A partire da luglio 2021 con l’approvazione dell’emendamento al Decreto Semplificazioni 77/2021 è stata introdotta in Italia la possibilità di sottoscrivere con firma digitale i referendum e le proposte di legge di iniziativa popolare. Si tratta di una importante novità nel processo di digitalizzazione dell’Italia, che permette ai cittadini di appoggiare una causa con la propria firma senza doversi recare ai banchetti di raccolta, ma utilizzando uno strumento digitale che ne certifichi l’identità.
In particolare, i cittadini possono firmare le proposte di referendum online in modo semplice utilizzando l’identità digitale SPID, la carta d’identità elettronica oppure dispositivi per la firma digitalecertificata, come smart card e chiavette USB. Ecco cos’è la firma digitale, come funziona e come può essere usata per firmare un referendum.
Gli strumenti a disposizione dei cittadini sono diversi per utilizzare la propria firma digitale.
Il primo è l’utilizzo del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), che viene già utilizzato da molti utenti per accedere ai portati istituzionali di enti come l’Agenzia delle Entrate o l’INPS, o anche all’app IO. L’identità digitale SPID rappresenta quindi una firma elettronica qualificata, perché garantisce l’identità e l’autenticità di chi la appone.
In alternativa, è possibile utilizzare la carta d’identità elettronica (CIE), che consente l’accesso ai servizi digitali erogati sia dalle pubbliche amministrazioni che dai privati. Anche questo strumento garantisce l’identità di chi firma il referendum. Infine, è possibile utilizzare le firme digitali rilasciate da un prestatore di servizi che ne garantisce il certificato qualificato e che richiedono l’utilizzo, a volte in associazione con una smart card o una chiavetta USB. Ad esempio, si potrà usare un servizio di autenticazione della firma, come TrustPro, per cui occorre un documento di identità valido e il pagamento di una quota, che in genere è di pochi euro. Questo sistema certifica solo una firma digitale relativa al referendum che si sta sottoscrivendo.
L’indirizzo e-mail deve essere valido e corretto, perché su quello fornito dall’utente si riceve il link per procedere con la firma digitale.
Dopo aver aperto il link, si aprirà una schermata che chiede all’utente di identificarsi con SPID, CIE o altro strumento di firma digitale certificato che sia supportato dalla piattaforma su cui si sta firmando il referendum. Una volta firmato, se l’operazione è stata svolta correttamente, si riceverà una email di conferma nella casella di posta elettronica indicata al momento della registrazione.
Bisogna ricordare però alcune condizioni. Chi ha già firmato fisicamente presso uno dei tavoli per la raccolta firme del referendum nelle piazze, non potrà usare la firma digitale. Firmando due volte, entrambe le firme verranno annullate. inoltre, dopo aver firmato non è possibile annullare l’operazione: se un cittadino cambia idea, la firma digitale non è più cancellabile.