Le fotocamere digitali oggi sono largamente diffuse. Chiunque abbia uno smartphone, possiede una fotocamera digitale in grado di fare ottimi scatti, anche di qualità professionale, e girare video. Non tutti sanno però che l’esigenza di sostituire le macchine fotografiche con pellicola con dei dispositivi digitali nasce negli anni Sessanta, come equipaggiamento degli astronauti dellaNASA che si preparavano all’esplorazione spaziale. Da allora, la tecnologia delle fotocamere digitali si è evoluta rapidamente, passando dai propositi prettamente scientifici fino a entrare nella nostra quotidianità sotto forma di sensori su smartphone sempre più sottili. Ecco le tappe più importanti della storia delle fotocamere digitali fino ad oggi.
Il prototipo era in grado di catturare immagini in bianco e nero su una cassetta digitale, ed era necessario uno speciale schermo inventato da Sasson e colleghi per poter guardare gli scatti ottenuti.
La fotocamera digitale di Kodak aveva una risoluzione di 0,01 megapixel e impiegava 23 secondi per scattare una foto digitale. Kodak decise però di non investire ulteriormente su questa tecnologia e continuò a concentrarsi sulle pellicole fotografiche.
Questa tipologia di macchine fotografiche non è mai decollata, sia per la scarsa qualità delle immagini che soprattutto per i costi proibitivi.
Si andava da almeno 499 dollari per la sola fotocamera, fino a spese per quasi 1000 dollari per comprare i componenti aggiuntivi, tra cui una batteria, una scheda di interfaccia per il computer con software dedicato e floppy disk. Sempre nel 1988, un altro prototipo stavolta della Fujifilm fa la sua comparsa. La DS-1P avrebbe potuto essere la prima vera fotocamera digitale, dato che registrava le immagini sotto forma di fil computerizzati su una scheda di memoria interna da 16 MB realizzata da Toshiba. Il prototipo però non fu mai messo in vendita nei negozi.
La prima fotocamera digitale a entrare in commercio fu così la Dycam Model 1 nel 1990, venduta anche come Logitech Fotoman. Si tratta di una fotocamera dotata di sensore CCD, che memorizzava le immagini digitalmente per poi consentire di scaricarle su un PC. Sempre in quegli anni, d’altronde, arrivano i primi standard per file di immagini digitali e file audio: JPEG e MPEG nel 1988. E nel 1990, tra i primi programmi di editing foto arrivano Digital Darkroom per Macintosh prima e Adobe Photoshop 1.0 poi.
Nel 1992, invece, arrivò la Kodak DCS 200 con un disco rigido integrato. Nel 1994 arriva l’Apple QuickTake 100, dotata di sensore CCD e in grado di immagazzinare fino a 8 immagini a colori di risoluzione 640x480 pixel nella memoria interna. Anche se il logo era quello di Apple, la macchina fotografica era stata prodotta da Kodak. La seconda versione, la QuickTake 200, fu invece realizzata dalla Fujifilm.
La tecnologia delle foto digitali è così rapidamente evoluta tra prime stampanti a getto di inchiostro e schede di memoria.
Poi fu il momento nel 1995 della Casio QV-10, la prima fotocamera digitale che più ricorda quelle moderne: sul retro presentava uno schermo LCD da 1,8 pollici e tante funzioni: le riprese macro ravvicinate, l’esposizione automatica e l’autoscatto. Da allora, il mercato delle fotocamere digitali ha preso la forma di quelle che oggi conosciamo. Tra miglioramenti di sensori e obiettivi, aggiunta di funzionalità, schermi sempre più grandi per poter vedere gli scatti ed effetti per un primo editing, oltre che dispositivi di archiviazione delle foto sempre più grandi in spazi sempre più ridotti. E via via che le fotocamere digitali si diffondevano, anche i prezzi cominciavano a scendere.
Da allora, tutto è cambiato per la fotografia digitale. Nel 2012 Nokia lancia lo smartphone Nokia 808 PureView, con una fotocamera da 41 megapixel.
Negli ultimi vent’anno la tecnologia digitale ha fatto un balzo avanti impressionante. I sensori CCD sono stati sostituiti via via da chip che consumano meno energia, fino ad arrivare a quelli moderni, che permettono di avere fotocamere in dotazione agli smartphone fino a 108 megapixel. L’avvento della connettività 3G prima, 4G e 5G poi ha permesso di condividere le foto scattante istantaneamente, assecondando anche l’ascesa dei social network come Instagram. E il futuro della fotografia digitale è ancora da scrivere, tra sensori sempre più potenti anche grazie all’uso di software di intelligenza artificiale.