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La pubblicità tracciante corre sul filo del bidone smart di Londra

Una start-up inglese dota 12 bidoni di sensori Wi-Fi per tracciare le abitudini web dei passanti. E creare così pubblicità tracciante

Uno dei bidoni intelligenti di Londra

Di cookie e pubblicità tracciante se ne è già parlato. Grazie ai cookie, i siti web sono in grado di tracciare i comportamenti online degli internauti, scoprendone abitudini e preferenze; la pubblicità tracciante, invece, viene creata proprio grazie a questi dati e permette alle agenzie pubblicitarie di creare campagne di promozione ad hoc. Due strumenti molto utili e efficaci per i marketeer di mezzo mondo, il cui unico cruccio è l'impossibilità di utilizzarli al di fuori del mondo fatato del web. Almeno fino ad oggi.

I cookie nel mondo reale

 

 

La start-up inglese Presence Orb vuole infatti portare i cookie nel mondo reale, riuscendo a carpire dati, abitudini e preferenze non solo dai navigatori del web, ma anche dai passanti per strada o dagli avventori di un locale. Come? Sfruttando gli smartphone, naturalmente. L'idea è di sfruttare l'indirizzo MAC dei dispositivi per avere un'idea il più possibile precisa delle percentuali di mercato dei vari produttori di telefoni, velocità dei passanti e altri dati da rivendere poi alle agenzie di marketing. Che, grazie a queste variabili, dovrebbero essere in grado di creare la prima pubblicità tracciante per il mondo reale. Ai possessori di iPhone, ad esempio, è probabile che interessino oggetti e gadget di lusso, e così via.

Bidoni smart

Un primo esempio pratico di questa nuova tecnologia è il progetto Renew, avviato da qualche settimana nel centro di Londra. In occasione delle Olimpiadi 2012, nella City londinese erano stati installati circa 100 bidoni della nettezza urbana dotati di pannelli LCD per spot pubblicitari interattivi. Alcuni di questi bidoni sono stati modificati e dotati di un modulo Wi-Fi e altri sensori per analizzare gli smartphone e carpirne i dati dei possessori.

 

La mappa con l'ubicazione dei cassonetti

 

Questi dati vengono poi rivenduti alle agenzie di marketing che possono così costruire campagne pubblicitarie tagliate su misura sui passanti delle varie zone della City. Un po' come visto nel film Minority Report, insomma.

Privacy a rischio?

 

 

Come fa già notare qualcuno, però, questa nuova tecnologia non riesce a risolvere uno dei problemi più noti della pubblicità tracciante e dei tracking cookie. La sistematica violazione - più o meno autorizzata - della privacy dell'utente. Mentre con l'ultima riforma legislativa voluta dall'Unione Europea gli utenti devono dare il loro consenso informato al trattamento dei loro dati personali, il sistema ideato da Presence Orb non chiede alcuna autorizzazione preventiva ai passanti. I dati, insomma, vengono “catturati” un po' all'oscuro dell'utente stesso, con una mini-violazione della sua privacy e dei suoi dati personali.

12 agosto 2013

A cura di Cultur-e
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