Nonostante mantenga, ben stretta, una fetta di mercato che sfiora il 90%, il predominio assoluto di Microsoft Windows è ormai storia del passato. Ora la realtà è ben altra: i computer Apple - iMac o Macbook fa poca differenza - sono molto più diffusi che in passato, soprattutto in ambito professionale; e anche le distribuzioni Linux (o altri sistemi operativi open source come le distribuzioni BSD) conquistano un numero di aficionados - e utenti - sempre più elevato.
Può capitare, però, che un software di cui avete assolutamente bisogno non giri sul vostro PC.
Utilizzate, ad esempio, un computer con Ubuntu a bordo ma abbiate bisogno di utilizzare un programma per Windows. Oppure il contrario, ovvero che utilizzando un PC Windows abbiate bisogno di un programma per iMac o per Linux. Se vi trovate in questa situazione, o una similare, avete a disposizione tre possibili strade da percorrere: la prima è cercare un programma alternativo a quello che volete utilizzare; la seconda è di comprarsi un iMac (nel caso in cui vi serva un programma per questa piattaforma) o installare una distribuzione Linux sul vostro personal computer; la terza è creare una macchina virtuale, installarci sopra il sistema operativo che vi serve e sfruttarla per tutti i programmi che volete.
Per i profani che si stanno chiedendo cosa sia una macchina virtuale e come funzioni, ecco le risposte alle vostre domande.
Ad esempio, un PC con Windows 10 grazie a una macchina virtuale potrà ospitare un secondo sistema operativo, come Windows 7, MacOS o una distribuzione Linux Ubuntu.
La macchina virtuale crea quindi un ambiente virtualizzato che si comporta come un sistema informatico separato, che è dotato di dispositivi hardware virtuali. Installando il secondo sistema operativo nella macchina virtuale, questo sarà indotto a comportarsi proprio come se fosse installato su un computer reale.
Il software virtualizzante simula il funzionamento di un computer fisico, ma il carico di lavoro ricade direttamente sull'hardware reale del computer in uso.
La gestione delle risorse e le varie richieste di accesso a queste risorse effettuate da programmi installati all'interno della macchina virtuale vengono prese in carico dalla macchina stessa. La comunicazione tra l’host (installato sulla macchina fisica) e il guest (installato sulla macchina virtuale) avviene attraverso un layer di virtualizzazione, che permette di "tradurre" i comandi in arrivo alla e dalla macchina virtuale nel "linguaggio" del sistema operativo ospitante.
Prima di installare una macchina virtuale sul vostro computer dovete assicurarvi che abbiate spazio a sufficienza sull'hard disk, una buona porzione di memoria RAM da dedicare al "lavoro" della macchina virtuale e una scheda grafica abbastanza potente da gestire i processi grafici di due computer.
Le macchine virtuali, infatti, operano come “ambienti stagni”, cioè si comportano come delle “sandbox” in cui sarà possibile condurre esperimenti informatici.
Si potranno così sperimentare nuovi programmi senza mandare in crash il sistema operativo host, oppure aprire una serie di file che potrebbero contenere dei virus o dei malware, senza che attacchino il sistema principale. Tutto ciò che avviene nella VM, vi resta: il virus una volta aperto non potrà infettare il PC e compromettere il computer fisico.