Quante volte è capitato di lamentarsi per la connessione lenta. Nello specifico, ciò accade nei momenti meno opportuni, durante un download, uno streaming video o una partita ad un videogame che consuma parecchia banda, magari se risultano connessi anche altri dispositivi.
Basta poi cercare sul web per scoprire alcune misteriose impostazioni da modificare per risolvere tutti i problemi.
Esistono davvero, viene da domandarsi, delle soluzioni che contribuiscono a rendere più veloce il collegamento a internet? Tra leggende metropolitane e modifiche alle specifiche del sistema operativo, ecco tutto ciò che c’è da sapere per migliorare le performance.
Infatti, Windows 10 - parimenti ai suoi predecessori a partire da XP - ha una funzionalità denominata “QoS Packet Scheduler”, dove QoS sta per “Quality of Service”, che agisce dando priorità a talune tipologie di traffico, composto da pacchetti. Il QoS è disponibile in molte forme diverse, sul router wireless per esempio, per priorizzare quanto legato alle operazioni legate al lavoro o ai giochi, in base alle scelte dell'utente. Così, ciascun utilizzatore può conferire la precedenza a un processo rispetto ad altri sulla propria macchina che potrebbero “rubare traffico” a uno di primo livello. Sull'edizione 10, poi, la pianificazione dei trasferimenti detiene della banda riservata, una percentuale specifica per le attività ritenute di primaria importanza, una piccola parte da poter utilizzare alla bisogna senza scomodare ciò che è in atto sul desktop o laptop.
È sufficiente che delle applicazioni comunichino che l’operazione svolta è focale per carpire quella porzione rimasta inutilizzata, inferiore o pari al 20%.
È un meccanismo rapido, che supera ogni altra necessità nella scala di rilievo dei processi. Non importa che sia un download di grandi dimensioni o un videogioco in multiplayer giunto in una fase cruciale del gameplay. Quando appare qualcosa di più importante, Windows toglie priorità a ciò che sta facendo per assegnare al massimo un quinto del totale della banda a ciò che è ritenuto fondamentale.
Se non vi sono particolari esigenze, il QoS non tiene bloccata l’intera fetta per utilizzarla, eventualmente, in seguito ma la distribuisce al 100%. Poi, contestualmente a una esigenza, il pianificatore provvederà a concederne una frazione al task in questione. Ovviamente, parliamo di un valore modificabile ma la domanda sorge spontanea: ne vale la pena? Sì, ma solo se si sa bene cosa si sta andando a cambiare, poiché che si provvede ad alterare un equilibrio che consente di servirsi della quantità giusta al momento opportuno.
Come già visto, si tratta di una modifica trascurabile, giacché l'OS mette costantemente a servizio il 100% di banda, mentre l’applicazione che più comunemente ne fa richiesta è Windows Update.
Alterando l'elemento, è l’aggiornamento ad avere la peggio, laddove il resto rimane sostanzialmente invariato. Unica iterazione che chiede un procedimento differente è la variante Home del software di Microsoft, semplicemente perché il file gpedit.msc non è presente sul sistema. Su "Esegui", si scrive "regedit" e si preme su invio; una volta nell’editor delle chiavi, basterà raggiungere la stringa HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows\Psched. Individuata nella lista (in alternativa, se assente, si può crearla), si potrà immettere "0".
Successivamente, è basilare inviare dopo aver digitato la seguente riga: Tra i risultati mostrati, figurerà una stringa mirata, chiamata “Receive Window Auto-Tuning” (“Livello regolazione automatica finestra ricezione").
Verificato che risulti abilitata grazie alla presenza della voce “Enabled”, si può procedere a disattivarlo con la linea che segue: "netsh int tcp set global autotuninglevel=disabled". Verificata l'effettiva velocità di connessione, se il cambiamento non dovesse soddisfare le aspettative è possibile riportare all'origine la situazione con il comando inverso: "netsh int tcp set global autotuninglevel=normal". In entrambi i casi, un semplice speed test dovrebbe aiutare a fugare i dubbi e a effettuare le proprie scelte in maniera oculata.