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Apple Mac Pro, bello e bravo

I tecnici di iFixit non hanno avuto troppe difficoltà a fare a pezzi l'ultimo nato in casa Apple, a differenza di quanto accadeva in passato

Quale modo migliore di salutare l'anno vecchio se non facendo a pezzi un computer da oltre 3.000 euro? I ragazzi di iFixit salutano il 2013 provando a smontare l'ultimo modello di Mac Pro, da poche settimane disponibile per essere acquistato sul sito di Apple.

Un computer che tenta per l'ennesima volta di rivoluzionare i canoni estetici cui l'informatica “classica” ci aveva sinora abituato: non più un case a forma di parallelepipedo, ma un cilindro grande poco più di una normale lattina di birra sia in altezza che in larghezza. Un dispositivo che ha richiesto diversi mesi di progettazione per riuscire a far stare una componentistica da primo della classe in uno spazio così inusuale e, soprattutto, così esiguo.

 

 

Si potrebbe quindi pensare che un computer del genere, con tanti componenti concentrati in così poco spazio, sia quantomeno complicato da smontare. Anche perché Apple ci ha solitamente abituato – vedi iPhone e iPad – a dispositivi piuttosto complessi quando arriva il momento di smontarli. E invece...

Liscio come l'acqua

E invece in questa occasione i tecnici di iFixit sono rimasti stupiti dalla semplicità con cui i componenti sono venuti via uno dietro l'altro. Le RAM (tre moduli da 4GB DDR3 ognuno) sono state le prime ad essere estratte, seguite a ruota dall'hard disk SSD. In entrambi i casi i tecnici specializzati in smontaggi di dispositivi elettronici non hanno dovuto penare troppo per disassemblare queste componenti, attaccate al corpo del computer da semplici fermi o da una vite.

 

 

Stesso discorso per le due schede video (due AMD FirePro D300 ognuna dotata di 2 GB di RAM DDR5): tolta qualche vite e allentato un fermo, posso essere separate dai restanti componenti senza che si debbano sudare le proverbiali sette camicie.

 

 

Leggermente più complicato, invece, arrivare alla scheda logica e al processore, incastonati nel “cuore” stesso del computer. Ma anche in questo caso nulla di preoccupante: con un po' di pazienza e il giusto cacciavite si arriva praticamente dovunque.

Esame superato

Se si fosse trattato di un esame scolastico, l'Apple Mac Pro lo avrebbe passato a pieni voti. La redazione di iFixit, infatti, gli assegna un 8 pieno, inserendolo di diritto nell'Olimpo dei dispositivi più semplici da smontare. Un bel passo in avanti per la casa di Cupertino, solita rimediare sonanti insufficienze dal sito statunitense – l'iPhone e l'iPad, solitamente, non vanno al di sopra di un 4.

 

 

Tutto ciò si traduce, in termini pratici, in un dispositivo più semplice da riparare e da migliorare. Nel caso in cui qualche componente dovesse rompersi, un utente con un minimo di senso pratico (in ambito informatico, naturalmente) potrebbe anche smontare da sé il computer e sostituire il pezzo. O, allo stesso modo, migliorarne le caratteristiche smontando i pezzi ormai obsoleti e montarne di nuovi. L'unico problema, in questo senso, sarà nel reperire i componenti: molti, infatti, sono dotati di attacco proprietario Apple e, molto probabilmente, si dovrà passare per la casa madre se si vorranno ottenerne di nuovi.

 

1 gennaio 2014

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