Chi ha utilizzato almeno anche una sola volta Photoshop per realizzare operazioni di foto editing, molto probabilmente ha avuto l'esigenza di interagire con un particolare oggetto, scoprendone tutta la sua utilità in specifiche situazioni. Stiamo parlando delle azioni, attraverso le quali è possibile agire su di un’immagine o uno o più specifici livelli del proprio progetto senza dover svolgere manualmente e singolarmente ogni singolo passaggio.
I meno esperti, talvolta, si chiedono quale sia la loro "formula segreta" e come funzionano, dove trovarle e come utilizzarle al meglio nei propri progetti.
Similmente a ciò che spesso ci si trova davanti lavorando con l'ormai storico software Adobe Photoshop, si tratta di procedimenti estremamente semplici, quando vengono compresi tutti gli step che lo compongono. Ecco come fare per poterle sfruttare al massimo.
In poche parole, le azioni vanno a pescare una serie di passaggi che, effettuati uno dopo l’altro, contribuiscono all’editing facendo risparmiare tempo all’utente.
Si rivelano particolarmente funzionali soprattutto per coloro che hanno meno dimestichezza con il software. Infatti, possono raggruppare diversi passi che consentono di ritoccare in maniera ottimale il proprio lavoro, anche senza avere esperienza con ognuna delle funzionalità utilizzate nella sequenza.
Molti fotografi ed editor, poi, mettono a disposizione i loro set più interessanti frutto di lavoro e certosina ricerca, proponendo in tal modo dei prodotti completi e allo stesso tempo indispensabili per ricreare esattamente particolari stili dai più svariati risultati senza una conoscenza approfondita dello strumento. L’importante è farlo sempre da luoghi della rete che si ritengono validi e affidabili, mai rischiosi per la salute del nostro computer.
Questa prima metodologia, più semplice, ha uno svantaggio: chiusa l’applicazione e riavviata la macchina, all'apertura successiva di Photoshop sarà necessario reinstallare l’azione.
Se non dovesse essere presente nella visualizzazione, niente paura: “Azioni” si richiama facilmente nel menu in alto, dalla voce “Finestra”. Posizionato il puntatore sull’elemento appena citato e cliccato su di esso, il programma mostra sul monitor un elenco a discesa; tra tutte le opzioni in esso presenti, basta trovare e compiere un ulteriore click sulla parola corrispondente. Il secondo metodo, invece, prevede l'installazione proprio dal pannello di controllo. Si clicca sull’icona a forma di quattro linee orizzontali nel pannellino dedicato, scegliendo “Carica azioni”; dalla finestra che si apre si ricerca il file interessato e si clicca su di esso, per poi selezionare il pulsante “Apri”. In questo modo eccolo entrare a far parte direttamente nella lista dedicata.
Nel caso in cui ci si trovi ad avere a che fare con delle azioni eccezionalmente macchinose, il sistema potrebbe avere bisogno di qualche minuto per giungere a conclusione.
Ciò poi è strettamente legato alle capacità del computer in uso al momento, visto che Photoshop è un'applicazione che richiede una quantità di risorse decisamente grande. Se nel complesso della sua sequenza sono previsti dei passaggi che devono essere necessariamente compiuti dall’utente, un file di testo o diciture mirate nei titoli dei livelli creati guideranno l'utilizzatore nelle fasi successive.