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Uribu, il social network contro le ingiustizie

Sei stato vittima di qualche ingiustizia o hai visto qualcuno subirla? Utilizza Uribu per farla conoscere al mondo intero

 

Divide et impera era una delle massime che dominavano il mondo romano al tempo dell’Impero. E anche di quello inglese. Si puntava a mettere in risalto le differenze tra le varie popolazioni e tribù indigene, sfruttando a proprio favore le rivolte degli uni contro gli altri. In questo modo, sia i romani che gli inglesi hanno dominato mezzo mondo per centinaia di anni. Ora il nuovo motto che va per la maggiore in Rete è “Denuncia e conquista”. È il motto scelto dai creatori di Uribu, un social network made in Italy nato circa un anno fa. L’idea è di un gruppo di quattro amici che si sono conosciuti su Internet nel 2007. Ad accomunarli interessi personali e un obiettivo, ambizioso quanto nobile: tentare di raddrizzare tutte le storture che caratterizzano l’Italia. Volevano dare a tutti la possibilità di denunciare i soprusi quotidiani cui erano costretti e i disservizi che periodicamente ci impediscono di portare a termine i compiti e gli obiettivi che ci prefissiamo. E quale strumento se non la Rete poteva assolvere al compito di comunicare al mondo intero tutte le ingiustizie di cui siamo vittime ogni giorno?

Così Andrea, Carlo, Alessio e Andr3a92, tutti con età compresa tra i 17 e i 23 anni, hanno messo assieme le loro conoscenze sul web e hanno dato vita a Uribu, social network dove gli iscritti possono segnalare, e documentare fotograficamente, tutte le loro disavventure. Il funzionamento è molto semplice. Una volta nella home page basterà cliccare sul pulsante Segnala e seguire la procedura guidata per inserire la segnalazione.

«Uribu – affermano i quattro creatori del social network - nasce in un periodo molto difficile per l’Italia. Un periodo dove a rimetterci per gli sbagli fatti da altri sono proprio la maggior parte dei cittadini, che possono solo piegarsi e abbassare la testa. Per questo Uribu è un sito di denuncia. Denuncia di tutto quello che ci accade di negativo ogni giorno. È una civetta che sta ferma, guarda, ascolta, ma poi racconta e dice la sua. Uribu vuole cambiare il concetto del diritto, dell’uguaglianza e della giustizia sul web: se ti hanno tolto la parola fino a ora è arrivato il momento di riprendertela».

 

 

Per effettuare le segnalazioni, bisogna essere registrati – si può creare gratuitamente un account da zero, oppure si può utilizzare il proprio account di Facebook – e scegliere la categoria all’interno della quale rientra la propria denuncia. A oggi ci sono ben 14 categorie, che permettono di individuare alla perfezione l’ambito sotto il quale ricade la vostra disavventura. Si possono segnalare i disservizi della Pubblica Amministrazione o i disagi creati da una manifestazione; la scarsa manutenzione stradale o gli atti di vandalismo; casi di malasanità o malfunzionamenti legati ai servizi fondamentali quali quello idrico, energetico o del gas. Insomma qualsiasi sia l’ingiustizia che vi è capitata, potrete gridarla al mondo intero nella categoria più appropriata.

A conferma della bontà dell’iniziativa, Uribu è stata la protagonista del primo evento organizzato in Italia dal sito statunitense TechCrunch – il TechCrunch Italy per l’appunto. L’evento era riservato alle migliori start up del nostro Paese e ha visto la partecipazione di 1.200 persone, 50 speaker e 80 giornalisti. Uribu è stata votata dai visitatori come miglior start up presente all’evento ed è stata invitata a presentare il proprio progetto direttamente sul palco. Insomma, la conquista del mondo da parte di Uribu sembra essere appena cominciata.

 

29 novembre 2012

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