Cimentandosi con un gioco su PC è importante avere cognizione dei setting da modificare per migliorare l’esperienza. Le caratteristiche grafiche da verificare sono molte, ma sovente utili per spendere ore di divertimento dando all’occhio la sua parte di soddisfazione. Conosciute le informazioni base del proprio computer, tra cui la risoluzione schermo e il percorso per raggiungere il pannello di modifica, basta seguire i giusti consigli su come cambiare impostazioni della scheda grafica semplicemente ed evitando rischi di rallentamento o stop improvvisi. Quali sono i nomi da ricordare? Eccoli qui.
L'allineamento non arriva senza qualche problema: uno su tutti il lag, con millisecondi in più per la generazione delle schermate; è un dettaglio che non molti notano ma inevitabile.
Poi, a pesare, c’è la differenza tra frequenza di aggiornamento del display e la quantità di fps della scheda grafica: a dettare legge è la seconda, con valori che scendono a picco con il vertical sync attivo. Risultato: movimenti a scatto e non fluidi. In alcuni casi si può attivare il Triple Buffering o l’Adaptive Vertical Sync (sincronizzazione verticale adattiva), in modo da creare un compromesso tra i vari aspetti. Provare è la via migliore, tranne che con monitor e schede grafiche dotate di G-Sync (tecnologia di Nvidia) e Freesync (AMD); il consiglio è di scegliere le ultime due e lasciar fare a loro il lavoro sporco.
È un concetto che solitamente è più chiaro per chi ha utilizzato o utilizza macchine fotografiche o telecamere ma non impossibile da comprendere. In generale, il campo visivo (o field of view) è ciò che l’occhio può vedere, dal centro fino ai lati estremi attraverso la visione periferica. In un titolo sparatutto o simili, indica l’area in cui si percepisce l’arrivo dei nemici.
Se ampliarlo può aiutare a godere di una visualizzazione di insieme più ampia, al contempo può emergere il cosiddetto fisheye (difetto che consiste in un'immagine “sferica” per poter ampliare la porzione visibile). Per impostare correttamente i dati occorre conoscere la posizione davanti al computer e le dimensioni, oltre ai gusti personali. Tra i 90 e i 110 gradi cade, di solito, la scelta più apprezzata.
Vi sono tipologie diverse di anti-aliasing, con peculiarità che variano tra di esse.
Tra quelle disponibili nelle impostazioni, una via percorribile universalmente è rappresentata da SSAA, Super-sampling anti-aliasing: ovvero, rendering degli oggetti alla massima risoluzione possibile, per poi subire una riduzione successiva. Pesante dal punto di vista delle risorse, seppur efficace. In alternativa, la soluzione per l’utente può essere individuata tramite alcune prove, fino a individuare i setting più adatti al macchina in uso, limitando la presenza dei “quadretti” non gravando eccessivamente sul pc.
Una delle opportunità prevede i settaggi al massimo per le possibilità del display, poiché si aggiornano in automatico nei momenti in cui sarà necessario provvedere a un taglio dei consumi.
Ultimo è il DLSS, cioè il Deep Learning Super Sampling, tecnologia proprietaria di Nvidia che sfrutta l’intelligenza artificiale per aumentare le prestazioni, usando CPU e GPU a disposizione ma non a discapito della percezione visiva. Non presente su tutte le schede né supportata da ogni videogioco, resta a discrezione del gamer.