Un ritorno alle origini. Non tanto per le modalità di gioco, oramai sempre le stesse, nonostante alcune novità molto apprezzate dai gamer, quanto per l'ambientazione. Battlefield cambia totalmente faccia e per una volta mette da parte scenari fantascientifici o moderni, si ritorna al passato. Benvenuti nella Prima Guerra Mondiale, dove le trincee la facevano da padrone e ogni giorno si contavano centinaia di morti. La Grande Guerra è stata lo spartiacque del XX secolo, per la prima volta il mondo si è ritrovato diviso in due fazioni contrapposte senza nessuna possibilità di mediazione. E Battlefield 1, sebbene partendo da un approccio videoludico, cerca di evidenziare la brutalità della guerra, la fine tragica di milioni di innocenti "finiti per sbaglio" nel campo di battaglia. E lo fa nella modalità single player, solitamente non il punto nevralgico di un videogame come Battlefield che puntano soprattutto sul multiplayer online, raccontando cinque diverse storie dal fronte di guerra, cinque mini capitoli da vivere appieno.
Sviluppare un videogame con un'ambientazione storica così precisa non è un lavoro semplice, ma i ragazzi di DICE hanno raccolto la sfida e dalle prime ore di gioco sembra che l'abbiano superata egregiamente. Oltre ad aver riprodotto nei minimi dettagli i diversi fronti di guerra, la software house svedese si è focalizzata soprattutto sulle armi e sui mezzi di trasporto dell'epoca. Quindi addio a fucili automatici e largo a pistole e armi in legno. Nel limite delle possibilità è stata cambiata anche la balistica dei colpi, restando comunque nel solco del genere arcade: Battlefield non è e non potrà mai essere un gioco che vira sulla simulazione. Oltre all'ambientazione retrò, la software house ha introdotto anche alcuni cambiamenti nel gameplay: oltre alle solite modalità di gioco presenti da sempre nel videogame, DICE ha portato alcune novità nel multiplayer online. Operations e Piccioni di Guerra sono le due nuove modalità che i gamer potranno provare in Battlefield 1: se la seconda è poco più di un divertimento, la prima è un'aggiunta importante che terrà occupati gli appassionati anche per più di un'ora.
C'era molta attesa intorno al nuovo capitolo di Battlefield e soprattutto molta curiosità per l'ambientazione storica: dalle recensioni della critica specializzata, sembra che i ragazzi di DICE abbiano superato appieno voti l'esame finale. Le recensioni sono tutte molto positive e la scelta di cambiare location ha permesso di portare una ventata di freschezza al gameplay. Ma non solo. Anche il lavoro svolto sul comparto grafico è stato eccellente. Frostbite 3, il motore grafico sviluppato proprio da DICE, dà il meglio di sé e offre alcuni affreschi e paesaggi davvero unici, mentre le nove mappe (sparse su tutti i vari fronti di guerra) permettono di vivere appieno l'esperienza della prima Guerra Mondiale. Se volete sapere qualcosa di più su Battlefield 1, non vi resta che leggere la nostra recensione.
Cosa si prova a dover combattere contro i propri fratelli? In Battlefield 1, DICE ha compiuto una scelta abbastanza coraggiosa e ha "spezzettato" la modalità single player in cinque missioni differenti (con protagonisti differenti). La software house ha motivato la scelta con l'impossibilità di avere un unico personaggio che fosse protagonista su tutti i diversi fronti di guerra: dalle Alpi, fino alle Ardenne, fino ad arrivare nel deserto arabo.
Il prologo iniziale è Tempesta d'Acciaio che presenta a grandi linee cosa sarà Battlefield 1: un'epica battaglia dove l'unica cosa certa è la morte. Infatti, il giocatore sarà "costretto" a impersonare diversi militari che moriranno tutti sul campo di battaglia. Ogni volta che si verrà uccisi, sullo schermo comparirà il nome del soldato, la data di nascita e quella di morte. Questa prima missione dura poco più di dieci minuti ma serve per ambientarsi al clima di guerra che si vivrà per tutto il gioco. Inoltre, Tempesta d'Acciaio è anche un piccolo omaggio ai tanti combattenti che hanno perso la vita tragicamente sui campi di battaglia. Completata la prima missione, non ci sarà un filo logico da seguire ma delle War Stories da portare a termine slegate una dall'altra e senza un ordine preciso con cui completarle. SI toccheranno diversi campi di battaglia: sulle Alpi si impersonerà un soldato italiano di stanza sulle Dolomiti, mentre nel deserto arabo saremo un ribelle pronto a tutto pur di sopravvivere (con una mappa veramente immensa) e poi si toccheranno le coste di Gallipoli, le foreste delle Ardenne e lo stretto dei Dardanelli. I gamer vivranno esperienza diverse: proveranno cosa volesse dire essere un fante nella Prima Guerra Mondiale, o essere un pilota tra le fila dei nemici, o un carrista all'interno dei primi grandi mezzi di guerra. Insomma, la modalità single player porrà il giocatore davanti a diversi scenari di guerra, sempre al limite tra la vita e la morte.
Con le Storie di Guerra, DICE ha fatto una scelta azzeccata, proponendo al giocatore dei piccoli assaggi della Prima Guerra Mondiale: infatti, se proprio si vuole trovare il pelo nell'uovo la durata complessiva delle sfide è piuttosto breve. In poco più di cinque ore si porteranno a termine tutte e cinque le War Stories, stando attenti anche a raccogliere tutti i collezionabili sparsi lungo le mappe.
È inutile nascondersi, videogame come Battlefield 1 non puntano sull'epica della storia, su una modalità single player che abbia una trama profonda e un gameplay consolidata, ma tutta l'attenzione è focalizzata sul multiplayer online, sul divertimento assicurato da partite che vedono affrontarsi 32 o 64 giocatori contemporaneamente. Sulla prontezza di riflessi, sulla capacità di sparare un secondo prima dell'avversario, portando la vittoria a casa. DICE ha svolto un grande lavoro sotto il punto di vista della ricostruzione storica, tutte le armi utilizzate in Battlefield 1 erano veramente in uso durante la Grande Guerra. Il titolo riesce a ricostruire quelle che erano le dinamiche dello scontro, restando comunque all'interno dei canoni della serie, quindi un approccio arcade a cui tutti possono adattarsi in poco tempo.
Passando alle modalità online: Battlefield 1 segue il solco tracciato dagli altri capitoli della serie: i gamer potranno partecipare alle solite Deathmatch (sfide in cui si affrontano due fazioni nemiche e vincerà chi raggiunge prima il numero di uccisioni stabilite), Dominio, Corsa e Conquista. Le classi disponibili sono quattro, ognuna con le proprie caratteristiche e peculiarità. Assalto è specializzata nella guerra a corto raggio, con in dotazione mitragliatrice e fucile a pompa, più i gadget per le mine anti carro; lo Scout "pulisce" il campo di battaglia dalle retroguardie grazie ai fucili da cecchino; il Carrista e Pilota d'aerei che avranno delle carriere pensate appositamente per loro e che si riveleranno utilissime nell'avanzare del gioco e infine c'è il Medico, molto spesso sottovalutato, ma fondamentale nella maggior parte dei casi. Sarà lui a soccorrere tutti i propri compagni e nel momento del bisogno potrà fare fuoco sui nemici con il suo fucile.
Tutti i mezzi che i giocatori potranno utilizzare ricalcano alla perfezione quelli in uso durante la Prima Guerra Mondiale. Ci saranno glie aeroplani che solcavano i cieli e cercavano di il uccidere maggior numero di nemici possibile, i mezzi di terra, carrarmati imponenti con il cannone sempre pronto a sparare e veicoli più leggerei per spostarsi velocemente.
In totale sono nove le mappe su cui gli appassionati potranno sfidarsi a colpi di fucile e mine anticarro. Ognuna rappresenta un fronte differente della prima Guerra Mondiale: ci saranno le Alpi per il fronte di guerra in Italia, il Medioriente con i suoi deserti e la Francia con le sue foreste. Partiamo dall'Italia, dalla mappa ambientata sulle Prealpi venete durante la Seconda Battaglia del Piave: senza troppi campanilismi, la miglior ambientazione di Battlefield 1. La mappa è veramente molto grande e presenta un dislivello tra la vallata e la cima che renderà la vita complicata agli attaccanti. Inoltre, la montagna è difesa da un forte che presenta diverse bocche di fuoco: una vera carneficina per tutti coloro che tenteranno l'attacco. L'unica cosa certa è il divertimento, provare a scalare la montagna senza farsi notare sarà una sfida anche per i giocatori più esperti. L'acqua a catinelle non fa altro che aumentare la spettacolarità del paesaggio: un vero piacere per gli occhi dei fan. Anche un'altra mappa è ambientata nel suolo italiano: a fare da sfondo alla guerra ci sono le coste poste sopra Venezia: collinette che si gettano a picco sul mare, luoghi ideali per cecchini e per le trappole dei nemici.
Passiamo ora sul fronte occidentale e arriviamo in Francia: Blitz nella sala da ballo porterà il gamer a fronteggiare i nemici all'interno di un palazzo immenso, dove trovare dei nascondigli non sarà semplice, ma grazie alla vastità della mappa sarà possibile preparare strategie d'attacco per mettere in difficoltà gli avversari. La foresta di Argonne, invece, è quanto di più spettrale ci possa essere in un gioco come Battlefield. Bunker segreti, sottopassaggi, ponti, trincee, tutto quello che può offrire la prima Guerra Mondiale offerto in una singola mappa. Inoltre, grazie agli agenti atmosferici che possono cambiare durante la gara, non si sa mai cosa può succedere: se si alza la nebbia sarà una vera e propria guerra all'arma bianca.
Battlefield 1: la modalità Operazioni e Piccioni di Guerra
Per parlare delle altre mappe è necessario introdurre la vera novità di Battlefield 1: la modalità Operazioni. Un vero gioiello che può tenere impegnato il giocatore anche per più di un'ora. Nella modalità si affronteranno due fazioni, composte da un minimo di quaranta a un massimo di sessantaquattro giocatori, che dovranno conquistare una mappa per intero. Detta così sembra molto semplice, ma in realtà non lo è, perché ogni mappa è suddivisa in diversi settori e obiettivi da conquistare. Per riuscire a portare a termine la missione si avranno al massimo tre tentativi, dopodiché si alzerà bandiera bianca. Ma DICE ha voluto fornire un supporto ai giocatori: tra il secondo e il terzo tentativo arriveranno dei compagni, sotto forma di dirigibili, treni blindati e corazzate, a fornire l'aiuto necessario.
Le mappe sviluppate per Operazioni sono in totale cinque: due in Francia, le altre tre nel deserto arabo. San Quentin Scar e Amiens ospitano in totale nove sezioni da conquistare: una vera sfida per le due fazioni, con ambientazioni che cambiano di volta in volta e che, grazie alla distruttibilità ambientale, diventano delle vere e proprie montagne di macerie. Soprattutto per quanto riguarda Amiens: mappa ambientata nell'omonima cittadina francese che con le sue viuzze e i suoi palazzi darà del filo da torcere a qualsiasi giocatore. Sul fronte orientale, invece, le cose son ben diverse e sarà la sabbia a farla da padrone. Fao Fortress, Suez e Sinai Desert, queste saranno le tre ambientazioni che i giocatori dovranno affrontare. La prima assomiglia molto alla mappa ambientata sulle coste italiane, con continui saliscendi, postazioni utili per appostarsi con i cecchini e far fuoco sull'avanzata dei nemici. Una modalità sicuramente divertente e che permette a Battlefield di portare una ventata di freschezza al gameplay della serie.
La modalità Piccioni di Guerra, invece, è una variante divertente che darà la possibilità ai giocatori di rilassarsi tra un'Operazione e un Deathmatch a squadre. Si scontreranno due fazioni: una con l'obiettivo di trovare un piccione, di portarlo in un posto sicuro, scrivere un bigliettino da inviare al proprio comandante tramite l'uccello. Gli avversari, invece, dovranno provare a bloccare le operazioni e in caso di necessità, uccidere il piccione.
Quando si conoscono alla perfezione tutti i segreti del motore grafico, il risultato finale non può che essere eccellente. Frostbite 3 è sviluppato direttamente dalla software house DICE, che ha potuto sfruttare tutta l'esperienza accumulata negli ultimi anni per realizzare un gioco tecnicamente perfetto. Le ambientazioni delle mappe sono spettacolari in ogni loro dettaglio e la distruttibilità ambientale non fa che regalare nascondigli e divertimento ai giocatori.
Inoltre, come ogni buon gioco di guerra che si rispetti, anche il comparto audio è eccellente. Ogni arma ha un suono diverso, a seconda della potenza di fuoco e delle munizioni che si stanno utilizzando. Infine, il sottofondo delle marce militari accompagnano la carica finale del plotone, è una vera chicca per gli appassionati della serie.