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Sanità 4.0: le tecnologie digitali a supporto dell'healthcare

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I medici sono sempre più positivi in merito all’adozione delle tecnologie digitali e ritengono che tra meno di 5 anni avremo un sistema sanitario completamente digitale

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Lo Smart Healtcare è la sanità che implementa e capitalizza tutte le tecnologie che rientrano sotto il capello dell’Industria 4.0: Intelligenza Artificiale, Big Data Analytics, Internet of Things, Realtà Aumentata e Realtà Virtuale, robotica, stampa 3D e sistemi robotici unitamente a una connettività mobile ad elevate prestazioni (5G) e a un uso pervasivo del cloud in ogni sua forma. Il progresso digitale, infatti, non riguarda solo sistemi e strumenti ma anche un nuovo modo di gestire infrastrutture, applicazioni e servizi affidandosi a una serie di partner tecnologici per la creazione di soluzioni innovative e per le attività di gestione e manutenzione delle macchine e dei programmi, ivi inclusa la gestione della sicurezza.

 

Evoluzione della sanità digitale

La digitalizzazione nella sanità si manifesta in diversi ambiti: nelle strutture, per esempio, coinvolge i processi clinico-sanitari (da cui la Cartella Clinica Elettronica e importanti investimenti nei sistemi dipartimentali), ma anche i servizi digitali per i cittadini (totem, sistemi di prenotazione, eliminacode…) e i sistemi di integrazione con il territorio come la televisita, il teleconsulto, il telemonitoraggio e la telechirurgia, che concorrono a una vera e propria ridefinizione del sistema rivolta a garantire sostenibilità e percorsi di assistenza e cura sempre più appaganti per il paziente.

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Telemedicina e Internet of Things

L’uso di sensori e SIM integrate in varie apparecchiature come, ad esempio, sfigmomanometri, pulsossimetri, bilance, termometri così come elettrocardiografi consentono di smartificare moltissime procedure cliniche. Le piattaforme di telemedicina basate sulla IoT forniscono al personale medico un quadro puntuale sull’esito delle misurazioni e, laddove previsti, attivano degli alert in caso di mancata aderenza rispetto al piano diagnostico terapeutico definito dallo specialista.

Le apparecchiature intelligenti trasmettono i dati acquisiti a un gateway, che provvederà autonomamente a trasferirli alla piattaforma software di telemedicina mediante un’apposita app preinstallata nel gateway stesso.

Il servizio generalmente è affiancato da un contact center dedicato che si occupa di contattare i pazienti e coinvolgere il medico specialista in caso di necessità.

 

Tecnologie mobile e sensori a supporto della telesperimentazione clinica

La IoT, oltre all’utilizzo in situazioni di prevenzione e di terapia, viene usata nell’ambito di sperimentazioni cliniche, soprattutto nelle aree del trattamento del diabete, della patologia cardiovascolare e dei disturbi del sonno. Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, il 76% dei pazienti italiani gradisce questa metodologia di partecipazione tramite canale mobile. La disponibilità di un dispositivo che connette il paziente reclutato nello studio all’equipe di professionisti (medici, ingegneri, farmacisti,…) coinvolti permette di:

  • Ridurre il numero delle visite di persona del paziente;
  • Limitare le spese di viaggio;
  • Aumentare la diversificazione dei pazienti reclutati (e dunque rendere la sperimentazione sempre più simile a ciò che avviene nel real world);
  • Bypassare i pregiudizi che possono inficiare la corretta raccolta dei dati;
  • Sfruttare la gamification (ossia l’uso “ludico” dei dispositivi a fini scientifici), aumentando il coinvolgimento del paziente e la sua fidelizzazione allo studio


L’importanza delle infrastrutture a supporto della telemedicina


Il Sistema Sanitario Nazionale (SNN) riconosce 3 modalità dove la relazione tra medico paziente e tra medici può essere gestita da remoto.

  • Televisita : interazione a distanza medico-paziente. Richiede la possibilità di interazione audio e video a una buona risoluzione, disponibilità di banda trasmissiva in quantità sufficiente e un set di dispositivi per la rilevazione dei parametri vitali;
  • Teleconsulto : interazione a distanza tra più medici che comunicano tra loro per consultarsi rispetto a un caso clinico. Può avvenire in modalità asincrona o in real time, e in funzione della modalità può richiedere la possibilità di interazione audio e video o la solo condivisione di file;
  • Telemonitoraggio : acquisizione da remoto dei principali parametri vitali (battito cardiaco, temperatura corporea, pressione arteriosa e così via) tramite dispositivi digitali che vengono poi trasmessi a una piattaforma che li rende disponibili sia al soggetto stesso che al medico curante.

sanità-smart-health-formazioneLe nuove Linee Guida predisposte dal Ministero della Salute e approvate dalla Conferenza Stato Regioni nel dicembre 2020 rappresentano una svolta per l’ingresso della telemedicina all’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ma è ancora molta la strada da fare per una completa implementazione di questo ulteriore strumento di assistenza ai pazienti. Le Linee Guida sottolineano come, per garantire l’effettivo svolgimento di una prestazione a distanza, siano necessari strumenti tecnologici che consentano al personale medico e ai cittadini di comunicare in modo sicuro ed efficace. È pertanto richiesta, ad esempio, una rete di collegamento funzionante tra medici e pazienti, un portale web a cui accedono i medici con il proprio account per la gestione dei pazienti e strumenti digitali quali computer, tablet o smartphone ma anche videocamere di sorveglianza per l’osservazione dei pazienti appena operati o dei malati cronici. Inoltre, le Linee Guida sottolineano come sia essenziale che tutti i trasferimenti di dati (sotto forma di video, immagini, files e via dicendo) siano crittografati e in linea con le normative in materia di privacy e sicurezza (requisito posto tra le condizioni di autorizzazione, accreditamento e contrattualizzazione per l’erogazione delle prestazioni di telemedicina a carico del SSN). Mancano però dettagli su come garantire questi requisiti. Mancano indicazioni più dettagliate sui processi di gestione dei dati (dalla raccolta, al trasferimento, all’archiviazione) e sugli specifici standard di qualità relativi all’infrastruttura informatica e ai requisiti di certificazione necessari. L’assenza di indicazioni in tal senso può creare una situazione di disomogeneità della qualità delle prestazioni offerte tra Regioni o persino tra singole strutture sanitarie nell’ambito delle stesse Regioni.  Sarebbero pertanto auspicabili regole più dettagliate al fine di definire gli standard di qualità di tali strumenti di comunicazione sull’intero territorio nazionale. Ad esempio, l’AGID (l’Agenzia per l’Italia Digitale) ha delineato un percorso di qualificazione per i fornitori di Software as a service (SaaS) della pubblica amministrazione, affinché le pubbliche amministrazioni possano adottare servizi cloud omogenei e di qualità, sviluppati e forniti secondo criteri minimi di affidabilità e sicurezza considerati necessari per i servizi digitali pubblici. Analoghi sistemi potrebbero essere previsti per la certificazione delle infrastrutture dedicate alla telemedicina. L’informazione digitale è però un elemento indispensabile e indissolubile per poter realizzare modelli avanzati di gestione delle cure in ospedale, estenderle al territorio, creare protocolli e percorsi di prevenzione e, non ultimo, alimentare le strutture di ricerca.

Il cloud in ambito sanitario

La realizzazione di una infrastruttura tecnologica robusta e resiliente, ad alta affidabilità grazie ad architetture in High Availability e sistemi di Disaster Recovery evoluti, capace di fornire servizi di comunicazione (voce e dati) unificati fra qualunque genere di apparato, anche di natura clinica/elettromedicale, trova nel Cloud Computing un alleato strategico. Nell’ottica di ottimizzazione dei costi e delle risorse, con il consolidarsi della tecnologia le istituzioni sanitarie hanno iniziato ad aprirsi al cloud non solo per risolvere i problemi di archiviazione dei dati sanitari ma anche per gestire infrastrutture, applicazioni in modalità As a Service. A questo si aggiunge il crescente utilizzo di applicazioni IoT e un uso sempre più massiccio dell’Intelligenza Artificiale stanno spingendo la Sanità verso l’edge computing. Il cloud, oltre a garantire massima scalabilità e agilità funzionale esternalizza e risolve tutti gli oneri di manutenzione e aggiornamento, permettendo di convogliare la spesa soltanto sull’ottenimento del servizio desiderato a seconda delle esigenze di approvvigionamento.

A cura di Network Digital360
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