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Google porta l'auto senza conducente nel traffico cittadino

Dopo quasi due anni di silenzio si torna a parlare della Google driveless car. Ora capace di girare anche nelle affollate strade del centro di Mountain View

Google driveless car

Sembra avvicinarsi sempre di più il momento in cui si potrà leggere il giornale in auto, inviare SMS o controllare la posta elettronica dallo smartphone mentre si è seduti in auto. Al posto di guida. Google, infatti, è nuovamente tornata a parlare di uno dei suoi moonshot più riusciti: la Google driveless car (auto senza guidatore, in italiano). Chris Urmson, capo del progetto dell'auto che si guida da sé, ha recentemente realizzato un post sul blog ufficiale di Big G nel quale spiega brevemente tutto ciò che è accaduto nell'ultimo anno e mezzo (o giù di lì) alla flotta delle dodici Lexus RX 450H di colore bianco. Il tutto riassumibile da un unico numero: 1.120.000, come i chilometri di test percorsi negli ultimi tempi. “Abbiamo già percorso moltissima strada – si legge nel post – e siamo sempre più convinti di essere sulla strada giusta per raggiungere il nostro obiettivo: realizzare un veicolo in grado di tenere la strada senza l'intervento dell'uomo”.

Pausa di lavoro

Era da tempo che dai Google X (i laboratori diretti da Sergej Brin dove il gigante delle ricerche sul web conduce i suoi progetti più segreti) non trapelavano notizie sull'auto che si guida da sé. Tanto da poter pensare che Google avesse messo da parte – magari temporaneamente – l'idea di realizzare un'auto capace di guidarsi da sola. Ed invece no. Molto più semplicemente, il team di sviluppo della Google driveless car era impegnato in strada a percorrere centinaia di migliaia di chilometri di test.

 

 

E, particolare non da poco, spostandosi dalle comode autostrade statunitensi alle meno sicure e più imprevedibili stradine del centro cittadino di Mountain View.

Tragitto eccitante

Per accrescere le capacità di guida del software che gestisce la Google driveless car, gli ingegneri di Big G hanno deciso di “farsi” cittadini, sfruttando il reticolo di strade comunali di Mountain View.

 

Google driveless car

 

“Un miglio all'interno di una città presenta molte più difficoltà e imprevisti rispetto alla stessa distanza percorsa in autostrada. Ci si deve confrontare con centinaia di oggetti che si muovono secondo le diverse regole del codice stradale in una piccolissima porzione di strada”.

Scuola guida

Il milione e passa di chilometri percorsi dalla flotta di 12 Lexus ha avuto, per il software di gestione dell'auto, la stessa funzione della scuola guida per i diciottenni desiderosi di ottenere la patente.

 

L'auto senza conducente ferma al semaforo rosso

 

“Dal momento che abbiamo dovuto affrontare migliaia di situazioni differenti, abbiamo realizzato modelli di software capaci di gestire sia situazioni attese (un'auto che si ferma ad un semaforo rosso) sia inattese (un'auto che non si ferma e passa con il rosso). Abbiamo ancora moltissimi problemi da risolvere, primo tra tutti insegnare all'automobile altri percorsi all'interno di Mountain View prima di poter catapultare l'auto che si guida da sé in altre realtà urbane. Le migliaia di situazioni che abbiamo affrontato negli ultimi due anni, però, possono ora essere gestite autonomamente dalla nostra driveless car”.

Come un uomo, meglio di un uomo

E se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sull'efficienza e la capacità di un computer di guidare un'automobile nella vita di tutti i giorni, basta dare ascolto a Chris Urmson. “Abbiamo migliorato il software di controllo dell'auto, ora in grado di individuare centinaia di oggetti in movimento contemporaneamente – pedoni, bus, un segnale di sto tenuto in mano da un ausiliare del traffico o un ciclista che segnala una possibile svolta con dei gesti della mano. Un'auto che si guida da sé può prestare attenzione a tutti questi particolari in maniera fisicamente impossibile per l'uomo. Senza stancarsi né distraendosi”.

 

Cosa vede il cervellone elettronico della Google driveless car

 

Merito di una lunga lista di sensori posizionati all'interno e all'estero dell'abitacolo della Google driveless car. Sul tettino, ad esempio, trovano posto 24 laser capaci di scansionare tridimensinalmente qualsiasi oggetto in un raggio di 150 metri dal veicolo; sul cruscotto, invece, sono posizionate telecamere in grado di riprendere ciò che accade a breve raggio – segnali stradali, semafori, segnalatori d'emergenza, ecc. - e inviare tutti i dati al cervellone elettronico dell'automobile. Sempre all'interno dell'abitacolo, inoltre,sono presenti vari pulsanti, compreso quello che permette al guidatore di prendere il controllo sull'automobile. Nel caso in cui si avesse voglia di tornare a guidare.

 

29 aprile 2014

A cura di Cultur-e
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