Prima il roaming internazionale. Poi il geo-blocking. Ora arriva il turno dei contenuti multimediali accessibili in streaming grazie ad abbonamenti e sottoscrizioni. A colpi di direttive e regolamenti, l'Unione Europea continua ad abbattere barriere che impediscono la creazione di un mercato unico digitale all'interno dei confini dei 27 Paesi membri dell'UE. L'ultimo regolamento in questo senso è entrato in vigore il 1 aprile 2018 e liberalizza la fruizione di contenuti multimediali in abbonamento. Per dirla in maniera più semplice: dal 1 aprile potremo vedere Netflix, SkyGo, Amazon Prime Video e Mediaset Premium o Infinity in qualunque Paese europeo.
Approvato nel giugno 2017 nell'ambito di una più ampia riorganizzazione e modernizzazione della normativa europea sul diritto d'autore, il regolamento "Porta in viaggio con te i tuoi abbonamenti digitali" è frutto di un lavoro certosino volto alla creazione del mercato unico europeo anche nell'ambito dello streaming multimediale. Grazie al regolamento, tutti i cittadini che hanno sottoscritto un abbonamento dei vari servizi in streaming potranno continuare a usufruire – temporaneamente – dei contenuti anche se non dovessero più trovarsi nel Paese d'origine (e senza ricorrere a trucchi per aggirare restrizioni geografiche).
Se, ad esempio, dovessimo andare in vacanza in Spagna, in Grecia o in Germania e non vogliamo perderci la gara della nostra squadra del cuore, non dovremmo impazzire andando a cercare un locale che trasmetta l'incontro. Basterà accedere al nostro account SkyGo o Mediaset Premium Play e vedere la partita con tanto di commento in italiano. Lo stesso discorso è valido anche per altri servizi di TV on demand come Netflix, Amazon Prime Video e Infinity. Resta ancora da definire con esattezza il concetto di temporaneità specificato nel regolamento, ma se ci si trova in viaggio per una o due settimane non dovrebbero esserci rischi o problemi di sorta.
Il regolamento, specificano i legislatori europei, garantirà vantaggi e risparmi anche agli operatori e ai broadcaster, che non dovranno più acquistare licenze per trasmettere i loro contenuti in streaming anche al di fuori dei Paesi europei di loro competenza.
Per vedere contenuti in streaming all'estero basterà accedere al portale del servizio cui si è iscritti – oppure lanciare l'app per PC o smartphone – e inserire le proprie credenziali. A differenza del passato, infatti, non ci sarà bisogno di VPN o provider a mascherare il nostro IP: basterà trovarsi in Europa e sarà poi il redirect del sito a fare tutto il resto. L'onere di garantire la fruibilità dei contenuti, infatti, è tutta a carico dei fornitori di servizi streaming, che dovranno rivedere le loro policy di utilizzo per garantire la piena accessibilità ai contenuti fino a quando ci si troverà all'interno dei confini dell'Unione Europea.
Tutti i vari operatori, ovviamente, hanno già fatto sapere di essersi adattati al nuovo regolamento europeo sulla portabilità degli abbonamenti streaming. Vediamo in dettaglio cosa accadrà.
4 aprile 2018