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Cos’è la ricarica wireless inversa e come funziona

Che cos’è la ricarica wireless, come funziona e come si può utilizzare per caricare i vari dispositivi compatibili. Tutto quel che c’è da sapere sull’argomento

Ricaria Wireless Inversa PixieMe/Shutterstock

Quando si parla di tecnologie per la ricarica wireless il discorso è piuttosto immediato e tutti sanno che, in estrema sintesi, con questo sistema è possibile dire addio a tutti i cavi e ricaricare i propri device, appunto, tramite un sistema wireless.

Ma quando si parla di ricarica wireless inversa (reverse wireless charging) le cose cambiano e non tutti hanno ben chiaro cosa c’è dietro questa funzionalità.

Volendo semplificare al massimo, si tratta di una caratteristica che si trova principalmente sui device premium e viene comunemente chiamata con termini come condivisione della batteria o caricamento inverso. Scopriamo di più al riguardo.

Come funziona la ricarica wireless inversa 

cuffie ricarica wireless

PixieMe/Shutterstock

La ricarica wireless è la capacità di ricaricare un dispositivo utilizzando l'induzione elettromagnetica tramite le bobine metalliche posizionate sul retro degli smartphone che, generalmente, vanno a occupare la fascia alta del mercato.

In poche parole, quindi, la ricarica wireless inversa consente al telefono di “restituire” a un altro device un certo quantitativo di energia, provvedendo dunque alla ricarica.

La ricarica wireless inversa è una tecnologia che trova posto sui device premium e che può essere utilizzata per ricaricare altri dispositivi come cuffie o smartwatch

Utilizzare questa caratteristica è molto semplice e basta posizionare smartwatch o cuffie con ricarica inversa sul retro dello smartphone e attendere pazientemente il processo di carica.

Chiaramente, affinché la cosa funzioni, entrambi i dispositivi devono avere una bobina metallica e, dunque, essere compatibili con la ricarica wireless.

Come si utilizza la ricarica wireless inversa 

Wireless Reverse Charging

Milton Buzon/Shutterstock

Nella stragrande maggioranza dei casi, la tecnologia per la ricarica wireless inversa deve essere abilitata manualmente dallo smartphone o dal tablet in questione.

Le modalità di attivazione cambiano da dispositivo a dispositivo ma, generalmente, basta andare nelle Impostazioni e fare tap sulla scheda Batteria dove, tra le altre opzioni, ci sarà anche quella relativa alla reverse wireless charging.

Generalmente la ricarica wireless inversa non è attiva di default e deve essere abilitata manualmente dalle impostazioni dello smartphone sorgente

La posizione e il nome di questa caratteristica possono variare in base al produttore del device ma, indipendentemente dal telefono utilizzato, il funzionamento è uguale per tutti: basta capovolgere il telefono e posizionare sul retro l’altro device da ricaricare (a faccia in su).

Bisogna, però, ricordare che la ricarica wireless inversa non funzionerà se la batteria del telefono sorgente (quello da utilizzare per la ricarica) scende sotto un certo livello. Il perché è anche ovvio e non avrebbe senso scaricare completamente il proprio smartphone per ricaricare un altro dispositivo.

Ricarica wireless inversa, la velocità di ricarica 

Wireless Charging

Framesira/Shutterstock

Come è ovvio che sia la ricarica wireless non ha la stessa rapidità di una ricarica via cavo, col device connesso direttamente alla rete elettrica.

Perciò, anche per la ricarica wireless inversa vale lo stesso discorso e quando si utilizza un processo del genere, è più che normale dover attendere parecchio prima di vedere un livello di carica “accettabile”.

Generalmente, la velocità di ricarica wireless inversa è limitata a 5 W, un valore davvero minimo se pensiamo che sui moderni smartphone i caricatori cablati possono arrivare in alcuni casi anche a 120 W e oltre.

A fronte di questo, bisogna dunque immaginare questo processo di ricarica come un qualcosa da utilizzare “in caso di emergenza” o come una sorta di “alimentazione di riserva” e che per ovvie ragioni non può (almeno per il momento) sostituire una classica modalità di ricarica via cavo.

La ricarica wireless inversa può essere immaginata come un sistema di emergenza, da utilizzare solo in caso di estremo bisogno e non come modalità di ricarica principale

Magari, in futuro, con lo sviluppo di nuove tecnologie la cosa sarà anche possibile, ma per adesso è decisamente impensabile.

In questo senso, perciò, la reverse wireless charging può rappresentare la soluzione ideale per cuffie o smartwatch, per ottenere un po’ di autonomia in casi estremi.

Il discorso è ben diverso se si volesse caricare un altro smartphone o un tablet con ricarica wireless inversa col rischio di scaricare entrambi i device senza ottenere alcun beneficio.

Insomma, bisogna considerare questo sistema come una “funzionalità in più”, che può fare comodo in caso di necessità impellenti ma che non può ancora diventare la nuova normalità.

Chiaramente, si tratta di una tecnologia in forte espansione e che, gradualmente, sta arrivando anche sui device di fascia intermedia; probabilmente a una diffusione più capillare di questa caratteristica e con l’arrivo sul mercato di un numero maggiore di altri dispositivi compatibili con essa, corrisponderà anche un miglioramento nelle performance ma, con buone possibilità, bisognerà attendere ancora qualche anno affinché ciò accada.

Per saperne di più: La guida completa agli smartphone

A cura di Cultur-e
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