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Intelligenza Artificiale, progresso o pericolo? Le voci degli esperti a confronto

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Mentre alcuni evidenziano i suoi potenziali benefici, altri sollevano preoccupazioni etiche e morali, riflettendo la complessità e le sfide connesse a questa tecnologia emergente

Intelligenza Artificiale, progresso o pericolo? Le voci degli esperti a confronto ChakisAtelier / iStock / Getty Images Plus

L'intelligenza artificiale è un tema centrale nel dibattito contemporaneo, con opinioni divergenti che vanno da una visione ottimistica a una più critica.

Nel libro "Intelligenza Artificiale: Come usarla a favore dell’Umanità" di Gabriele Di Matteo e Eugenio Zuccarelli, una serie di esperti e visionari esplorano lo scenario complesso e multiforme dell'IA, offrendo una ricca e articolata panoramica delle sfide e delle opportunità che l'IA porta con sé. Da prospettive ottimiste a critiche costruttive, emerge una narrazione complessa e avvincente sulla strada verso un futuro guidato dall'intelligenza artificiale.

Tra coloro che vedono un enorme valore nell'IA ci sono Sam Altman, fondatore di OpenAI, Reid Hoffman, imprenditore e cofondatore di OpenAI e LinkedIn, e Stephen Ibaraki, fondatore dell'ITU AI for Good Initiative delle Nazioni Unite.

Sam Altman è particolarmente entusiasta dell'impatto che l'IA potrà avere sulla nostra vita, credendo fermamente che possa ottimizzare ogni aspetto della nostra esistenza, adattandosi perfettamente alle nostre esigenze. Altman ha investito parte della sua fortuna in un vigneto nella Napa Valley, evidenziando il suo interesse per l'innovazione anche nel settore agricolo. Tuttavia, riconosce anche le sfide legate alla sicurezza, alla disinformazione e alla governance dei dati, chiedendo un utilizzo etico e responsabile di questa tecnologia.

Reid Hoffman, nell'estratto ricavato della Lectio Magistralis che l'imprenditore ha tenuto alla BBS di Bologna, condivide questa visione ottimistica, enfatizzando l'importanza di creare strumenti migliori utilizzando l'IA e aumentando la bellezza nel mondo. Crede che l'IA abbia il potenziale per migliorare diversi settori, dalla diagnosi precoce del cancro alla gestione delle risorse idriche, passando per l'arte, la musica e la letteratura. Hoffman incoraggia la generazione IA a sfruttare il potenziale dell'IA per creare strumenti che migliorino la vita delle persone e contribuiscano alla bellezza del mondo, facendolo però in modo etico e responsabile.

Stephen Ibaraki concorda sul fatto che l'IA presenti sia aspetti positivi che negativi, tuttavia, si posiziona in modo ottimista, sottolineando l'importanza di infrastrutture etiche per guidare l'uso responsabile dell'IA. Ritiene che gli aspetti positivi dell'IA supereranno quelli negativi e che i sistemi sviluppati per tutelarci aiuteranno a indirizzare l'impatto positivo della tecnologia.

Non mancano, naturalmente, le voci critiche che avvertono dei pericoli insiti nell'IA.

iStock Getty Images Plus

Parradee Kietsirikul / 

Federico Faggin, il fisico italiano che ha inventato il microchip, mette in guardia dal sottovalutare la differenza fondamentale tra gli esseri umani e le macchine. Critica la mancanza di regolamentazione e di guide etiche nel settore, sottolineando l'importanza di comprendere la differenza fra gli esseri umani e le macchine e di usare l'IA in modo responsabile.

Mariarosaria Taddeo, Deputy Director del Digital Ethics Lab presso l'Università di Oxford, condivide questo punto di vista, evidenziando l'importanza di non distrarci dalle conseguenze negative dell'uso delle nuove tecnologie, come la violazione della privacy e la manipolazione delle informazioni.

Tra gli ambiti applicativi dell'IA vi è quello medico, dove professionisti come Regina Barzilay, professoressa al MIT, stanno sfruttando il potenziale di questa tecnologia per migliorare la vita delle persone. La Barzilay e il suo team hanno sviluppato un algoritmo di deep learning capace di analizzare le mammografie per predire la probabilità di sviluppare il cancro al seno nei successivi cinque anni. Questo approccio si è dimostrato più accurato degli standard clinici attuali e offre la possibilità di informare i pazienti sul loro rischio e di monitorare il progresso del tumore in modo tempestivo, consentendo decisioni più informate e interventi precoci.

Anche Elon Musk, imprenditore e fondatore di Neuralink, punta sull'IA, ma con un approccio differente. Sta infatti cercando di creare un'interfaccia diretta tra il cervello umano e i computer, consentendo alle persone di comunicare e interagire con le macchine tramite il pensiero. L'obiettivo di Musk è quello di migliorare la vita delle persone, curare malattie neurologiche e aumentare le capacità cognitive umane.

L'IA non viene utilizzata solo in ambito medico o industriale, ma trova applicazione anche nel mondo dell'arte, dove sta rivoluzionando il campo creativo. Alex Brunori, Senior Director, Brand Experience di G42, un'importante azienda nel settore dell'IA nel Medio Oriente, sottolinea che l'IA generativa sta democratizzando l'arte, offrendo a chiunque la possibilità di esprimersi e creare opere d'arte. Boris Eldagsen, un artista e fotografo berlinese, pur essendo stato premiato con un prestigioso Sony Award per un'opera generata dall'IA, ha rifiutato il premio, sostenendo che le immagini generate dall'IA e la fotografia sono entità diverse e non dovrebbero competere tra loro. Questi atteggiamenti contrastanti evidenziano la complessità e la delicatezza del rapporto tra l'IA e la creatività umana.

Come abbiamo visto e come si può approfondire nel libro “Intelligenza Artificiale: Come usarla a favore dell’Umanità” le opinioni degli esperti sull'IA spaziano dall'ottimismo alla cautela, riflettendo la complessità e le sfide di questa tecnologia. Mentre alcuni vedono nell'IA un'opportunità per migliorare la vita umana in molteplici settori, altri sollevano preoccupazioni etiche e morali. È evidente che l'IA offre un potenziale straordinario, ma è fondamentale affrontare le sfide connesse con responsabilità ed etica per garantire un impatto positivo sulla società e sull'umanità nel suo complesso.

Scritto da:
Bianca Corbella
Appassionata di tecnologia sempre alla ricerca di novità e curiosità digitali
https://www.linkedin.com/in/biancacorbella/
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