Con l'arrivo sul mercato delle nuove console next-gen, cioè PlayStation 5, PlayStation 5 Digital Edition, Xbox Series X e Xbox Series S, le precedenti generazioni di console si avviano verso il pensionamento. Sony ha già deciso di ridurre moltissimo la produzione della PlayStation 4 e, molto probabilmente, lo stesso farà a breve Microsoft con la Xbox One.
Il motivo è semplice: la nuova generazione di console ha richiesto investimenti enormi per Sony e Microsoft ed entrambe vogliono ripagarli prima possibile. Gli utenti, d'altronde, hanno capito perfettamente quanto grande sia il salto di prestazioni e potenzialità rispetto al passato e il fatto che le next-gen siano introvabili, nonostante il prezzo non certo basso, lo dimostra.
Ciò non vuol dire, però, che PlayStation 4 e Xbox One siano improvvisamente da buttare: al contrario, ci sono diverse opzioni da considerare se queste macchine da gioco sono ancora funzionanti. Eccone alcune.
La prima ipotesi da considerare prima di disfarsi da una PS4 o da una Xbox One è quella di continuare a usare queste console esattamente come prima. La gran parte dei giochi per Xbox One è giocabile anche su Xbox Series X|S, ma alcuni no: avere in casa una Xbox One in questi casi è l'unico modo per continuare a giocare a vecchi capolavori.
Questo discorso è ancor più valido per chi passa alla next-gen di Sony provenendo da PS4: la retrocompatibilità di PS5 è ancor più limitata di quella di Xbox Series X|S. Infine, c'è anche l'ipotesi (seppur rara) di un utente Microsoft che passa alla next-gen di Sony o viceversa. In questi casi, visto che alcuni dei titoli più belli sono stati pubblicati nel corso degli anni in esclusiva per una sola piattaforma, il problema non si pone: per continuare a giocarci serve avere la vecchia console.
Anche se le console di vecchia generazione sono molto meno potenti delle next-gen, il loro hardware è più che sufficiente per riprodurre contenuti multimediali in streaming o da supporto ottico (DVD o Blu Ray). La PlayStation 4 Pro è in grado di riprodurre anche i flussi a risoluzione 4K HDR (la PS4 normale si ferma a 1080p HDR), esattamente come Xbox One X e Xbox One S e persino la Xbox One normale.
Con il passaggio ad una next-gen, quindi, la vecchia console si candida naturalmente a diventare un media player da salotto o, se già ne abbiamo uno, può restare nella "stanza dei giochi" (che non è detto sia la stanza dei figli).
Se collegate in rete, poi, le vecchie console possono anche essere usate per vedere i contenuti in streaming delle principali piattaforme. Le app di Netflix, YouTube, Disney+, Amazon Prime Video e Apple TV sono tutte disponibili per le vecchie console e, molto probabilmente, le abbiamo già installate in passato.
Passando alle app di streaming audio, invece, Spotify e Pandora sono disponibili su entrambe le piattaforme, mentre SoundCloud solo su Xbox One. In ogni caso, però, è bene accertarsi del tipo di abbonamento sottoscritto: ognuna di queste piattaforme, infatti, ha una diversa politica in merito all'uso multidispositivo.
Infine, se proprio non vogliamo più tenere a casa la vecchia PS4 o Xbox One, possiamo anche venderla insieme al pacchetto di titoli che non possiamo più usare sulla next-gen ad un amico o ad un giocatore saltuario, che non ha intenzione di spendere più di tanto per il gaming. In questo modo potremo ripagare almeno in parte il costo elevato della PS5 o della Xbox Series X|S.
Altrimenti, se siamo generosi, potremo regalarla. Anche in questo caso le scelte sono due: donarla ad un amico oppure fare beneficenza. Nel secondo caso, se non sappiamo a chi donarla, basta pensare un attimo a chi piacerebbe riceverla. La parola magica è: bambini.
Di bambini che vorrebbero giocare ai videogiochi ma non possono farlo ce ne sono, purtroppo, milioni. I reparti di pediatria degli ospedali sono una opzione da tenere in considerazione, ma anche le case protette per donne e bambini vittime di violenza e minacce. Oppure, senza andare troppo lontano, il figlio di un vicino di casa che non ha le possibilità economiche per regalargliela.