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4 regole per proteggere gli occhi e non avere problemi alla vista

Stando seduti per ore davanti allo schermo di un PC o uno smartphone è normale che gli occhi si affatichino. È possibile però "difendersi" ed evitare così problemi alla vista

Occhi stanchi

Al giorno d'oggi la maggior parte delle persone passa diverse ore davanti allo schermo del computer per lo studio o per il lavoro. E come se non bastasse trascorriamo gran parte del nostro tempo libero con gli occhi incollati su smartphone, tablet o console da gioco invece che riposarsi e riposare la nostra vista. Non è un caso che i problemi alla vista negli ultimi anni siano aumentati a dismisura anche a causa dell'uso e abuso dei device elettronici. Infatti, anche se non abbiamo dei problemi di vista, è normale sentire affaticati i nostri occhi dopo una lunga giornata passata davanti allo schermo del PC.

Lavorare otto ore al giorno davanti a uno schermo, sia che questo sia di un tablet, di uno smartphone o di un laptop potrebbe portare alla lunga alla sindrome dell'occhio secco, ossia bruciori e infiammazioni dovuti al fatto che quando guardiamo un display tendiamo a sbattere gli occhi 2/3 volte in meno del normale, oppure nei casi peggiori a una perdita di decimi o alla comparsa di problemi alla vista. Per fortuna esistono degli esercizi e delle precauzioni da prendere per evitare l'insorgere di patologie agli occhi se usiamo molto i device elettronici.

 

Problemi di vista al buio

 

Si tratta di piccole accortezze molto semplici da mettere in pratica e che ci aiuteranno non solo a mantenere sani i nostri occhi se lavoriamo al computer ma anche a migliorare la nostra postura per evitare dei dolori articolari o alla schiena dovuti alle tante ore passate da seduti. Ecco dunque come prenderci cura della nostra vista se usiamo per molte ore al giorno uno schermo di tablet, computer o smartphone.

Segui la regola dei 20-20

C'è una semplice regola che può salvaguardare la nostra vista per diversi anni se facciamo un lavoro che ci lega allo schermo di un device elettronici. Stiamo parlando della cosiddetta regola 20-20. Ossia fare una pausa ogni 20 minuti di lavoro al computer e fissare un oggetto lontano da noi circa 20 metri per circa 20 secondi. In questo modo miglioreremo la messa a fuoco dei nostri occhi che per un lungo periodo si sono abituati agli oggetti in vicinanza mostrati dallo schermo. Se non vogliamo stare a mettere una sveglia ogni venti minuti per ricordarci di fare questa piccola pausa possiamo scaricare un'applicazione o un'estensione per browser web che ci ricorderanno di fare la regola 20-20 ogni volta che stiamo al pc per più di 20 minuti.

 

Vista affaticata

 

Posiziona il monitor al meglio

Una posizione errata del monitor è una delle cause principali per l'insorgenza di problemi alla vista, di dolori muscolari e per l'infiammazione della cervicale. Lo schermo per evitare di affaticare troppo gli occhi deve stare a una giusta distanza da noi. Qual è la distanza corretta? Più o meno il nostro braccio, allunghiamo dunque il braccio e posizioniamo il display del pc o tablet all'altezza della nostra mano. Il monitor deve essere di circa 10 centimetri più alto dell'altezza dei nostri occhi. In questo modo terremo una corretta postura di occhi e collo e oltre ad evitare patologie agli occhi eviteremo anche dolori alla schiena e soprattutto infiammazioni alla muscolatura del collo o alla cervicale. È buona regola inoltre ogni 45 minuti alzarsi e fare due passi per sgranchire i muscoli e far riposare gli occhi anche solo per un minuto. Se sentiamo gli occhi affaticati posiamo posizione i gomiti sulla scrivania e premere sugli occhi con i palmi delle mani. In questo modo rilasseremo i nervi e i muscoli oculari.

 

Occhi stanchi

 

Dimensione e colore del testo e lenti antiriflesso

Visto che lo schermo non deve essere troppo vicino a noi per non sforzare eccessivamente la vista è buona norma usare caratteri due o tre volte più grandi del carattere che riusciamo a distinguere alla perfezione con lo schermo lontano da noi quanto la lunghezza del nostro braccio. In pratica se riusciamo a scrivere o leggere con un carattere 12 di Times New Roman è consigliabile usare un 14, per non stressare troppo gli occhi. Inoltre, evitiamo i colori troppo accesi per lunghi periodi. È meglio scrivere su sfondo bianco con testo nero o al massimo con sfondo tendente al giallo.

 

Lavoro davanti al PC di notte

 

Se lavoriamo nelle ore notturne, se il nostro dispositivo lo consente, usiamo la modalità apposita che diminuisce i blu nello schermo per evitare non solo di stancare gli occhi ma anche di avere problemi di insonnia o mal di testa. Infine, se lavoriamo molto al computer e stiamo comprando un nuovo PC ricordiamo che è consigliabile comprarne uno con schermo antiriflesso. Oppure potremo comprare degli occhiali rilassanti da PC che filtrano le luci blu del display. Se questo non dovesse bastare e alla sera dovessimo sentire gli occhi molto stanchi potremo comprare in farmacia delle gocce lubrificanti o delle lacrime artificiali che ci aiuteranno ad evitare la cosiddetta e già citata sindrome dell'occhio secco.

Verifica la temperatura dei colori dello schermo

La maggior parte dei monitor consente di regolare manualmente la temperatura del colore. È preferibile utilizzare una temperatura di colore più calda (giallastra) in stanze scure e una temperatura di colore più fredda (più blu) in stanze luminose. Le temperature di colore sono misurate in gradi Kelvin, con una scala che va da 1.000 a 10.000. Durante le ore diurne, è meglio mantenere il monitor con una temperatura di colore predefinita di 6.500K. Di notte, la temperatura del colore dovrebbe essere più calda e circa di 3.400K. Il modo più semplice per ottimizzare la temperatura del colore del monitor è usare F.lux, un'app che utilizza la posizione del tuo computer per determinare la luce del sole e quindi regola automaticamente lo schermo in base a temperature cromatiche predeterminate che si adattano meglio all'ambiente di illuminazione naturale che ci circonda. F.lux è un programma gratuito e disponibile su Mac, Windows, Linux, iOS e Android.

 

25 settembre 2018

A cura di Cultur-e
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