La risoluzione 4K è una tipologia di risoluzione che può essere espressa nelle dimensioni 3840x2160 pixel, altresì nota come 2160p. In totale, uno schermo classificato come 4K ospita in tutto 8 milioni di pixel, disposti su 3840 colonne e 2160 righe. Considerato il nuovo standard per i televisori di fascia alta, dispone di alcune interessanti caratteristiche è importante conoscere, soprattutto in vista di un nuovo acquisto.
Se a primo impatto può risultare complesso immaginare la differenza con uno schermo con risoluzione Full HD, il tutto può risultare più semplice attraverso l'utilizzo del dato relativo alle colonne e alle righe già citato. Su uno schermo Full HD sono presenti 1920 colonne e 1080 righe, per un totale di circa 2 milioni di pixel; su uno schermo delle stesse dimensioni, la quantità di righe, colonne e pixel raddoppia.
Diversamente, invece, si può pensare che, considerando il numero di pixel, uno schermo Full HD potrebbe coprire perfettamente un quarto di quello in 4K. Ciò può dare un'idea sulla qualità dell'immagine, che diventa in questo modo molto più dettagliata e pulita, offrendo un'esperienza di visione completamente diversa rispetto al passato.
Fondamentalmente, con un televisore in 4K sarà possibile utilizzare i cavi standard HDMI o, in caso di connessione a un computer, una DisplayPort. Come già molti sanno i nuovi cavi HDMI 2.0 sono diventati lo standard per i nuovi televisori a 4K e, sebbene non vi siano differenze esterne, a cambiare il tutto è la velocità supportata che con questi ultimi può arrivare a ben 60 frame per secondo. Ancora più veloce è la tipologia denominata HDMIa, indispensabile per visionare i contenuti HDR. Ultimo è lo standard HDMI 2.1: con questo si supera tutto quanto riportato in precedenza, toccando i 120 fps con risoluzione a 4K o, addirittura, i 60 fps a 8K.
Il formato Ultra HD Premium, abbreviato con l'acronimo UHD, è stato scelto da un gruppo di 35 case produttrici, come Sony, Samsung ed LG, case di produzione audio, come la famosa Dolby, e alcune tra le più importanti e alcune compagnie di produzione come Netflix. Lo scopo principale è quello di assicurare un'esperienza di visione di altissimo livello, in grado rispettare completamente la volontà del regista, sia dal punto di vista della resa che delle caratteristiche tecniche.
Tra i punti chiave ci sono: la risoluzione che deve essere almeno a 3840x2160, una profondità di colore a 10-bit e una luminosità dei pixel in grado di fornire immagini chiare e leggibili. Attualmente solo pochi marchi possono vantare il rispetto di queste richieste, e solo per quanto riguarda alcuni modelli. Ovviamente, come ogni novità (è stata introdotta nel 2016), avrà bisogno ancora di tempo per prendere piede e definirsi come standard a tutti gli effetti.
Assolutamente no. E la differenza si fa sentire, soprattutto in fatto di luminosità e ricchezza del colore. A differenza del 4K normale, gli schermi 4K OLED, acronimo che significa "organic light emitting diodes" ovvero "diodi ad emissione luce organici", utilizzano una tecnologia completamente differente.
Infatti, rispetto agli schermi a cristalli liquidi questi particolari diodi non richiedono una illuminazione esterna, ma sono in grado di produrre auto illuminarsi, producendo luce propria. Senza l'utilizzo di lampade esterne, possono dunque essere creati display estremamente sottili e pieghevoli. Di contro, i prezzi di queste tipologie di schermo sono più alti, tanto da rendere quasi proibitiva la produzione di tv di grandi dimensioni.
È questo il caso di Netflix, il quale prevede la visione di tali contenuti esclusivamente nell'abbonamento di fascia più alta; inoltre, non tutti i contenuti sono disponibili in questa risoluzione, nonostante la libreria sia piuttosto fornita. Anche Amazon Prime Video offre contenuti in 4K, così come Disney+ o Sky Tv che, tra i contenuti scaricabili sul proprio decoder, prevede anche alcuni film e documentari in altissima qualità compresi nel pacchetto Cinema.