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La guida all'etichetta su Twitter

I social network non sono delle lande desolate senza alcuna legge o regola da seguire. Gli utenti, invece, sono chiamati a seguire un codice ben preciso, chiamato netiquette

Twitter

Sin dalla più tenera età, ai bambini viene insegnato come comportarsi in casa e al di fuori delle mura domestiche. Si viene educati a come ci si deve comportare nelle cosiddette occasioni ufficiali, cosa si può dire e cosa no, qual è il tono di voce da tenere, gli argomenti che possono essere trattati e che tipo di linguaggio si deve utilizzare e cose di questo genere. Tutti questi elementi – e molti altri ancora – vanno a formare la cosiddetta etichetta. Regole analoghe esistono anche per il web.

C'è un codice, in alcuni casi anche scritto, di come ci si debba comportare sui forum e sui social network, di come si dovrebbe commentare sui blog e nei video su YouTube. In questo caso si parla di netequette, traducibile più o meno come etichetta del web. Twitter, naturalmente, non fa eccezione ed esistono delle norme convenzionali su come usare Twitter.

 

Twitter

 

Certo, non si tratta di norme scritte a mo' di legge, ma delle regole di buon senso rispettate dalla quasi totalità degli iscritti del social network cinguettante. Perché ci sono modi e modi per utilizzare l'hashtag, anche se magari non lo sapete.

Contenuti

La prima, fondamentale regola da tenere a mente è che un tweet può essere letto da chiunque: dai genitori, al capo sino ad uno sconosciuto dall'altra parte del mondo. A meno che non si vogliano fare figuracce o creare casus belli, vale la pena ponderare con calma le parole che si scrivono e che si pubblicano, facendo molta attenzione anche al modo in cui si scrive. Un cinguettio contenente sin troppe abbreviazioni non solo sarà illeggibile o quasi, ma avrà anche un effetto “scoraggiante” nei confronti dei follower.

Bisogna poi essere in grado di sapersi contenere con il numero di messaggi: Twitter è sì un social network e, come tale, fatto per l'interazione sociale. Ma non è necessariamente detto che a tutto il mondo interessi la telecronaca minuto per minuto della vostra vita. E attenzione a lodare un po' troppo le proprie capacità ed il proprio lavoro. Twitter può essere un'ottima vetrina se utilizzato nella giusta maniera ma, allo stesso tempo, può diventare anche il peggior biglietto da visita. Gli utenti non vorranno conoscere esclusivamente di cosa ci si occupa e quali i lavori fatti – post e articoli su blog, video di animazione digitale, ecc. - ma anche interagire: bisogna, quindi, rispondere alle domande poste e creare contenuti che possano stimolare uno scambio di battute, anche piuttosto acceso.

 

Troppi hashtag

 

Un ultimo consiglio riguarda l'utilizzo degli hashtag. Non abusatene. Si tratta di uno strumento di comunicazione molto potente e, soprattutto, molto utile. Nel caso in cui, però, si superino dei limiti perde tutta la sua utilità e finirà solamente con l'appesantire il proprio messaggio. Un cinguettio ben strutturato conterrà due, al massimo tre hashtag a “supporto” di un testo ben scritto e, possibilmente, pregno di contenuti e significato.

Following e Follower

Pur non esistendo regole ben precise a tal proposito, ce ne sono un paio da tenere sempre bene in considerazione. La prima vuole che non c'è nessun obbligo a seguire i feed di tutte le persone che seguono i vostri aggiornamenti. Certo, alcuni potrebbero anche prenderla a male e sentirsi quasi offesi nel non veder ricambiato il follow ma, e qui arriviamo alla seconda regola, è molto importante seguire utenti in grado di creare contenuti interessanti. La bacheca del nostro account deve essere considerata quasi sacra e, di conseguenza, si deve agire affinché resti “pulita” il più a lungo possibile. Il rischio, infatti, è quello di mischiare contenuti rilevanti e interessanti con cinguettii assolutamente inutili e magari, che danno fastidio.

Naturalmente, vale anche l'opposto. Quando si inizia a seguire qualcuno, non ci si deve aspettare che questo ricambi automaticamente il “favore”. Non è detto, infatti, che i contenuti che si creano interessino tutto il mondo e, di conseguenza, non tutti sono interessati a seguire gli aggiornamenti.

Interazione

I social network sono fatti per creare e stimolare l'interazione tra gli utenti. E, probabilmente, ci si troverà ad interagire con persone che mai e poi mai si incontreranno nella vita reale. Non per questo, però, bisogna essere timidi e restare muti ad osservare i tweet e i messaggi di chi si segue. Non si deve aver paura di interagire con persone che si ritengono interessanti, siano esse dei coetanei, delle star del mondo dello spettacolo, giornalisti, personaggi pubblici o politici.

 

Twitter

 

L'importante è non rimanere delusi se non si riceve una risposta: può accadere che non si abbia tempo per rispondere a tutti i messaggi e commenti ricevuti o (cosa molto probabile) che non si controlli spesso la scheda delle interazioni e si finisca con il perdere preziosi contributi e spunti di riflessione.

Retweet

Vale la pena spendere le ultime parole a proposito dei retweet. Può capitare che, a volte, si voglia condividere con i propri “seguaci” contenuti e messaggi che si ritengono interessanti e meritevoli di essere diffusi su ampia scala. Ciò non vuol dire, però, che si è autorizzati a copiare in toto un messaggio o far passare l'idea che si tratti di farina del nostro sacco.

Ci sono vari modi per retweettare un messaggio: si può semplicemente cliccare sul pulsante retweet e postare il messaggio sulla propria bacheca nella stessa forma in cui è comparso sulla nostra oppure lo si può ricondividere manualmente. Se si procede in questo modo sarà allora il caso di aggiungere del testo a commento del tweet o qualcosa che faccia capire che si tratta di un post non nostro. Si può inserire, ad esempio, la sigla RT (retweetted) prima del cinguettio, oppure via seguito dal link all'articolo originale.

2 novembre 2013

A cura di Cultur-e
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