissima crescita del gaming online per smartphone, computer e console. 

Secondo una recente statistica più dei 40% dei ragazzi tra i 10 e i 14 anni ha ammesso di parlare con persone sconosciute durante le sessioni di gioco.

Non tutti, ovviamente, rappresentano una minaccia ma i genitori dovrebbero controllare queste conversazioni, impostando filtri di protezione per i minori che consentono di parlare e di giocare solo con un determinato gruppo di utenti (quello della classe, ad esempio) limitando al massimo le interazioni con chi non fa parte di questa cerchia.

Il secondo consiglio riguarda il blocco dei pagamenti online.

La protezione dei più giovani è fondamentale ma lo è altrettanto proteggere il proprio portafogli dalle varie truffe del web.

Gli acquisti online sono diventati una consuetudine e i genitori dovrebbero limitare ai propri figli l’accesso a carte di credito o conti in banca, utilizzando misure di sicurezza aggiuntive per confermare i pagamenti, come l’uso di impronte digitali o di un PIN.

Il terzo suggerimento riguarda la protezione dei dati privati, un discorso che dovrebbe interessare qualsiasi persona navighi in rete.

Secondo alcuni dati delle Nazioni Unite, sembra che l’80% dei ragazzi ha una “presenza digitale” già prima dei due anni d’età. Una statistica che fa riflettere e solleva molti interrogativi su cosa condividono i genitori sul web, incluse foto e informazioni private.

Naturalmente occorre spiegare a tutti e non solo ai più giovani che alcune informazioni personali, come numero di telefono o indirizzo, non andrebbero mai divulgate in rete se non su siti affidabili, come quelli delle scuole, ad esempio, o quelli ministeriali. 

Il consiglio è di verificare sempre che le pagine dei ragazzi non contengano dati sensibili e che siano private e, quindi, accessibili solo a persone fidate.

Questo discorso ci porta al quarto suggerimento che riguarda le impostazioni degli account in uso. Non si parla solo delle informazioni condivise ma anche delle impostazioni della privacy relative a questi profili e tutte quelle specifiche che riguardano il benessere digitale.

Quindi: profili chiusi e ai quali non si possono inviare messaggi se non dopo l’autorizzazione di un genitore, applicazioni “bloccate” che possono essere utilizzati solo dopo il consenso di un adulto, limite dell’utilizzo dei dispositivi elettronici giornaliero, con blocchi relativi al tempo passato davanti allo schermo o allo spegnimento di questi device in determinate ore.

Infine l’ultimo suggerimento è quello di essere sempre pronti all’ascolto, cercando di captare e interpretare tutti i segnali che, implicitamente o esplicitamente, i ragazzi inviano agli adulti, provando a comprendere i loro bisogni e le loro paure.

Il web è un universo dalle grandi potenzialità, ma il rischio di finire in situazioni pericolose è altrettanto grande. Per questo c’è bisogno che gli adulti imparino ad ascoltare e a capire i più giovani, mettendoli in guardia da ciò che potrebbe accadere ma senza, ovviamente, limitare la loro libertà personale.

Per saperne di più: Sicurezza informatica, guida alla navigazione sicura sul web

A cura di Cultur-e
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