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Stampanti termiche, cosa sono, come funzionano

Le stampanti termiche rappresentano una nicchia del mercato, ma per molti scopi sono la soluzione ideale e anche l'utente comune potrebbe decidere di usarne una

stampanti termiche

Da diversi anni a questa parte il mercato delle stampanti è diviso in due grandi famiglie di prodotti: le stampanti a getto di inchiostro e le stampanti laser. Di solito le prime sono diffuse in casa o nei piccoli uffici, mentre le seconde in grandi uffici dove è necessario stampare molti documenti. C'è però una terza categoria di stampanti, che in pochi conoscono e che costituisce una piccola nicchia del mercato: stiamo parlando delle stampanti termiche.

Le stampanti termiche sono poco conosciute soprattutto perché vengono utilizzate in ambiti molto specifici, ma in realtà sono abbastanza diffuse perché in quegli ambiti sono ormai lo standard. I biglietti del treno, dell'autobus o dell'aereo, ad esempio, sono di solito stampati con stampanti termiche. Lo stesso vale anche per le etichette e molti tipi di scontrini.

In realtà, però, c'è un tipo di stampante termica che può rivelarsi molto utile anche per la stampa di fotografie: si tratta delle stampanti termiche con tecnologia "ZINK", cioè "Zero Ink" o "zero inchiostro". Una definizione che non ci deve però trarre in inganno: tutte le stampante termiche, infatti, sono senza inchiostro. O, meglio, senza cartuccia o toner.

La stampante senza inchiostro

stampante termica scontrini

Le stampanti a getto di inchiostro o laser sono accomunate da una caratteristica: usano carta normale, sulla quale viene posato dell'inchiostro. L'inchiostro può essere liquido, come nel caso delle stampanti a getto di inchiostro, o in polvere, come nel caso di quelle laser. Nel primo caso l'inchiostro è contenuto in serbatoi separati (uno per ogni colore), mentre nell'altro la polvere di inchiostro è contenuta nel toner (esistono le stampanti laser a colori, con più toner, ma sono poco utilizzate).

Con le stampanti termiche, invece, la prospettiva si rovescia: l'inchiostro non è nella stampante, ma nella carta

Questo vuol dire, prima di tutto, due cose: la carta costa di più, ma l'inchiostro non finirà mai (a meno che non finisca anche la carta, ovviamente). Non ci sarà quindi bisogno di cambiare cartucce o toner, perché l'inchiostro farà direttamente parte della carta, che di solito è venduta a rotoli.

Come funziona una stampante termica

 

 

La carta per le stampanti termiche è quindi molto differente da quella per le altre stampanti e, infatti, viene comunemente definita "carta termica" proprio per distinguerla da quella tradizionale. Questa carta è formata da più strati sovrapposti, ognuno dei quali contiene un composto chimico termosensibile che si "attiva" solo se esposto ad una determinata temperatura, per un determinato periodo di tempo.

La stampante termica fa proprio questo: tramite una testina mobile, che si posiziona sul punto della carta da stampare, produce il calore necessario ad attivare il pigmento presente sulla carta che, di conseguenza, viene stampata. Ogni colore ha una diversa temperatura e tempistica di esposizione al calore, quindi è possibile stampare più colori sulla stessa carta semplicemente esponendo i singoli punti a un trattamento termico diverso.

Come funziona una stampante termica ZINK

 

 

Una stampante termica ZINK funziona esattamente come una normale, ma su una carta dalle prestazioni migliori. Una stampante ZINK, quindi, va usata con carta ZINK per ottenere i risultati sperati. Questa tecnologia, brevettata da Polaroid quasi trent'anni fa, permette di stampare con un maggiore livello di dettaglio.

I pigmenti della carta durano anche di più di quelli tradizionali e resistono meglio alle elevate temperature. La qualità di una stampa ZINK rispetto a quella di una stampa termica normale è decisamente superiore e questo permette di usare questa tecnologia anche per stampare fotografie.

A chi serve una stampante termica

Alla luce di quanto detto fino ad ora dovrebbe già essere chiaro che le stampanti termiche sono in realtà di due tipi: quelle normali e quelle ZINK. Quelle normali risultano utili ad una cerchia di utenti, quelle ZINK ad una cerchia diversa.

Una stampante termica normale può essere usata per stampare etichette adesive per mettere ordine a casa, o da un commerciante per stampare scontrini quando è lontano dal suo negozio. Una stampante ZINK può invece può essere utile per stampare delle foto a cui siamo particolarmente affezionati e che non vogliamo conservare solo in formato digitale.

Ma è chiaro che una stampante termica non può essere intesa come sostituto di una normale stampante a getto di inchiostro o di una laser: come già accennato, si tratta di un prodotto di nicchia con un pubblico di nicchia e chi compra una stampante termica lo fa perché ne ha bisogno per lavorare o perché sa che la sfrutterà per scopi molto specifici, che non potrà ottenere facilmente con gli altri tipi di stampanti.

Per fortuna, però, le stampanti termiche hanno un costo abbastanza accessibile: un esempio del primo tipo di dispositivo (non ZINK) è l'etichettatrice termica portatile a batterie di iMhorse: stampa etichette da 50x50, 50x25, 25x78, 30,70 o 30x20 millimetri, si può collegare ad uno smartphone o un computer via Bluetooth e costa circa 70 euro.

Tra le stampanti fotografiche ZINK, invece, c'è la Kodak Step per stampe da 2x3 pollici (circa 5 centimetri per 8 centimetri), che costa 80 euro, o la Xiaomi Pocket Photo Printer che stampa fino a 3x5 pollici (circa 8x13 centimetri) e costa 65 euro.

A cura di Cultur-e
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