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Con l’AI, Spotify clona la voce dei podcaster nelle traduzioni

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Spotify sfrutterà l'intelligenza artificiale di Whisper, tool per la sintesi vocale di OpenAI, per clonare le voci dei podcaster e tradurle in altre lingue

Spotify Chepko Danil Vitalevich / Shutterstock.com

Anche Spotify, la piattaforma di streaming audio leader a livello mondiale, ha deciso di sfruttare la potenza dell'intelligenza artificiale generativa per migliorare l'esperienza di podcasting. 

La nuova funzione "Voice Translation for podcasts”, basata sulla tecnologia di sintesi vocale di OpenAI, consente la traduzione degli episodi in più lingue preservando le voci originali dei podcaster.

Questo approccio innovativo promette di fornire agli ascoltatori un’esperienza più autentica e coinvolgente, che suona più naturale rispetto al doppiaggio tradizionale.

Un'esperienza di podcasting multilingue

Immagina di sintonizzarti sul tuo podcast preferito, solo per scoprire che ora è disponibile nella tua lingua madre, o in una lingua che hai sempre desiderato imparare. La nuova funzione di traduzione vocale di Spotify rende tutto questo una realtà. 

Utilizzando Whisper, il tool di sintesi vocale di OpenAI, che oltre a tradurre in una lingua diversa può clonare la voce di chi parla dopo aver ascoltato solo pochi secondi di audio, Spotify può ora offrire gli episodi dei podcast in varie lingue pur mantenendo le caratteristiche vocali distintive degli speaker originali. Uno sviluppo che va oltre il doppiaggio tradizionale, garantendo che l'essenza e la personalità del podcast rimangano intatte.

Come spiega la società, per il progetto pilota ha lavorato a stretto contatto con i podcaster Dax Shepard, Monica Padman, Lex Fridman, Bill Simmons e Steven Bartlett con l’obiettivo di generare traduzioni vocali in lingue come spagnolo, francese e tedesco.

Per un elenco completo dei programmi tradotti disponibili, gli utenti possono esplorare il Voice Translation hub all'interno dell'app Spotify, con ulteriori programmi in arrivo nelle prossime settimane e mesi.

Le opportunità per i creatori di contenuti

Con circa 100 milioni di persone che si sintonizzano regolarmente sui podcast di Spotify, questa nuova funzionalità di traduzione vocale basata sull'AI rappresenta un'opportunità significativa per i creatori di contenuti.

I podcast possono ora attingere a nuovi ed enormi mercati. Il potenziale per milioni di ascolti aggiuntivi e un pubblico internazionale è una prospettiva allettante per i podcaster che cercano di ampliare la propria portata.

Sebbene la funzionalità "Voice Translation for podcasts” di Spotify sia senza dubbio innovativa, il suo successo dipenderà dalla capacità di catturare accuratamente le sfumature del dialogo originale. La traduzione può essere un compito complesso, in cui contesto, tono e riferimenti culturali giocano un ruolo cruciale. 

La tecnologia dovrà essere in grado di replicare fedelmente questi elementi, garantendo che gli ascoltatori in diverse lingue possano comunque apprezzare appieno l’essenza del contenuto.

Forse un’altra battuta d’arresto per i doppiatori

Questo sviluppo nella tecnologia di clonazione della voce non solo trasforma il panorama del podcasting, ma solleva interrogativi sulle applicazioni più ampie. Non è difficile immaginare come questa funzione possa essere adattata per l'uso in film e programmi TV.

In tal modo, consentirebbe la replica delle voci di un intero cast per le versioni internazionali dei contenuti. Un cambiamento che potrebbe, tuttavia, avere implicazioni significative per i doppiatori, poiché i loro ruoli potrebbero essere sempre più soppiantati dall’intelligenza artificiale.

Il lato oscuro tra abusi e truffe

Come per ogni progresso tecnologico, sorgono una serie di preoccupazioni riguardo al suo uso improprio. Recenti incidenti hanno evidenziato come la clonazione della voce possa essere sfruttata per scopi nefasti, con le forze dell’ordine sempre più alle prese con le truffe correlate. 

Inoltre, c’è un crescente timore che i malintenzionati possano utilizzare questa tecnologia per creare una disinformazione convincente, con un potenziale impatto sulla politica e sulla percezione pubblica.

Spotify deve confrontarsi con le responsabilità e le tutele necessarie per prevenire l’uso improprio. Tuttavia, non si può negare che la fusione tra intelligenza artificiale e contenuti audio sta trasformando il modo in cui consumiamo e interagiamo con i media.

A cura di Cultur-e
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