Nelle scorse settimane OpenAI ha lanciato ufficialmente l’app Sora, una via di mezzo tra uno strumento per la generazione dei video con l’intelligenza artificiale e un vero e proprio social network attraverso cui condividere contenuti. Un lancio ristretto, che ha coinvolto solo i dispositivi iOS. Ora, però, Sora arriva anche su Android.
L’applicazione era estremamente attesa dagli utenti Android. Non appena Sora è stato rilasciato anche per il sistema operativo di Google per dispositivi mobili, è partita la corsa ai download. Tuttavia, la diffusione di Sora è ancora limitata ad alcuni mercati selezionati. Nonostante l’entusiasmo con cui l’applicazione è stata accolta dagli utenti, non mancano critiche e polemiche.
Sora approda su Google Play Store ed è boom di download su Android
Sora è finalmente approdato su Google Play Store ed è disponibile per tutti i dispositivi Android, dalla versione 6.0 e successiva. In poche ore sono stati superati i 500 mila download, numero che è destinato a crescere se si pensa che su iOS si è raggiunto il milione di installazioni in soli cinque giorni.
La nuova applicazione di OpenAI, che ha fatto il suo debutto nelle scorse settimane su iOS, è una soluzione pensata per permettere agli utenti di dare sfogo alla propria creatività con il supporto dell’intelligenza artificiale generativa. Si possono trasformare testi e immagini in video realistici, con audio integrato. Le funzioni della community favoriscono anche la socialità, la condivisione dei video creati e la visualizzazione di ciò che è stato prodotto dagli altri utenti all’interno di un feed.
L’app è stata resa disponibile su Android, ma la sua diffusione è ancora limitata. Si accede, al momento, solo su invito e solo in pochi mercati selezionati, tra cui USA, Giappone, Canada e pochi altri. Tra questi non è ancora presente l’Italia: OpenAI è intenzionato ad incrementare la distribuzione del suo prodotto, ma non sono stati indicati i tempi di rilascio in altri Paesi.
L’app di Sora tra entusiasmi e polemiche, cosa sta succedendo
L’arrivo della nuova applicazione di OpenAI, Sora, ha suscitato non solo grandi entusiasmi, ma anche forti polemiche. Gli utenti l’apprezzano per la possibilità di dare vita a video iperrealistici con l’AI anche senza competenze specifiche e per l’aspetto social, che consente di interagire con i contenuti degli altri utenti, anche attraverso i remix.
Tuttavia, forti sono state anche le critiche, dovute soprattutto al crescente rischio deepfake, alla loro gestione e al rispetto del copyright. OpenAI è pronto ad introdurre nuove misure di sicurezza, sempre più efficienti. Tuttavia, le polemiche non si sono fermate.
Dal Giappone, ad esempio, si teme per la riproduzione non autorizzata di manga e anime. Gli utenti, poi, hanno sottolineato la presenza di video irrispettosi che coinvolgono personaggi storici o di celebrity. In seguito all’introduzione della nuova funzionalità Character Cameos, OpenAI ha ricevuto una denuncia da Cameo, per violazione del copyright.
Per saperne di più:
Domande frequenti (FAQ)
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Cos'è Sora e quali sono le sue funzionalità?Sora è un'applicazione di OpenAI che permette agli utenti di creare video realistici con l'AI, trasformando testi e immagini in video con audio integrato. Favorisce anche la socialità attraverso la condivisione dei contenuti creati e la visualizzazione di quelli degli altri utenti.
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Dove è disponibile attualmente l'applicazione Sora?Attualmente Sora è disponibile su Google Play Store per dispositivi Android con versione 6.0 e successiva. Tuttavia, l'accesso è limitato a invito e a pochi mercati selezionati, come USA, Giappone e Canada.
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Quanti download ha registrato Sora su Android dopo il suo lancio su Google Play Store?Sora ha registrato più di 500 mila download su Android in poche ore dal suo lancio su Google Play Store, superando il milione di installazioni in soli cinque giorni su iOS.
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Quali sono le reazioni degli utenti all'arrivo di Sora e quali sono le principali polemiche?Gli utenti sono entusiasti di Sora per la possibilità di creare video realistici senza competenze specifiche e per l'aspetto social dell'app. Le principali polemiche riguardano il rischio di deepfake, la gestione del copyright e la presenza di contenuti irrispettosi.



