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Tecnologia, i miti da sfatare

La navigazione in incognito, i file cancellati dal Cestino o l'uso in ricarica dello smartphone, ecco una lista dei principali falsi miti da sfatare quando parliamo di nuove tecnologie

Smartphone che esplode

La maggior parte di noi ha imparato ad utilizzare il computer e lo smartphone da autodidatta. Nel tempo abbiamo capito come usare applicazioni e programmi sempre più complessi, e molte delle azioni che facciamo con i dispositivi elettronici sono diventati gesti quasi automatici. Questo, però, ha portato alla nascita di alcune leggende metropolitane e falsi miti sulla tecnologia non sempre corrispondenti alla realtà. Ci sono alcune azioni che compiamo ogni giorno convinti di velocizzare il PC o di migliorare la sicurezza informatica ma che in realtà non hanno alcun effetto.

Pensiamo, ad esempio, al riavvio del sistema, visto da molti come la panacea di ogni male che affligge PC, smartphone e qualunque altro dispositivo elettronico che abbiamo in casa (come il router Wi-Fi ad esempio). La realtà è che un riavvio permette di risolvere qualche malfunzionamento del dispositivo – causato, magari, da un glitch – ma nulla può in caso di computer o smartphone lento. In casi come questi, sarà necessario compiere altre azioni, che permettano di recuperare risorse informatiche e velocizzare PC o smartphone.

Quello del riavvio del PC o dello smartphone non è che uno dei tanti esempi di leggende metropolitane legato al mondo dell'alta tecnologia. Vediamo insieme quali sono gli altri

Usare lo smartphone durante la ricarica

 

Smartphone in fiamme

 

Più volte abbiamo sentito, o ci è stato detto: non utilizzate mai il telefono durante le fasi di ricarica perché il dispositivo potrebbe eccessivamente riscaldarsi e addirittura esplodere. Si tratta di un falso mito a cui non credere. Il telefono può essere usato tranquillamente durante le fasi di ricarica. Può essere sconsigliato usare delle app o dei giochi che richiedono prestazioni molto alte, oppure evitare di fare dei video molto lunghi, perché così sforzeremo ulteriormente il dispositivo causando dei surriscaldamenti, senza però provocare ulteriori danni. Soprattutto, se avete paura di un'eventuale esplosione con tanto di batteria in fiamme, non avete da preoccuparvi: non è un'eventualità da mettere in conto.

Le app per la pulizia del telefono

Quando chiudiamo un'applicazione molti dei suoi processi continuano a restare attivi e in esecuzione e consumano la batteria. Per questo ci hanno sempre consigliato di usare un'app di terze parti per eliminare le risorse attive di queste applicazioni e impedire la loro riattivazione automatica. Anche questo è in parte un falso mito che va sfatato. Alcune applicazioni per funzionare bene hanno bisogno di restare attive in background. Prendiamo per esempio a WhatsApp: se chiudessimo in continuazione l'app senza possibilità di farla funzionare in background, avremmo problemi a ricevere notifiche (o, probabilmente, non le riceveremmo affatto). Per evitare questi problemi, il daemon dell'applicazione si avvierebbe di continuo, causando un maggiore consumo di batteria. Se desideriamo eliminare i processi in background è preferibile utilizzare la modalità di risparmio della batteria integrata nel nostro telefono. La funzione di risparmio energetico disabilita tutti i tipi di sincronizzazione delle app e arresta la maggior parte dei processi in background impedendone il riavvio.

Maggiore la RAM, più veloce il PC

 

Aggiungere RAM al computer non sempre lo rende più veloce

 

Più RAM possiede il nostro computer e maggiori saranno le prestazioni del dispositivo. Anche questo è un falso mito da sfatare. La RAM, spiegata in maniera molto semplificata, non è altro che uno spazio di archiviazione temporaneo in cui risiedono i programmi attualmente attivi. Più RAM possiede il nostro PC e maggiore sarà la quantità di applicativi che possiamo aprire contemporaneamente. Spesso la differenza nella prestazione del PC non lo fa la quantità di spazio sulla RAM (secondo diversi studi sopra i 4GB le differenze sono minime) ma la qualità della nostra RAM. Per esempio, se è una DDR3 o DDR4. Più è veloce la RAM e più veloce sarà il nostro PC: in questo caso è la qualità e non la quantità a contare. Il discorso cambia se usiamo diversi programmi di editing per foto e video o altri applicativi che richiedono un alto utilizzo della RAM.

Un antivirus può bastare

 

Antivirus

 

La maggior parte degli utenti è convinta che installando un antivirus sta mettendo al sicuro i propri dati dalle mani degli hacker. In realtà non è così. Gli antivirus potrebbero non servire a niente contro una minaccia zero-day, ossia un malware in grado di sfruttare una falla mai riscontrata prima. Inoltre, gli antivirus possono ben poco contro le tecniche di ingegneria sociale. Ovvero le strategie che usano i cyber criminali per ingannarci online e rubarci delle informazioni riservate.

La funzione Svuota Cestino elimina i file

Abbiamo inserito un documento nel Cestino per sbaglio e poi lo abbiamo svuotato. Ormai quel file è perduto per sempre. Anche questo è un falso mito a cui non credere. Su Windows, ma anche sulla maggior parte degli altri sistemi operativi per computer, una volta che svuoti il cestino tutti i file sono etichettati come cancellati. Ma in realtà si trovano ancora sul dispositivo. Questo significa che possono essere recuperati. Il modo più semplice è quello di utilizzare un applicativo come Recuva.

La modalità di navigazione in incognito ci rende "invisibili" su Internet

Molti utenti pensano che navigando in incognito la loro privacy migliori. In realtà non è proprio così. Tutte le ricerche effettuate in modalità privata non vengono salvate nel nostro browser ma in realtà vengono registrate dal nostro provider di Rete e dal centro di controllo di rete (se siamo a scuola, all'università o in ufficio). Anche i siti web possono salvare il nostro accesso così come alcune app e social, come per esempio Facebook. Lo strumento più sicuro per la privacy online resta una VPN.

A cura di Cultur-e
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