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Cos'è la blockchain, tutto quello che devi sapere

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Criptovalute come i Bitcoin e non-fungilble token (NFT) sono il frutto di una nuova tecnologia che rivoluziona l'informatica: cos'è la blockchain e cosa c'è da sapere

blockchain

Fino a qualche anno fa parole come blockchain, Bitcoin e criptovaluta erano sconosciute alla stragrande maggioranza delle persone. Si trattava infatti di termini tecnici, utilizzati quasi soltanto dai professionisti del settore della finanza.

Il cittadino “medio” dunque non solo non aveva idea di cosa fosse la tecnologia blockchain, o, per entrare più nello specifico, di cosa fosse un blockchain wallet; ignorava addirittura buona parte delle regole alla base del mondo degli investimenti. Oggi invece il panorama è decisamente cambiato e il mondo del trading online è in espansione costante.

Secondo dati riportati da Il Sole 24 Ore, nel 2020 si contavano quasi 4 milioni di trader italiani: investitori in possesso di un conto titoli, abituati a gestire in prima persona il proprio portafoglio online.

L’analisi attestava inoltre un aumento di trader digitali quantificabile in circa il 40% rispetto all’annata precedente.

Un dato di crescita davvero impressionante, che va più o meno di pari passo con quello dei broker online: quelle piattaforme che svolgono il ruolo di intermediario e che, previa iscrizione, permettono ai trader di accedere ad asset e mercati vari ed eventuali.

Da questo punto di vista, negli ultimi anni la Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) ha certificato un aumento di oltre l’80% dei broker online autorizzati, ovvero di quelle piattaforme considerate autorevoli, sicure e sottoposte a un regime di vigilanza continua.

Non sorprende dunque che anche l’educazione a tema finanziario sia mediamente cresciuta e che, ogni giorno, investitori più o meno esperti cerchino informazioni per migliorare e aggiornare le proprie competenze. Questo vuol dire, ad esempio, effettuare ricerche di base, come “trading online significato”.

Ma vuole anche dire entrare nel merito degli strumenti finanziari o delle tecnologie del momento e quindi effettuare ricerche quali: “blockchain info”, “blockchain significato”, “blockchain cos’è”, “blockchain definizione” e via dicendo.

Anche perché, in molti casi, parlare di blockchain significa parlare di criptovalute: uno degli asset più desiderati in assoluto in questo momento storico. Le ragioni del successo di criptovalute quali il sopracitato Bitcoin, Ripple o Ethereum sono molteplici.

Volendo riassumere (e, in un certo senso, semplificare) si può però affermare che le crypto sono uno dei beni più volatili di tutto il trading online: un bene il cui valore può aumentare in maniera esponenziale e a tempo di record. Ebbene, proprio le criptovalute sono un asset che fonda la sua esistenza sulla blockchain.

Detto questo, il termine “blockchain” chiama in causa una tecnologia, o meglio, un insieme di tecnologie con possibilità che vanno ben oltre la semplice creazione di valute digitali. La blockchain sta infatti contribuendo a rendere possibile l’inizio di un processo potenzialmente irreversibile: un processo capace di cambiare una volta per tutte diverse regole fondamentali del mondo delle transazioni finanziarie in rete.

Anche grazie alla blockchain infatti, si è iniziato a parlare in maniera concreta di finanza decentralizzata: un sistema che prevede l’eliminazione di intermediari quali i broker, gli exchange o le banche.

  • 0. Come funziona la blockchain

    blockchain

    Prima di entrare nel merito delle applicazioni e degli investimenti relativi alla blockchain, sarà utile chiarire innanzitutto la blockchain cos’è: fornire dunque qualche indicazione in merito alle sue caratteristiche principali e al suo funzionamento.

    Da un punto di vista strettamente tecnico, la blockchain è un registro digitale che consente di raggruppare le voci in “blocchi”. Blocchi capaci di ospitare un contenuto che, una volta stabilito, non può venire né modificato né eliminato, senza invalidare il processo nella sua interezza.

    La blockchain permette inoltre di scambiare beni di diversa natura tramite la rete: può trattarsi di asset con un’esistenza fisica (immobili, valuta, terreni ecc.), ma può anche trattarsi di asset intangibili (brevetti, proprietà intellettuale, copyright ecc.). Infine, volendo parlare di “blockchain info” applicate alla finanza, si inizierà col dire che la tecnologia blockchain nasce con l’obiettivo di semplificare i processi di registrazione delle transazioni e i processi di tracciabilità dei beni all’interno di una rete commerciale.

    Esistono quindi tante diverse applicazioni della blockchain.

    Definizione formale a parte, questo insieme di tecnologie consente di rintracciare in maniera inequivocabile e di scambiare in maniera sicura tante diverse tipologie di bene. Ma non solo: proprio grazie alla blockchain, la trasmissione di dati, beni o informazioni diventa molto più rapida e molto più accurata.

    Infatti i registri, oltre a essere immutabili, risultano accessibili soltanto a membri autorizzati: un presupposto che rende la blockchain tanto affidabile quanto efficiente. Si consideri in tal senso che una rete blockchain non permette soltanto di tracciare ordini, tracciare pagamenti o registrare account. Nella rete blockchain è possibile visionare tutti dettagli di ogni singola transazione end-to-end

    La prima idea di blockchain è stata presentata al mondo nel 2008 da un inventore sconosciuto, noto soltanto con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. Nakamoto teorizzò la blockchain pensandola come registro delle transazioni della valuta digitale a cui stava lavorando: nel 2009 infatti, Nakamoto avrebbe lanciato sul mercato Bitcoin, la prima criptovaluta di tutti i tempi. Da allora, la storia della blockchain e quella delle crypto è andata grosso modo di pari passo.

    È stata proprio la creazione di un registro digitale aperto, distribuito e capace di memorizzare transazioni in modo sicuro e permanente, a rendere possibile il successo globale della criptovaluta. Resta però molto importante non confondere tra loro blockchain, Bitcoin e crypto varie ed eventuali.

    Da una parte infatti parliamo di un sistema caratterizzato da vantaggi e applicazioni molteplici. Dall’altra parliamo di una valuta digitale, protetta dalla crittografia, che utilizza tecnologie di tipo peer-to-peer e che, di solito, ricorre proprio alla blockchain come database delle transazioni finanziarie.

  • 1. Benefici della blockchain

    blockchain

    Si è già spiegato come la parola blockchain abbia un significato tutt’altro che univoco. Questa tecnologia costruisce infatti un registro condiviso in cui le transazioni vengono registrate come singoli blocchi dati. Dunque, ogni volta che un asset (tangibile o meno) si muove, viene registrato un blocco dati contenente le informazioni più svariate: in cosa consiste l’asset, chi lo ha acquistato, quando lo ha acquistato e via dicendo.

    D’altronde la blockchain, per definizione, è proprio una “catena di blocchi”: ogni blocco contiene i dati relativi a una transazione e ogni blocco è collegato sia a quello che lo precede che a quello che lo segue. Questo sistema a “incastro” aiuta a capire sia la blockchain cos’è, sia perché è così sicura: è infatti proprio l’aggiunta di singoli blocchi a rafforzare, di volta in volta, la verifica di tutti i blocchi precedenti.

    Questo vuol dire rafforzare la verifica dell’intera blockchain, che, tra l’altro, è per sua natura immutabile e quindi a prova di manomissione.

    Esistono però molti altri benefici legati alla diffusione e alla crescita della tecnologia blockchain. Ad esempio, lo sviluppo di transazioni sicure, a disposizione dei soli membri partecipanti, può portare a un aumento considerevole della fiducia di chi investe.

    I partecipanti infatti ricevono dati accurati, tempestivi e altamente confidenziali, ogni volta che lo desiderano. Questa fiducia si traduce in sicurezza, considerato che (come già affermato in precedenza), la blockchain è tecnicamente immutabile.

    Le transazioni convalidate infatti non possono venire eliminate né modificate da nessuno: neanche da un eventuale amministratore del sistema. I record della blockchain restano immutabili persino nel caso in cui un determinato blocco contenga un errore.

    Anche in questa circostanza infatti, l’unica opzione disponibile consiste nell’aggiungere una nuova transazione atta a correggere l’errore di cui sopra: dopodiché, entrambe le transazioni rimarranno comunque visibili e immodificabili.

    Diffondere blockchain info in merito ai benefici, attuali e futuribili, di questa tecnologia significa inoltre ricordare quanto questa tipologia di registri distribuiti sia efficiente. In tal senso, si può iniziare col dire che l’esistenza di un registro condiviso tra membri rende inutili le riconciliazioni di record.

    A ciò si aggiunga che è possibile accelerare ulteriormente tutte le transazioni della catena, memorizzando al suo interno set di regole e contratti intelligenti che poi saranno eseguiti in maniera del tutto automatica.

    Ultimo, ma non ultimo, lo sviluppo della blockchain si sta rivelando ogni giorno più decisivo per la crescita della finanza decentralizzata. La finanza decentralizzata, spesso descritta con l’acronimo DeFi, è una specie di ecosistema di protocolli finanziari, in cui però l’organizzazione di servizi non presuppone l’esistenza di gerarchie. Le transazioni vengono infatti portate avanti attraverso automatismi e dunque non hanno bisogno di interventi esterni.

    In tal senso, proprio i contratti intelligenti su blockchain permetteranno pian piano di eliminare il bisogno di parti terze nelle transazioni: intermediari centrali come, ad esempio, i broker, gli exchange o persino le banche.

    Inoltre, nei loro sviluppi più rosei, le piattaforme DeFi sono/saranno in grado di diventare indipendenti persino dai loro sviluppatori: in questo caso ci si troverebbe di fronte a degli ecosistemi governati direttamente dalle loro comunità di utenti, in cui il potere del singolo deriverebbe dalla quantità di token presenti all’interno del suo blockchain wallet.

  • 2. Applicazione della blockchain

    blockchain

    Non a caso, una delle prime applicazioni della blockchain è stata proprio quella legata alla circolazione di criptovalute e token: due asset digitali che spesso vengono confusi, ma che, in effetti, presentano caratteristiche abbastanza distinte. Una criptovaluta è una valuta digitale, o meglio, una rappresentazione digitale di valore che è basata sulla crittografia.

    La crittografia, a sua volta, è un insieme di metodi capaci di rendere un determinato messaggio non comprensibile a chiunque non sia autorizzato a leggerlo. La criptovaluta è dunque una specie di valuta nascosta, che non ha alcun tipo di corrispettivo fisico e che può essere acquistata soltanto attraverso canali telematici quali i broker online.

    Le criptovalute sfruttano la blockchain come database per le transazioni finanziarie pubbliche e utilizzano tecnologie peer-to-peer per eseguire programmi con funzione blockchain wallet su computer potenzialmente distribuiti in tutto il mondo. Detto questo, la cosa più importante da sottolineare quando si parla di criptovalute è che, al momento, non esistono autorità centrali che le controllino.

    Il particolare sistema di attribuzione di valore delle crypto fa sì che la loro quotazione dipenda soprattutto dalla legge della domanda e dell’offerta: dunque, più gli utenti si dimostrano interessati verso Bitcoin, Ripple e soci, più il loro valore può continuare a crescere.

    Come anticipato in precedenza, la prima criptovaluta basata su blockchain è stata Bitcoin: un bene lanciato nel mercato nel 2009 da un inventore anonimo, che avrebbe letteralmente rivoluzionato il mondo del trading online.

    Da allora, col passare degli anni, sono nate tante diverse crypto e alcune di esse sono state in grado di ampliare notevolmente il ventaglio di servizi a disposizione dell’utente. Si pensi, in tal senso all’evoluzione che c’è stata tra il lancio del sopracitato Bitcoin e quello del più recente Ethereum.

    Bitcoin è un sistema di pagamento internazionale: una riserva di valore altamente volatile, che utilizza un database distribuito tra nodi di reti; che sfrutta la crittografia per gestire alcuni aspetti fondamentali e che determina il proprio valore tramite la leva della domanda e dell’offerta.

    Ethereum invece è una piattaforma blockchain decentralizzata: una rete che permette la creazione di contratti intelligenti, da utilizzare per le operazioni più disparate. Gli smart contracts di Ethereum possono infatti venire utilizzati nell’ambito della registrazione di domini, ma anche in quello dei mercati finanziari, in quello della proprietà intellettuale e persino in quello dei sistemi elettorali.

    Le diverse applicazioni che contraddistinguono blockchain, Bitcoin e le varie crypto attualmente in circolazione aiutano a capire meglio la differenza esistente tra la valuta digitale e i sopracitati “token”. In linea generale, i token sono degli strumenti utilizzati nell’ambito dell’autenticazione: di solito si tratta di dispositivi elettronici portatili, che generano codici di tipologia pseudocasuale a intervalli regolari.

    Se si parla di blockchain o blockchain wallet, i token sono invece paragonabili a dei gettoni virtuali: delle rappresentazioni di un bene digitale (nel nostro caso, la criptovaluta), che possono venire utilizzate per acquistare beni e servizi di varia natura.

    Lo sviluppo della blockchain e delle sue diverse applicazioni ha poi portato alla distinzione tra almeno due macro-categorie di token. Da una parte troviamo i token fungibili: gettoni virtuali intercambiabili, che possono venire considerati la moneta o, in alternativa, la “benzina” che alimenta le varie criptovalute.

    Dall’altra troviamo i cosiddetti NFTS, ovvero i token non fungibili: beni che rappresentano una proprietà digitale su blockchain e che però non sono in alcun modo intercambiabili. Ogni NFTS ha caratteristiche uniche e non riproducibili: da questo punto di vista dunque, avere uno o più token NFTS nel proprio blockchain wallet significa possedere dei beni molto più simili a un’opera d’arte che a una moneta virtuale.

    Per approfondimento: NFT, cosa sono e come funzionano

    Per approfondimento: Come creare un NFT passo dopo passo

  • 3. Investire con la blockchain

    blockchain

    Chiunque voglia imparare a investire con la blockchain deve innanzitutto capire quale tipo di strada voglia effettivamente percorrere. Fare trading con la blockchain può infatti portare a tante diverse tipologie di operazione. Una su tutte, il trading legato alle varie criptovalute che sfruttano reti e registri decentralizzati.

    Ciò vuol dire fare trading con valute digitali storiche quali Bitcoin, Ripple ed Ethereum, o magari con i più recenti meme token: delle particolari crypto che alimentano il proprio valore grazie alla viralità di meme distribuiti all’interno di community digitali.

    Per investire con le criptovalute è sufficiente iscriversi a un broker online pensato per il crypto-trading: una piattaforma che consentirà diverse opportunità di investimento legate alle diverse valute digitali.

    Indicato il sito di trading più adatto alle proprie esigenze, si procederà alla creazione del proprio blockchain wallet: un portafoglio dotato di chiave privata, che permette all’investitore di accedere ai suoi contenuti.

    In alternativa, è possibile investire sulla blockchain facendo trading con le azioni di aziende legate alla produzione e/o allo sviluppo di questo genere di tecnologia. Questo potrebbe portare, ad esempio, a investire in società come Nvidia e Texas Instruments, che producono rispettivamente hardware e dispositivi a semiconduttori.

    Infine, investire sulla tecnologia blockchain può significare finanziare l’avvio di una nuova catena di blocchi: un nuovo registro condiviso, che potrebbe ospitare al suo interno le transazioni più disparete.

    A ciò si aggiunga che, a prescindere dalla tipologia di investimento prediletto, è possibile optare per differenti modalità di trading sulla blockchain: si va infatti dalla compravendita diretta di token alla partecipazione ad attività di crowdfunding e all’ingresso nei cosiddetti Exchange-traded funds (anche noti con l’acronimo ETF).

    Gli ETF sono dei fondi di investimento a responsabilità limitata che vengono “riforniti” attraverso partecipazioni azionarie da parte dei soci. Dunque per alimentare un ETF non si immettono soldi: si acquistano azioni, che potranno chiaramente sia aumentare che diminuire la propria quotazione.

    Per approfondimento: Cosa sono le criptovalute

  • 4. Il futuro della blockchain

    blockchain

    Come visto, la parola blockchain ha un significato davvero ricco di sfaccettature: questo genere di tecnologia si presta infatti a tante diverse interpretazioni e, non a caso, sta portando ad applicazioni non necessariamente simili tra loro. Appare dunque evidente quanto sia difficile fare previsioni in merito al futuro di blockchain, Bitcoin e via dicendo.

    Anche in questo caso però è possibile per lo meno distinguere tra diversi modi di intendere il futuro della blockchain.

    Da una parte infatti troviamo tutte le possibili prestazioni derivanti dalla tecnologia attualmente disponibile. È il caso delle criptovalute sempre più performanti, così come è il caso dei meme token e dei non fungible token: beni e servizi che si fondano sulla blockchain e che stanno rendendo la finanza decentralizzata una realtà sempre più forte e diffusa.

    Dall’altra è possibile parlare di futuro della blockchain in termini di rapporto tra queste tecnologie e il mondo economico e politico. In tal senso, negli ultimi mesi hanno fatto scalpore le decisioni di due nazioni quali El Salvador e Cina, che si stanno muovendo in maniera diametralmente opposta nei confronti di Bitcoin.

    El Salvador ha reso la crypto più famosa del mondo una forma di moneta a corso legale, annunciando addirittura il lancio di un’obbligazione Bitcoin. La Cina ha invece annunciato un vero e proprio bando verso il Bitcoin, ma sembra invece intenzionata a sviluppare un’industria nazionale dei token non fungibili. Due storie che aiutano a immaginare quante siano le possibilità esistenti per il futuro della blockchain.

     

    Blockchain e gestione documentale, come funziona e vantaggi

    persona che gestisce documenti online

    Il livello di sicurezza garantito dalla blockchain rende questo insieme di tecnologie potenzialmente perfette per la cosiddetta “gestione documentale”. Il termine rimanda a procedure differenti, tutte legate alla conservazione e all’archiviazione di documenti. 

    Parlare di gestione documentale significa parlare di utilizzabilità di un documento, ma anche di identificabilità univoca, di reperibilità e soprattutto di integrità. Infatti uno dei maggiori problemi legati alla conservazione dei documenti è quello della loro deperibilità col passare del tempo.

    L’immodificabilità delle informazioni contenute all’interno dei blocchi è uno dei principi cardine della blockchain. Ecco quindi spiegato come mai i registri digitali sono potenzialmente perfetti per venire utilizzati nell’ambito deldocument management.

    Grazie alla blockchain sarebbe possibile garantire la durevolezza nel tempo dei documenti digitali, la loro rintracciabilità e ovviamente la loro identificabilità univoca. Va inoltre considerato come un approccio digitale alla gestione documentale digitale abbia evidenti vantaggi in termini di sostenibilità

    La blockchain permette di garantire l’identificazione, ma anche la reperibilità e l’integrità nel tempo dei documenti digitali

    Una delle tecnologie blockchain più avanzate di document management sono le cassette digitali. Prodotti specifici, che garantiscono un livello di sicurezza elevatissimo, rendendo la contraffazione praticamente impossibile.

    Le cassette digitali garantiscono la validità legale di tutti i documenti presenti al loro interno. Ogni file infatti viene dotato di un due sigilli: uno di identificazione digitale e uno di marca temporale.

    Il sigillo di identificazione digitale consente di attribuire la paternità del documento in maniera univoca. Il sigillo di marca temporale serve invece a garantire l’esistenza del singolo documento in un singolo momento temporale.

    Le cassette digitali sono una soluzione ideale per tutti coloro che debbano mettere al sicuro documenti sensibili. Anche perché, purtroppo, quasi la metà delle aziende vittima di perdita o furto di dati finisce per chiudere.

    Per approfondimento: Blockchain e gestione documentale, come funziona e vantaggi

  • 5. Cos'è il Web 3.0

    Web 3.0

    Il concetto di web 3.0 è di difficile definizione. Questa parola viene utilizzata per fare riferimento a tecnologie anche molto lontane tra loro: dall’intelligenza artificiale alla costruzione di pagine online sempre più interconnesse.

    Il web 3.0 è l’ultimo step (ad oggi) di un processo di evoluzione iniziato già a partire dai primi anni ’60. Era il 1962 quando venne pubblicato il primo documento scientifico che parlava espressamente della possibilità di sviluppare una rete mondiale di computer

    Per arrivare alla nascita del web come lo intendiamo oggi si sarebbero dovuti aspettare più di trent’anni. Le tecnologie che avrebbero costituito lo scheletro del World Wide Web sarebbero state rese pubbliche dal CERN soltanto nel 1993.

    In prima istanza Internet venne concepito come luogo di scambio di informazioni tra personale selezionato: rappresentanti dei diversi governi e membri della comunità scientifica. Le cose cambiarono drasticamente con la diffusione sempre più capillare di computer nelle case degli utenti. 

    Il web 1.0 è stato quello dell’interazione passiva, mentre il web 2.0 ha permesso all’utente di creare contenuti inediti

    Si arriva così al web 1.0: quello dei siti con contenuti statici, concettualmente simili alle pagine di un documento cartaceo o di un foglio di Word. Il web 1.0 è quello in cui l’utente interagisce passivamente con il contenuto, anche nel caso in cui si tratti di un’immagine o di un video.

    Il web 2.0 è invece altamente dinamico: l’utente diventa parte attiva della rete e acquista la possibilità di generare contenuti autonomamente. Il cosiddetto “User Generated Content” riguarda tanto i social network, quanto le pagine wiki e podcast. 

    Infine il web 3.0, che rappresenta un po’ il presente e un po’ i tanti possibili futuri di Internet. Ad oggi infatti il web 3.0 è soprattutto una serie di sfide. Una di queste consiste nel trasformare tutto il web in un database globale condiviso.

    Un altro obiettivo del web 3.0 è sviluppare una rete semantica: un Internet in cui le singole pagine e i singoli contenuti saranno tutti collegati tra loro grazie a keyword specifiche.

    Per approfondimentoWeb 3.0, cosa sappiamo sul prossimo stadio evolutivo della rete

  • 6. La blockchain per controllare foto false sul web

    foto falsa sul web

    La blockchain è nota soprattutto per la sua capacità di raccogliere informazioni legate al mondo delle transazioni finanziarie. I registri digitali però possono venire utilizzati in tanti altri modi: possono creare legami di fiducia tra gli utenti e possono garantire l’origine e la proprietà di un contenuto.

    Proprio queste applicazioni della catena di blocchi hanno portato alla nascita di alcuneblockchain app, tra cui Truepic: un software mobile che si pone l’obiettivo di restaurare la fiducia degli utenti nella rete.

    Per farlo Truepic si occupa di verificare l’autenticità delle foto scattate con lo smartphone. Analizza la loro data e il loro luogo di creazione e certifica il loro proprietario. Riesce persino a individuare eventuali interventi di modifica o di contraffazione.

    Secondo i suoi sviluppatori, Truepic è in grado di dare un piccolo, grande contributo alla lotta alle fake news. In effetti il materiale fotografico svolge un ruolo chiave nella circolazione di informazioni. Una app che riesca a garantirlo si rivelerebbe quindi molto preziosa per gli internauti.

    Truepic è una blockchain app in grado di certificare la provenienza e la proprietà delle foto digitali

    Detto questo, gli ambiti d’uso di una blockchain app in grado di controllare le foto false sul web sono davvero molteplici: si va dall’analisi degli appartamenti su AirBnb a quella degli annunci su eBay. Per non parlare poi della contraffazione che circola sulle app di dating tipo Tinder

    Proprio le recensioni su Tinder forniscono un interessante spunto di riflessione: gli utenti sono stufi di foto false. Sono preoccupati dalla possibilità di parlare con qualcuno che non corrisponda alla sua immagine profilo. 

    Grazie a una blockchain app questo tipo di pericolo potrebbe essere scampato con un semplicissimo controllo. Allo stesso modo, il servizio fornito da Truepic permette di controllare la veridicità delle immagini presenti nelle varie piattaforme online.

    Nel caso degli appartamenti di Airbnb, un software di questo tipo potrebbe aiutare a capire quando sia stata effettivamente scattata la foto: un’indicazione utile per conoscere meglio lo stato del locale in visione.

    Truepic si rivela molto utile anche nell’analisi degli annunci su eBay: un ottimo metodo per verificare il materiale fotografico e per tutelarsi da possibili situazioni sgradite.

    Per approfondimento: Come usare la blockchain per controllare foto false online

  • 7. Come utilizzare Truepic per controllare fake news e foto contraffatte

    intercettazione di una foto falsa

    Truepic è un particolare esempio di blockchain app che potrebbe riuscire a dare un serio contributo alla lotta alle fake news. Si tratta di un insieme di software che consentono di controllare l’autenticità di un’immagine.

    Il servizio offerto da Truepic attualmente si distingue in due diverse app: da una parte Truepic Vision, dall’altra Truepic Lens. In entrambi i casi i programmi permettono di conoscere diverse informazioni relative a un contenuto fotografico.

    Gli ambiti d’uso di Truepic sono molteplici: c’è chi la utilizza per studiare le condizioni degli appartamenti su Airbnb. C’è chi la sfrutta per analizzare eventuali modifiche sulle foto degli annunci di eBay

    C’è persino chi se ne serve all’interno delle app di dating: un mondo in cui la credibilità di un’immagine diventa semplicemente fondamentale. Diverse recensioni di Tinder hanno evidenziato il problema della contraffazione. Le soluzioni sviluppate da Truepic possono aiutare a certificare la provenienza di una foto profilo e, di conseguenza, la sincerità di un utente. 

    Truepic Vision studia i metadati di una foto, mentre Truepic Lens permette di realizzare e inviare immagini certificate

    Per installare Truepic Vision e Truepic Lens è possibile visitare il sito ufficiale Truepic.com. Da qui sarà possibile compilare un form lasciando alcuni dati personali, in modo da venire ricontattati al più presto.

    Truepic Vision è una app che verifica la provenienza di un’immagine analizzando i suoi metadati. Secondo gli sviluppatori Truepic Vision è in grado di fare risparmiare moltissimo tempo a tutti coloro che si occupano di analisi.

    Truepic Lens è un tool di verifica: uno strumento in grado di integrarsi con la fotocamera di un device esterno. Con Truepic Lens è possibile registrare informazioni all’interno di una foto, in modo da fare circolare immagini certificate e sicure. 

    I software di Truepic sembrano in grado di rivoluzionare il modo in cui l’utente si approccia a una foto. Non a caso sono stati inseriti da TIME Magazine tra le migliori invenzioni del 2020.

    Per approfondimento: Come utilizzare Truepic per controllare fake news e foto contraffatte

  • 8. Blockchain: sidechain e canali di pagamento

    Blockchain sidechain

    La blockchain presenta numerosi vantaggi, ma anche qualche problema: specie quando si parla di scalabilità. Le tecnologie ideate da Satoshi Nakamoto hanno dimostrato dei limiti proprio nella capacità di gestione di più transazioni contemporanee.

    Per questo, gli sviluppatori hanno via via iniziato a pensare altre soluzioni: nuovi sistemi e tecnologie che permettessero le transazioni tra utenti, mantenendo la blockchain sufficientemente “leggera”. 

    Una di queste soluzioni è rappresentata dalle sidechaincatene laterali, che si collegano alla blockchain madre tramite ancoraggi specifici. La sidechain è anche nota come catena figlia ed è tecnicamente separata dal registro di blocchi principale.

    Al tempo stesso la sidechain permette comunque l'intercambiabilità di dati e risorse con la blockchain madre. Gli asset possono quindi muoversi liberamente da una catena all’altra. 

    Il principale vantaggio della sidechain è che consente di risparmiare molto tempo. I suoi pagamenti non sono vincolati alle stesse regole della catena principale e non hanno bisogno di una Proof of Work

    Un’altra valida alternativa alle transazioni tramite catene di blocchi sono i cosiddetti canali di pagamento: strumento che nasce con l’obiettivo di migliorare la scalabilità della blockchain.

    Come le sidechain, anche i canali di pagamenti portano a transazioni al di fuori di una catena madre, in modo da non appesantirla troppo. I canali di pagamento però possono funzionare in maniera corretta anche senza essere collegati a una blockchain separata.

    In questo caso ricorrono agli smart contract: le transazioni avvengono soltanto grazie a un accordo tra i partecipanti, imposto tramite software. Dunque basta che due utenti posseggano un indirizzo multisignature.

    Grazie ai canali di pagamento le parti potranno depositare, spendere o spostare i fondi senza dovere pubblicare alcun tipo di informazione all’interno dei registri della blockchain.

    Per saperne di più: Blockchain, sidechain e canali a pagamento

  • 9. Tutte le applicazioni della Blockchain: non solo criptovalute

    criptovalute

    La blockchain ad oggi viene utilizzata soprattutto nell’ambito della finanza. È alla base di tante criptovalute differenti ed è considerata una delle innovazioni più importanti del trading online contemporaneo. 

    Questo insieme di tecnologie però presenta numerose possibilità d’uso. Si va dall’applicazione nella logistica a quella più specifica in una catena di distribuzione; dal suo uso nella musica online a quello nel voto elettronico.

    La blockchain garantisce un livello di sicurezza elevatissimo: tutte le informazioni al suo interno sono immodificabili e incancellabili. Ogni transazione resta registrata fino a che la blockchain stessa resta attiva.

    Per questo, potrebbe essere particolarmente vantaggioso utilizzarla per registrare i diversi passaggi merce all’interno di una qualsiasi catena di distribuzione: i vari trasferimenti di prodotto tra produttore, distributore e rivenditore. 

    La logistica è però soltanto uno dei settori che potrebbe beneficiare di un’integrazione con la blockchain. Il suo sistema di controllo e di conferma delle informazioni sembra perfetto per garantire la regolarità del voto online

    La blockchain potrebbe garantire votazioni online sicure, snellire i processi logistici, persino rivoluzionare il mondo della musica online

    Un’altra caratteristica fondamentale della blockchain è la sua natura decentralizzata e priva di gerarchie: i registri digitali sono condivisi tra migliaia di computer e non prevedono ruoli superiori ad altri. 

    Le transazioni con la blockchain inoltre non hanno bisogno di intermediari. Un aspetto che potrebbe favorire il suo sviluppo all’interno del settore della musica online.

    Un servizio di musica online costruito sulla blockchain potrebbe ridurre il numero di parti coinvolge, finendo col generare maggiori introiti per gli artisti. Si consideri poi che il tema del guadagno nella musica online è particolarmente spinoso. 

    Diverse personalità di spicco del settore si sono scagliate contro i vari servizi, lamentando condizioni sfavorevoli: da Neil Young a Joni Mitchel contro Spotify, a Taylor Swift e Paul McCartney contro YouTube.

    Per saperne di più: Blockchain, le applicazioni oltre le criptovalute

  • 10. Vantaggi e pericoli della blockchain nella PA

    app di spid

    Diversi paesi del mondo stanno sperimentando l’utilizzo di tecnologie blockchain all’interno della Pubblica Amministrazione. D'altronde i registri digitali hanno tutte le caratteristiche necessarie per integrarsi con sistemi di gestione di dati sensibili.

    Per fare degli esempi italiani è possibile pensare al PRA, allo SPID, ma anche al catasto elettronico. In tutti questi casi si parla di sistemi che devono gestire e archiviare una quantità davvero impressionante di informazioni private e preziose.

    La blockchain ha tutto quello che serve per migliorare il livello di sicurezza di documenti così importanti. Può essere utilizzata per tenere sotto controllo il traffico di dati ed è ogni informazione registrata in uno dei suoi blocchi è praticamente incancellabile e immodificabile

    La blockchain è quindi perfettamente in grado di proteggere dati, ma non solo. È pensata anche per certificare e garantire la provenienza delle informazioni al suo interno. 

    Applicare la blockchain al catasto elettronico o al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) permetterebbe di ridurre quasi a zero i rischi: di perdita di dati, di loro manomissione e di reati in generale.

    La blockchain sembra perfetta per gestire i dati sensibili della Pubblica Amministrazione: dal catasto al PRA, passando per lo SPID

    Non a caso anche l’Italia ha iniziato ormai da tempo le prime sperimentazioni con i registri di blocchi. Per restare in tema PA (Pubblica Amministrazione), le prime iniziative risalgono al 2016.

    Un esperimento più recente è quello della regione Lombardia, che sta provando a integrare le possibilità della blockchain con lo SPID: il Sistema Pubblico di Identità Digitale che permette al cittadino di accedere ai vari servizi della PA. 

    Insomma, i vantaggi di una blockchain applicata alla Pubblica Amministrazione sono molteplici. Allo stesso tempo è importante prestare massima attenzione a almeno due ostacoli.

    Il primo ha a che vedere con la protezione dei computer che tengono in piedi il registro digitale: per garantire l’operatività della blockchain, è necessario tenere i nodi connessi e al riparo da possibili blackout. 

    Il secondo ostacolo è di natura legale e riguarda l’uniformità. Per potere applicare la blockchain al mondo della PA sarà innanzitutto necessario presentare delle leggi europee: sia in termini di tracciabilità che di tutela della privacy. 

A cura di Cultur-e
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