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Capire la tecnologia, il glossario per comprendere pienamente il settore dell’energia elettrica

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Come funziona il settore dell’energia elettrica e quali sono i principali termini per comprendere la bolletta e il contratto col proprio fornitore del servizio

Avere un lessico corretto quando si parla di energia elettrica è fondamentale per capire di cosa stiamo parlando e per comprendere nel dettaglio i termini indicati sulla bolletta e nel contratto con il proprio fornitore.

Per questo motivo vale la pena analizzare tutte quelle parole più comuni nel settore che è necessario conoscere e, chiaramente, comprendere a dovere per districarsi nell’attuale contesto energetico e non avere più alcun dubbio al riguardo.

  • 1. Energia elettrica, termini più comuni

    Energia è un termine che deriva dal greco e si può tradurre come azione, lavoro in atto e capacità di agire. Nel caso dell’energia elettrica, quindi, ci si riferisce a quel tipo di energia associata alla corrente elettrica.

    Per produrre questa energia ci si affida a quelle che vengono definite fonti energetiche, cioè quei fenomeni o quelle sostanze che sono in grado di liberare una certa potenza.

    Queste fonti energetiche si distinguono in rinnovabili e non rinnovabili; le prime sono quelle che sfruttano il sole, il vento, la forza dell’acqua, il calore che proviene dal centro della terra, i materiali organici di scarto e tutti quegli elementi che possono essere trasformati in energia senza esaurirsi mai o che, comunque sono in grado di autorigenerarsi a un ritmo uguale o superiore rispetto al consumo umano.

    Le fonti rinnovabili sono dette anche sostenibili in quanto possono essere utilizzate senza produrre sostanze inquinanti e senza avere un impatto negativo sul pianeta. Un discorso fondamentale per il futuro dell’intera umanità e per arrivare a quella che viene definita come sostenibilità energetica che consiste nell’utilizzo esclusivamente di fonti di energia pulita per soddisfare il fabbisogno della popolazione globale.

    Al contrario le fonti non rinnovabili sono tutti quegli elementi destinati ad esaurirsi nel tempo, come i carburanti fossili, e che possono avere anche un impatto negativo sul pianeta e sulle sue risorse.

    La potenza elettrica nel Sistema Metrico Internazionale si misura in Watt, un termine che nasce dall’inventore scozzese James Watt. Con questa unità di misura, chiaramente, si misurano le prestazioni di tutti i vari dispositivi elettrici che utilizziamo comunemente, dalle lampadine fino ad arrivare ai vari elettrodomestici in casa.

    Quando si parla di grandi quantità di corrente (tipo i consumi giornalieri di un’intera abitazione) si parla di Chilowatt (kW) che corrispondono a 1.000 W. Per comprendere i consumi e le bollette elettriche, naturalmente, bisogna ragionare in questi termini applicandoli a un'ora, ottenendo dunque il kWh, che va considerato per capire a quanto corrispondono i consumi dei vari dispositivi.

    Andando avanti si arriva al Megawatt (MW) che corrisponde a 1 milione di watt, un’unità utilizzata per misurare grandissime quantità di corrente, tipo quelle delle centrali elettriche.

  • 2. Il contatore, cos’è e come funziona

    Il contatore di energia elettrica serve per misurare il consumo elettrico (indicato in kWh) di ogni utente allacciato alla rete.

    In poche parole, questo strumento si occupa di rilevare i consumi di ogni utenza e trasmetterli al fornitore che provvederà a emettere la bolletta in base proprio a queste rilevazioni.

     I primi contatori installati erano meccanici e la rilevazione dei consumi avveniva grazie alla rotazione di un disco metallico, la cui velocità era proporzionale alla potenza in uso. Ogni giro completo corrispondeva a una certa quantità di energia consumata.

    I moderni contatori, invece, sono una soluzione molto più smart e possono essere gestiti da remoto tramite telegestione, con la compagnia elettrica che può svolgere diverse operazioni a distanza, come ad esempio l’aumento di potenza, la disattivazione e la trasmissione dei dati. Questo nuovo sistema, inoltre, consente il monitoraggio dei consumi in tempo reale, efficientando non di poco la comunicazione con il gestore del servizio.

    Come, appena detto, una delle particolarità del contatore è che gli utenti possono scegliere la potenza necessaria per la loro abitazione, in caso di una casa con tanti elettrodomestici, infatti, potrebbe essere necessario aumentare la potenza, passando dai 3 kW standard fino a un massimo di 6 kW.

    Chiaramente qui bisogna distinguere tra potenza impegnata che è quella indicata nel contratto della fornitura e la potenza disponibile che è il valore reale disponibile agli utenti, in questo secondo caso i vari gestori prevedono un 10% rispetto al dato sul contratto, perciò in caso di una potenza di 3 kW si può arrivare fino a 3,3 kW.

    Infine la potenza istantanea è l’assorbimento di un dispositivo in un determinato momento.

    Parlando sempre del contatore dell’energia elettrica è bene parlare anche del codice POD, un codice alfanumerico di 14 caratteri che serve a identificare univocamente ogni singolo utente e indica precisamente il punto in cui viene prelevata l’energia elettrica sul territorio nazionale.

    Oltretutto è un codice necessario anche per diverse operazioni come l’attivazione, il subentro, la voltura, il cambio di fornitore (anche se il POD rimane lo stesso) e l’assistenza. Lo si può trovare sulla bolletta o sul contatore stesso.

  • 3. Mercato dell’energia, cosa bisogna sapere

    A questo punto vale la pena approfondire anche termini come mercato tutelato e mercato libero.

    Nel primo caso si fa riferimento a un regime di fornitura energetica destinato alle famiglie e alle piccole aziende, dove si acquista l’energia elettrica distribuita dal governo seguendo le tariffe definite dall’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente).

    Nel caso del mercato libero, invece, i diversi fornitori possono definire le tariffe destinate ai propri clienti così da alimentare una sana competitività tra i vari attori del settore. In questo caso si parla di un contesto molto più conveniente e, molto spesso, è basato su fonti di energia rinnovabili

    Entrambi dipendono direttamente dall’andamento del PUN (Prezzo Unico Nazionale) che rappresenta il prezzo all'ingrosso dell’energia elettrica, acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana.

    A partire da giugno2024, si concluderà il regime di mercato tutelato e gli utenti dovranno scegliere necessariamente un nuovo fornitore a cui appoggiarsi.

    Qui bisogna, però fare la distinzione tra consumatori vulnerabili e non vulnerabili. Nella prima categoria rientrano:

    • Utenti con un'età superiore a 75 anni;
    • Utenti in condizioni economiche svantaggiate;
    • Utenti affetti da disabilità ai sensi della legge 104/92;
    • Utenti residenti in un contesto emergenziale dovuto ad eventi calamitosi.

    Tutti coloro che rientrano in queste categorie continueranno ad essere serviti dal medesimo fornitore attraverso un servizio di tutela, che offre maggiore “protezione” a questi utenti.

    I clienti “non vulnerabili” e quelli che non scelgono un nuovo fornitore del mercato libero, saranno automaticamente assegnati al produttore vincitore dell’asta nell’area di riferimento ed entreranno a far parte di questo servizio chiamato "Tutela Graduale".

    Per saperne di più si può visitare il sito dell’ARERA e consultare liberamente l’elenco dei fornitori che hanno vinto l’asta nella propria zona e a cui si verrà assegnati se si accede alla Tutela Graduale con la possibilità di scegliere un fornitore diverso in qualsiasi momento.

    Per saperne di più: Energia elettrica, le nuove tecnologie all'insegna della sostenibilità e del risparmio energetico

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