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VPN Android, privacy e sicurezza degli utenti a rischio

Un recente studio condotto da esperti australiani dimostra che molte delle app VPN presenti sul Google Play Store non proteggono la navigazione e tracciano gli utenti

Sicurezza Android

Che le VPN (acronimo di Virtual Private Network, rete privata virtuale in italiano) siano diventate sempre più conosciute anche dall'utente medio non deve affatto sorprendere. La difesa della privacy e la sicurezza dei dati personali, infatti, sono due degli aspetti che maggiormente interessano gli internauti, sia che si connettano con un computer sia che navighino grazie allo smartphone. E le VPN sono riconosciute da più parti come uno degli strumenti migliori (se non il migliore in assoluto) per proteggere la privacy quando si naviga online.

Sfruttando le funzionalità di un'app VPN, si crea una rete virtuale attraverso la quale far transitare i dati della nostra attività online in maniera assolutamente sicura. Merito della crittografia e della triangolazione della navigazione che permettono di nascondere sia i contenuti visitati, sia il proprio indirizzo IP. In questo modo, ad esempio, molti utenti sono riusciti ad aggirare le restrizioni geografiche e accedere a contenuti in streaming non disponibili nel loro Paese.

 

VPN Android

 

Dato che configurare una VPN non è compito alla portata di tutti, molti utenti scelgono di affidarsi a soluzioni già pronte. Nella gran parte dei casi si va alla ricerca di VPN gratis e non sempre si ottiene quello che si spera e si vorrebbe. Una ricerca condotta in Australia, infatti, dimostra che molte delle app VPN Android presenti sul Google Play Store non solo non proteggono i dati della navigazione, ma addirittura tengono traccia della cronologia degli utenti. Insomma, esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare una VPN.

VPN Android a caccia di dati

Lo studio, condotto dal "Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization", riguarda 238 app del Google Play Store. Il 18% delle VPN, pur creando il cosiddetto "tunnel", non crittografa i dati che vi transitano all'interno, esponendo così le informazioni degli utenti al possibile tracciamento dei dati di navigazione da parte del fornitore del servizio stesso oltreché a possibili tentativi di furto con attacchi man in the middle da parte di terzi. Insomma, un quinto delle VPN mobili presenti sul Play Store non è in grado di garantire i livelli minimi di sicurezza per i quali dovrebbero essere nati. L'84%, invece, non utilizza protocolli di crittografia aggiornati, esponendo allo stesso modo i dati alle mire degli hacker.

 

App Google Android

 

E nonostante i due terzi delle VPN Android analizzate affermasse di migliorare la privacy degli utenti, il 75% utilizza librerie software utili per il tracciamento delle abitudini degli utenti e l'82% richiede (e ottiene, una volta installate) permessi per accedere a informazioni supplementari e non necessarie come la rubrica telefonica, i messaggi inviati e altro. Insomma, più che difendere privacy e sicurezza, gli sviluppatori di queste applicazioni sembrano essere maggiormente interessati a creare dei profili (commerciali, ma non solo) degli utenti che le installano.

"Le app analizzate nel nostro studio – afferma uno degli scienziati australiani autori della ricerca – sono installate da decine di milioni di utenti. Quello che non tutti capiscono è che le VPN hanno pieno accesso alla nostra cronologia e alle nostre abitudini online: gestiscono, dunque, dati molto importanti e allo stesso tempo di gran valore".

Gratis non vuol sempre dire "senza costi aggiuntivi"

Molti degli sviluppatori, sostengono ancora gli autori dell'inchiesta, approfittano del fatto che non tutti gli utenti possiedono conoscenze e capacità tecniche adeguate per distinguere un buon servizio VPN da un pessimo servizio VPN. In molti casi, infatti, la discriminante sta nel prezzo, e molti sono soliti installare VPN gratis piuttosto che pagare un abbonamento mensile per servizi che proteggano privacy e sicurezza informatica.

 

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Smartphone Android

 

Una scelta che raramente paga, nel vero senso della parola. Mantenere infrastrutture e tecnologie capaci di garantire alti livelli di sicurezza, così come nel caso delle reti VPN Android, ha un costo non indifferente e difficilmente possono essere offerte completamente gratis. Se qualcuno lo fa, si legge ancora nella ricerca australiana, è perché "ripaga" le proprie prestazioni in altro modo. Rivendendo, nel migliore dei casi, i dati di navigazione degli utenti ad agenzie marketing e pubblicitarie. Insomma, gratis non vuol sempre dire "senza costi aggiuntivi".

Come scegliere VPN Android, dunque? Basta affidarsi, secondo gli esperti del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization, a software house che da tempo sono attive nel settore della sicurezza informatica e che siano trasparenti per quel che riguarda le proprie priorità, obiettivi e policy di protezione della privacy.

A cura di Cultur-e
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