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CPU Boost: cos’è e quando attivarlo

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Il CPU boost è una tecnologia di potenziamento, che ridimensiona dinamicamente la frequenza o la tensione per aumentare la velocità di clock di un processore

CPU Shutterstock

Il CPU boost, o potenziamento della CPU, è una tecnologia pensata per alzare le prestazioni di un processore in determinati momenti chiave. Uno switch di velocità di calcolo, che viene gestito autonomamente dai dispositivi più moderni. 

Esistono diverse tipologie di CPU boost, che chiamano in causa il ridimensionamento dinamico della frequenza, quello della tensione o entrambi.

L’utente ha modo di disattivare manualmente il CPU boost. Ma di solito è consigliabile optare per un’impostazione predefinita, come ad esempio il risparmio energetico

A cosa serve il CPU boost

Il CPU boost è un vero e proprio sistema di potenziamento della CPU: il processore, o unità di elaborazione centrale, di un computer. Una componente alla base della stragrande maggioranza delle funzionalità del dispositivo.

Il CPU boost attiva un ridimensionamento dinamico delle frequenze, con l’obiettivo di aumentare la cosiddetta velocità di clock: la frequenza con cui la CPU genera gli impulsi che danno il là alla sincronizzazione delle operazioni e le funzionalità di cui sopra. 

Il CPU boost per attivarsi correttamente ha bisogno che si verifichino due condizioni diverse contemporaneamente. Da una parte l’attivazione di un programma che ha bisogno di maggiore velocità di clock. Dall’altra la presenza di una temperatura non troppo elevata

Il CPU boost può essere considerato come una specie di opposto della tecnologia di risparmio energetico. Con quest’ultima infatti la velocità o frequenza di clock del dispositivo viene diminuita più o meno sensibilmente. 

Esistono diverse tecnologie di CPU boost, spesso legate a marchi registrati. È il caso ad esempio di AMD Precision Boost/Core Performance Boost. O di Intel Turbo Boost.

In entrambi i casi può capitare che il ridimensionamento dinamico delle frequenze si attivi assieme al ridimensionamento dinamico della tensione. In questo caso spesso si parla di DVFS: un acronimo che sta a indicare il ridimensionamento dinamico sia della tensione che della frequenza. 

Quando attivare il CPU boost

Il CPU boost viene gestito in maniera automatica dalla stragrande maggioranza dei dispositivi moderni. In modo che il processore diventi più performante soltanto quando ce n'è davvero bisogno

Ma in certe circostanze potrebbe essere utile imparare come disattivare questa tecnologia di potenziamento. Ad esempio nel caso in cui si voglia preservare la durata della batteria del dispositivo. 

Ma anche nel caso in cui si preveda di non utilizzare alcun tipo di software particolarmente impegnativo. E in questo caso rimuovere il CPU boost potrebbe addirittura portare a prestazioni migliori. 

Allo stesso tempo va sottolineato che spesso gli sviluppatori consigliano agli utenti di non intervenire manualmente sulle impostazioni del CPU boost. È il caso di Intel, che suggerisce la disattivazione soltanto in caso di benchmark o risoluzione di problematiche

Anche perché ormai esistono diverse tipologie di prestazione a disposizione dell’utente. Si pensi in tal senso alla sopracitata impostazione di risparmio energetico, che permette di ottenere un effetto molto simile alla disattivazione del CPU boost

Per saperne di più: Il computer: come è fatto, come funziona, come migliorarlo

A cura di Cultur-e
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