Acquistare un Mac usato può essere un'ottima strategia per risparmiare, godendo comunque di una macchina ancora valida e performante. Ovviamente però, prima di togliere dalla tasca il portafoglio è necessario effettuare alcuni controlli, in modo da verificare che tutto funzioni correttamente ed essere sicuri di ciò per cui si sta per pagare. Per essere certi della genuinità e della validità dell'acquisto, è necessario conoscere ciò che si vuole comprare in modo da poterne individuare immediatamente difetti o punti deboli. In più, alcuni programmi caricati su una chiavetta USB e tenuti a portata di mano al momento giusto possono aiutare a fare la differenza.
Lo stesso sguardo attento, poi, dovrebbe posarsi sugli angoli: se si sospettano ammaccature o si riscontrano aree non uniformi, il laptop potrebbe essere scivolato di mano al suo possessore finendo contro una superficie dura. Poi è la volta dello schermo. Basta alzare il coperchio per verificare eventuali imperfezioni o danni. Graffi, crepe, scheggiature o vetro che si alza rispetto alla base: sono tutte bandierine rosse che dovrebbero mettere in guardia sullo stato di salute del Mac in esame.
Anche le porte presenti sui lati del computer devono apparire intatte, mentre quella dedicata all'alimentatore non deve riportare macchie scure, segno di sbalzi di corrente che potrebbero aver danneggiato irreparabilmente la scheda madre.
Proprio il MagSafe, poi, deve essere oggetto di analisi. Infatti, segni di danneggiamento o urti potrebbero nascondere la presenza di qualche difetto fisico. In particolare, meglio osservare lo stato del cavo, in particolare nel punto di attacco al connettore. È un punto piuttosto delicato e, purtroppo, soggetto a usura: ovvero un ottimo campanello di allarme per la sua salute.
Con Apple Diagnostics, il tool della Mela di Cupertino, è possibile effettuare un check up dell'hardware in fase di avvio del sistema operativo. Sono ormai lontani i tempi in cui per avviare Apple Hardware Test, questo il nome posseduto fino al 2013, bisognava inserire un DVD nel computer. Infatti, adesso - o meglio dal 2013 in poi - basta tenere premuto il tasto D sulla tastiera durante l'accensione del laptop. In questo modo lo strumento lancerà in automatico alcuni test, fornendo a schermo i risultati.
Ovviamente, questi devono fornire tutti un riscontro positivo, mentre l'unico che potrebbe non andare bene - ed è accettabile - è quello della capacità di carica della fonte di energia, ovvero se il Mac è collegato o meno alla corrente. Ovviamente, il discorso è valido se non è effettivamente collegato alla presa elettrica.
Una volta verificato che lo schermo si accende correttamente, bisogna dunque passare ai pixel e verificare se sono definitivamente neri o bloccati in modo da rimanere sempre accese. Per effettuare tutte le verifiche del caso si possono utilizzare alcuni piccoli programmi, in molti casi disponibili anche in versione stand alone, che consentono di effettuare il check di tutti i punti dello schermo.
Come funzionano questi programmi? Dall'interfaccia è possibile sezionare i canali rosso, verde, blu, bianco e nero. A ogni selezione lo schermo cambierà colore in accordo con la scelta. In questo modo sarà possibile riconoscere subito quali sono i pixel funzionanti e quali quelli corrotti. È inoltre utile verificare che non vi siano problemi di retroilluminazione, o bagliori luminosi intorno alla cornice dello schermo, segni di problemi che potrebbero evolvere o nascondere danni alle lampade interne.
L'hard disk, o meglio ancora il disco a stato solido o SSD, è la memoria del Mac come di qualsiasi computer. Con l'utilizzo effettuato nel tempo, le scritture e le cancellazioni sui suoi settori lo indeboliscono diminuendone la capacità e le performance. Meglio dunque buttarci un occhio e verificarne l'usura.
Anche in questo caso sono molti i programmi che permettono di avere tutte le informazioni sul disco di memoria per una valutazione corretta del tutto. Tra gli indicatori da tenere in considerazione, su tutti spicca quello relativo alla salute dell'HDD/SSD e della presenza di eventuali errori dovuti a malfunzionamenti.
Esistono però programmi estremamente leggeri e facili da utilizzare che forniscono un quadro completo del ciclo vitale della batteria. Tra le informazioni più importanti da ricercare vi sono lo stato di salute, la capacità di ricarica totale e il numero di cicli di ricarica. Più bassa è la capacità totale e più alto è il numero di cicli di ricarica, minore è il tempo rimanente di vita della batteria.
Ovviamente, il tutto è legato all'età della stessa: solitamente, anche con un uso normale, la capacità di accumulo di una batteria scende almeno del 10% nei primi tre anni, diventando esponenzialmente minore nei periodi seguenti. In questo caso, non bisogna farne un problema: basta solo valutare quanto ciò possa influire sul prezzo finale e valutare di conseguenza.
Ecco dunque il terreno giusto per effettuare i controlli appena citati. Prima cosa, se il computer richiede una password firmware per accedere, il venditore deve fornirla. In caso contrario, la vendita finisce qui. Altro controllo è quello al Blocco Attivazione iCloud. Se dopo l'attivazione il laptop richiede il codice per essere sbloccato, vuol dire che probabilmente prima è stato bloccato perché smarrito o rubato. Altra grande bandierina rossa per abbandonare immediatamente la vendita.
Ultima è la Gestione dei dispositivi mobili. Questa funge da blocco da parte di un supervisore, in modo da impedire l'utilizzo del terminale in caso di furto o smarrimento. Anche se il computer si presentasse sbloccato al momento del test, è opportuno chiedere al venditore di rimuovere dal proprio profilo il computer in oggetto. Se ciò non dovesse essere possibile, vista la semplicità dell'operazione da effettuare tramite il Pannello di controllo, meglio fidarsi dell'istinto e lasciare perdere.