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Adolescenti e Social Network, una guida all'utilizzo sicuro

In concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico, dal Ministero arrivano due guide per genitori e alunni sulla sicurezza in Rete

Bullismo, la minaccia corre sul filo del social network

Non sempre il rapporto tra giovani e nuove tecnologie è idilliaco e privo di problemi. Nonostante i nativi digitali siano avvezzi all'utilizzo di gadget hi-tech, computer, software e tablet, è bene che siano preparati ad affrontare le insidie della Rete. In molti hanno offerto spunti su come difendersi dal cyberbullismo creando guide online ad hoc, raccontando la propria esperienza personale sui social network (come fatto, ad esempio, dalla giovanissima statunitense Bethany Mota) e promuovendo campagne di sensibilizzazione sia online sia nella "vita reale".

Anche il ministero dell'Istruzione, in concomitanza con l'inizio del nuovo anno scolastico, scende in campo con guide online e kit multimediali per promuovere la sicurezza in Rete e un rapporto sano e corretto tra adolescenti e social network.

 

Anche in Italia sono sempre di più i ragazzi connessi in Rete

 

La campagna è realizzata in collaborazione con "SIC – Safer Internet Centre Italia" (Generazioni connesse), il partenariato composto da alcune tra le principali realtà italiane che si occupano di promuovere fra i giovani un uso consapevole della Rete (Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza, Polizia di Stato, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento difesa del cittadino) e cofinanziato dalla Commissione europea.

L'obiettivo è fornire agli studenti delle elementari e delle medie e ai loro genitori strumenti utili a difendere la privacy sul web e non finire nelle trappole del web.

I consigli per gli studenti

Le piattaforme sociali, spesso e volentieri, si trasformano nel luogo in cui i giovani si mettono in mostra e cercano approvazione dai coetanei. Sono spinti, a volte, a mettere in atto comportamenti lontani dal loro modo di essere con il solo obiettivo di essere accettati all'interno della comunità virtuale prima e scolastica poi. Per questonon bisogna mai tentare di apparire diversi da come si è realmente né di attaccare gli altri per il solo gusto di farlo: bisognerà, invece, limitare le proprie interazioni virtuali solo con persone che si conoscono realmente, tentando di essere gentile e scrivere cose creative. Attenzione ai contenuti che si postano sui social: una volta pubblicati, uno status, un tweet, una foto o un filmato sono di pubblico dominio e potenzialmente accessibili a chiunque.

 

 

Allo stesso modo non bisogna lasciarsi trasportare troppo in fretta da sentimenti e passioni nati online. Nel caso di relazioni online bisogna sempre tener conto dell'età: dietro un nickname e una foto di un teenager possono nascondersi adulti con cattive intenzioni. Per esser certi dell'età di chi si ha davanti è consigliabile utilizzare la webcam, stando ben attenti a non mettere in atto comportamenti sconvenienti e pronti a diffidare di chi si rifiuta di effettuare una videochiamata. Anche il sesso online, seppur virtuale, può diventare pericoloso. Non si sa mai, infatti, chi si nasconde dall'altro capo del monitor; né se chi è dall'altra parte stia filmando o meno: nel giro di poche ore la Rete potrebbe essere invasa da immagini personali intime. Fondamentale, dunque, tracciare confini netti, tanto nella vita reale (e in classe), quanto nella propria vita virtuale.

 

Anche sul web i ragazzi sono semplicemente alla ricerca delle attenzioni degli adulti

 

I consigli per i genitori

  • Cyber-attivarsi. Per un genitore di un nativo digitale è impensabile non sapere cosa siano i social network, le piattaforme di messaggistica istantanea e tutto quanto collegato al mondo dell'hi-tech. Si dovrà essere costantemente al passo con i tempi: possedere un account Facebook, avere installata sullo smartphone l'app di WhatsApp e imparare a conoscere il mondo digitale frequentato dai ragazzi

  • Entusiasmarli. È giusto aiutare i propri figli a trovare siti web e portali che sappiano stimolare la loro curiosità e li inducano a fare ricerche e conoscere cose sempre nuove. Soprattutto, bisogna fare in modo che alla curiosità virtuale corrisponda quella reale: spingili ad uscire di casa, a verificare de visu che le cose siano effettivamente come scritto online. Internet è un mezzo potentissimo e potenzialmente bellissimo, ma mai sostitutivo della vita reale

  • Interagisci. La Rete, come detto, può nascondere molti pericoli. Si dovrà discuterne con i ragazzi, diventare un punto di riferimento cui rivolgersi nel caso in cui avvertano pericoli e vogliano essere confortati

 

L'interazione con i ragazzi è fondamentale per un "genitore connesso"

 

  • Essere un modello. Esattamente come accade nella "vita reale", se si vuole sperare di ottenere un risultato con i ragazzi è necessario essere e comportarsi come un modello esemplare. Se si ha un rapporto sano ed equilibrato con la tecnologia, probabilmente lo stesso accadrà ai ragazzi

  • Chiedere. Se si hanno dubbi sui comportamenti in Rete dei tuoi ragazzi, è necessario chiedere direttamente a loro. Non si devono vestire i panni del novello Sherlock Holmes e non iniziare a indagare privatamente sulla loro vita privata. Nel caso in cui si dovesse essere colti in fallo, si perderebbe d'un colpo tutta la credibilità e la loro fiducia. In questi casi, l'esser franchi e diretti paga dividendi molto più alti

  • Sicurezza in Rete. La diffusione dei dati personali, sia in Rete sia nella "vita reale", può comportare gravi rischi. Bisogna stabilire confini precisi e delineati su cosa possa essere condiviso e cosa non debba essere assolutamente pubblicato sui profili social o attraverso le applicazioni di messaggistica istantanea

Per evitare che i propri ragazzi possano essere oggetto di attenzioni particolari di malintenzionati, si dovrà attivare un dialogo franco e diretto: parlare con loro di sessualità e affettività permetterà di sviluppare un rapporto più sano e sincero anche su questi aspetti, rendendoli affettivamente più sicuri e sessualmente più consapevoli. Non esitare, infine, a denunciare molestatori e pedofili: la sicurezza dei ragazzi (tutti, non solo i propri figli) viene prima di ogni cosa.

 

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A cura di Cultur-e
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